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inchiesta

Aborti in soggiorno e ambulatori in garage: nel giro d'affari dei medici abusivi in Italia

In Italia gli abusivi in ambito sanitario sono migliaia, sparpagliati in tutta la penisola: ecco come si diventa dottori senza licenza, e come si può evitare di farsi fregare.
[Foto via flickr]

Una bambina è morta a tre anni perché la pediatra, abusiva, non si era accorta che aveva un tumore. La vicenda, avvenuta nel 2014 a Caserta, è tornata al centro del dibattito poco tempo fa, dopo che il giudice ha riaperto il caso.

La donna lavorava senza licenza nello studio del marito, che invece è un pediatra a tutti gli effetti, e firmava ricette e documenti vari al posto del compagno. La coppia ha avuto in cura la bambina, Chiara, per due anni.

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Di fronte all'ennesima crisi della piccola, si sono limitati a prescriverle un antinfiammatorio. Non si erano resi conto che Chiara aveva un cancro giunto ormai al quarto stadio, nonostante le svariate visite e le ecografie.

In Italia gli abusivi in ambito sanitario sono migliaia, sparpagliati in tutta la penisola. "La sanità è un'industria che rende,", spiega a VICE News Pina Onotri, segretario generale del Sindacato dei medici italiani (SMI). "È un'attività che non va mai in vacanza."

Ex carrozzieri che si improvvisano dentisti, ambulatori medici imbastiti in garage, aborti clandestini praticati in soggiorno senza alcuna precauzione igienica. Le cronache riportate dai giornali offrono uno spaccato inquietante e ai limiti dell'assurdo di un fenomeno che, a detta di Giuseppe Renzo, presidente dalla Commissione albo odontoiatri (CAO), "è tutto italiano."

"Queste cose negli altri paesi non succedono," ci assicura Renzo. "Eppure, la tutela della salute è sancita dalla Costituzione."

Attrezzi nello studio di un medico. [Foto di Andrew Malone via flickr in Creative Commons]

Secondo il rapporto redatto nel 2013 dall'Eures e dalla FNOMCeO (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirughi e degli odontoiatri), le denunce per esercizio abusivo della professione medica sono in media 367 all'anno, ossia una al giorno – oltre la metà di quelle totali per esercizio abusivo della professione.

L'abusivismo in ambito sanitario, più frequente nelle regioni settentrionali che nel resto del paese, riguarda soprattutto il settore odontoiatrico. Basti pensare che - secondo le stime della CAO - i falsi dentisti sono circa 15mila, a fronte di 60mila odontoiatri regolari.

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Caratteristiche e metodi dei medici abusivi

Ma come si fa a diventare medico senza una laurea e un'abilitazione specifiche? Le strade principali sono due, tanto antiche quanto battute: traffico di lauree false e prestanomismo.

"C'è chi falsifica i titoli di laurea con un semplice scanner e li espone in bella vista nello studio, anche se questo metodo era più diffuso in passato," spiega a VICE News il maggiore Marco Datti, carabiniere dei Nas (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dell'Arma).

"Altri, con la complicità di funzionari diplomatici, ottengono la laurea nelle università dell'est Europa o del Sudamerica, a volte senza avere nemmeno frequentato l'ateneo."

Spesso si tratta di titoli che in Italia non sono riconosciuti. Come nel caso di una dottoressa sudamericana di medicina estetica individuata qualche anno fa dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Teramo, diretto dal colonnello Vincenzo Grisorio.

Altre volte è la comunità di appartenenza a legittimare l'abusivo come medico, incurante del fatto che sia in possesso dei titoli necessari o meno.

"Nel 2014 abbiamo scoperto una finta ginecologa cinese," ci racconta il capitano Luigi D'Abrosca, del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Prato. "La comunità cinese qui è molto chiusa. Preferiscono rivolgersi a un connazionale anziché all'Asl."

Poi ci sono i prestanome, diffusi specialmente in ambito odontoiatrico. "Sono due le situazioni più frequenti," prosegue il maggiore Datti. "Odontotecnici che aprono un ambulatorio in cui dichiarano che lavora un odontoiatra compiacente, quando in realtà a fare tutto sono loro stessi o un altro abusivo. Oppure, odontoiatri con più studi gestiti da odontotecnici, pagati meno dei dentisti veri e propri."

