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Cultura

Le bugie che la gente racconta più spesso su Tinder

E si possono far rientrare tutte in due categorie ben precise.
Foto via Unsplash.

Se fate parte di chi ha scaricato Tinder ed è effettivamente riuscito a uscire con qualcuno, dopo il match e qualche messaggio vi sarà sicuramente capitato anche di rimanere delusi dall'incontro per uno di questi motivi: lui era più basso di quanto avesse dichiarato sul suo profilo, lei era molto diversa dal vivo rispetto alle foto, lui era molto espansivo in chat ma a cena non ha detto una parola.

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Insomma, è difficile capire con chi abbiamo davvero a che fare da un breve profilo online e da qualche messaggio. Per questo in un nuovo studio il mio collega Jeff Hancock ed io ci siamo chiesti: quanto spesso mentono le persone sulle app di incontri? E quali sono i temi su cui mentono più spesso?

"MI SI È SCARICATO IL TELEFONO IN PALESTRA"

La nostra ricerca è tra le prime su questo tema, ma ce ne sono diverse altre che analizzano la delusione nell'ambito degli incontri online. Studi precedenti si erano concentrati principalmente sulle menzogne contenute nel profilo degli utenti. I risultati dimostrano, ad esempio, che gli uomini tendono a esagerare sull'altezza e a mentire sul proprio lavoro, mentre le donne omettono il loro vero peso e hanno foto meno veritiere rispetto agli uomini. Ma i profili sono solo uno degli aspetti della dinamica. Prima di decidere se vuoi incontrare la persona, devi almeno scambiarci qualche messaggio.

Per cercare di capire se e quanto spesso gli utenti mentono ai propri interlocutori, abbiamo analizzato centinaia di messaggi scambiati tra match prima del primo incontro vero e proprio—abbiamo definito questo momento "la fase della scoperta". Abbiamo selezionato online 200 partecipanti che ci hanno fornito le loro conversazioni e hanno confessato quali delle informazioni al loro interno fossero false, spiegandone in alcuni casi la motivazione.

Quanto emerso dal nostro studio è che le bugie si distinguono in due categorie: la prima è quella delle bugie sulla propria rappresentazione. Se gli utenti vogliono fingersi più attraenti, ad esempio, tendono a mentire sul numero di volte a settimana in cui vanno in palestra. Oppure, se incontrano un partner con cui condividono la fede, si inventano di leggere la Bibbia spesso, o in ogni caso fingono di avere interessi simili.

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La seconda categoria di menzogne, invece, è relativa alla propria disponibilità e ai propri impegni. Spesso, se un utente non è interessato all'incontro o a proseguire la conversazione, cercherà di giustificare l'assenza o i lunghi silenzi con un improvviso disservizio della rete, o la classica batteria scarica. Questo tipo di bugie sono definite anche "butler lies," [letteralmente, bugie del maggiordomo] perché si tratta di un modo gentile per mettere fine a una conversazione senza però un rifiuto categorico. Se anche voi almeno una volta avete mandato un messaggio tipo, "Scusa se sono sparito, mi è morto il telefono," quando semplicemente non avevate più voglia di parlare, in quel momento avete detto una "butler lie".

Questo tipo di bugie non fa di chi le dice una brutta persona, ma anzi aiuta a evitare grandi scivoloni nel complesso mondo del corteggiamento, tra cui il rischio di apparire fin troppo disponibili.

LE BUGIE PIÙ GRAVI

Mentire sul proprio aspetto o sul proprio quartiere per avere più possibilità di fare colpo è un comportamento del tutto razionale. A quanto pare, la maggior parte delle persone che frequentano i siti di incontri si aspetta che gli altri mentano. Qualche piccola bugia ha addirittura dei vantaggi: può aiutarci a emergere dal gruppo, e allo stesso tempo non ci fa sentire dei bugiardi cronici.

Tuttavia, le bugie spudorate e profonde—ad esempio, chi dice di amare i cani ma in realtà è allergico—possono mettere a rischio la fiducia una volta smascherate. Un risultato interessante riguarda la natura e la frequenza della menzogna nella fase di scoperta. Secondo il nostro studio, in molti casi l'utente diceva un numero di bugie simile a quelle che pensava che il suo interlocutore avesse detto.

Riassumendo, se sei onesto e non dici bugie sarai portato a pensare che le persone che incontri siano oneste e non dicano bugie; se invece menti costantemente, molto probabilmente avrai la percezione che anche gli altri ti stiano mentendo. Insomma, senza esagerare, qualche piccola bugia per amore non ha mai fatto male a nessuno, è una cosa normale che tutti facciamo per raggiungere il nostro obiettivo (romantico).

David Markowitz è professore associato di social media data analytics alla University of Oregon. Questo articolo è comparso originariamente su The Conversation.

Questo articolo è tratto da Tonic.