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Alla fine però quello che conta davvero è l'intraprendenza, la faccia tosta. "In molti casi gli abusivi sono ex assistenti alla poltrona, segretarie di gabinetti medici, persone che hanno iniziato gli studi universitari senza poi portarli a termine," afferma Datti. "Ma ci sono anche ex idraulici, imbianchini, ferrovieri. Gente che, grazie a una buona manualità, è in grado di farsi un nome."

Falsi timbri, false richieste di analisi mediche, false ricette completano il quadro, e danno agli impostori la parvenza di professionisti. "Queste persone sono dotate di una particolare caratteristica psicologica: riescono a convincere i propri interlocutori imbastendo discorsi verosimili, a cui abbocca soprattutto chi non ha una determinata cultura," dice a VICE News Luigi Conte, segretario generale della FNOMCeO.

"Del resto, ci sono specialità che si prestano molto all'abusivismo: l'ottico che si improvvisa oculista, il fisioterapista che si comporta come un fisiatra, il dietista che non si attiene ad alcun accertamento medico. I cittadini devono essere informati meglio."

Chi ci va per risparmiare e chi invece denuncia

A volte i rischi per la salute sono elevati. "Questi individui non hanno le conoscenze tecnico-scientifiche per gestire l'emergenza," aggiunge il maggiore Datti. "La maggior parte delle volte non conoscono nemmeno le norme di prassi igienica. Ci sono stati anche casi di danni anatomici e funzionali, per esempio attraverso iniezioni di silicone, vietate da anni."

Se gli abusivi riescono a svolgere la loro attività indisturbati è soprattutto grazie al risparmio garantito ai pazienti. I clienti ne decantano la bravura e i costi contenuti, e il giro di affari si alimenta con il passaparola.

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A fare desistere alcuni dal segnalare alle forze dell'ordine eventuali irregolarità è anche la vergogna provata dopo la scoperta di essere stati raggirati.

"Per individuare queste persone ci avvaliamo delle denunce dei cittadini e delle associazioni," ci spiega il carabiniere del Nas. "Dopo i dovuti accertamenti, si passa alla fase dell'appostamento. È necessario cogliere l'abusivo in flagranza. Ma si attrezzano al meglio per eludere i controlli. In alcuni casi esercitano in villette isolate, dotate di telecamere a circuito chiuso. Se vedono arrivare qualcuno che non conoscono, fingono di non essere in casa."

Se in genere queste figure preferiscono tenere un basso profilo, c'è anche chi decide di aprire uno studio in luoghi centrali e di pubblicizzare la propria attività.

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Come evitare di farsi fregare

Del resto, l'esercito degli abusivi sa che vale la pena di correre il rischio. L'articolo 348 del codice penale prevede multe fino a un massimo di 516 euro o un limite di sei mesi di carcere per chi eserciti la professione abusivamente.

Pene ridicole, a fronte delle centinaia di milioni di euro evasi ogni anno dai falsi medici – quantificare una cifra esatta è impossibile, dal momento che la maggior parte degli abusivi non rilascia ricevute fiscali. E tutti i tentativi di inasprire le sanzioni giacciono nel dimenticatoio del Parlamento.

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A complicare ulteriormente la faccenda ci si è messo Internet e il dilagare dei vari 'pacchetti salute' – dalla dubbia qualità - venduti su siti che commerciano offerte promozionali. "Sono degli specchietti per le allodole: si offrono visite gratis, ma poi le cure hanno costi elevatissimi," afferma Giuseppe Renzo, della CAO.

Eppure, evitare di farsi imbrogliare non è così difficile. "C'è un assiduo controllo di tutti gli iscritti all'ordine. Si fa d'ufficio la verifica del possesso del titolo, che chiediamo direttamente all'università," assicura Luigi Conte. "Basterebbe controllare attraverso la sezione 'ricerca anagrafica' del portale FNOMCeO se la persona in questione è iscritta all'ordine o meno."

Secondo Pina Onotri, del Sindacato dei medici italiani, il problema è anche un altro. "Vengono controllati di più i professionisti a norma che coloro che non lo sono."

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Foto in apertura di_ .hj barraza _via flickr in Creative Commons