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Tecnologia

L'aereo americano che aspettava Snowden a Copenaghen

Alcuni documenti rilasciati recentemente confermano la teoria secondo la quale nel giugno 2013, a Copenaghen, un aereo governativo americano fosse in attesa di riportare Snowden negli Stati Uniti.

È il 20 maggio 2013 quando Edward Snowden si imbarca su un volo per Hong Kong dopo aver lasciato il suo lavoro presso una struttura dell'NSA, l'Agenzia Nazionale di Sicurezza americana, alle Hawaii. Poche settimane dopo, all'inizio di giugno, cambia il corso della storia dell'information security e del giornalismo consegnando ad alcuni giornalisti e testate migliaia di documenti riservati dell'NSA.

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Quella di Edward Snowden è una storia degna del miglior poliziesco hollywoodiano, tra voli in fuga, mandati di cattura e paranoia da caccia all'uomo, e sembra sia ora di aggiungervi un nuovo capitolo. Secondo una pubblicazione della testata indipendente Denfri.dk, dei documenti ottenuti dal Ministero della Giustizia danese dimostrano che, nel giugno del 2013, l'aeroporto di Copenaghen ha ospitato un velivolo americano inviato per intercettare Edward Snowden, allora bloccato all'aeroporto di Mosca, per riportarlo negli Stati Uniti nel caso in cui la Russia o altre nazioni lo avessero consegnato alle autorità americane.

Allora non vi era ancora certezza che, dopo l'estradizione, Edward Snowden non sarebbe andato incontro alla pena di morte.

Prima di tutto, un rapido riassunto della vicenda: 20 maggio 2013, Snowden vola ad Hong Kong, dove consegn i documenti riservati ai giornalisti—il 9 giugno, assieme ai documenti, viene resa pubblica dal The Guardian l'identità di Snowden sotto sua richiesta; il 22 giugno le autorità statunitensi revocano il suo passaporto. Nel frattempo, Snowden promette di lottare contro ogni tentativo di estradizione da parte degli Stati Uniti. Il 23 giugno si imbarca da Hong Kong per un volo verso Mosca, dove rimarrà bloccato fino al 1 agosto 2013, quando la Russia gli garantirà un asilo temporaneo di un anno—che verrà poi esteso a tre anni—grazie al quale tuttora risiede in un luogo sconosciuto in Russia, mentre cerca un'ulteriore soluzione di asilo non temporanea.

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Il frammento che ho riportato è, ovviamente, ben più complicato di quello che sembra—in questo momento, però, la parte che ci interessa davvero è quella che va dal 23 giugno 2013 fino al 1 agosto 2013, quando Snowden di fatto vive all'interno dell'aeroporto internazionale Sheremetyevo, a Mosca, in attesa di trovare una soluzione al suo annoso problema di asilo politico.

È il momento più delicato per gli Stati Uniti. Dopo aver accusato Snowden di spionaggio e furto di dati sensibili, la priorità è di riportarlo in patria il prima possibile—soprattutto, prima che ottenga asilo politico. Per questo, secondo dei documenti pubblicati dall'emittente norvegese NRK, in quei giorni l'FBI comunica attraverso il consolato americano a Copenaghen con la Danimarca, la Norvegia, la Svezia e la Finlandia per assicurarsi che, in caso di visita, Snowden venga immediatamente trattenuto. "Il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti è pronto a compilare tutta la burocrazia necessaria a richiedere l'estradizione di Snowden qualunque sia la nazione verso cui viaggerà dall'aeroporto di Mosca," si legge in una lettera datata 27 giugno.

Secondo alcuni documenti governativi danesi ottenuti dal blogger Peter Kofod, del blog Denfri.DK, sembrerebbe che proprio in quei giorni il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avesse fatto volare e atterrare un velivolo tipo Gulfstream nell'aeroporto di Copenaghen, come misura preventiva per un eventuale arresto di Snowden. I velivoli Gulfstream sono stati storicamente utilizzati dagli Stati Uniti per il trasporto di prigionieri, come nel caso di Abu Hamza, dal Regno Unito agli Stati Uniti, nel 2012. Il volo americano è stato avvistato per la prima volta da The Register nel 2014, quando degli appassionati hanno notificato il passaggio del volo N977GA attraverso lo spazio aereo scozzese.

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Un velivolo tipo Gulfstream. via Wikipedia

Nel corso della scorsa settimana, il Ministro della Giustizia danese Søren Pind ha scritto ai membri del parlamento danese una lettera in cui afferma che "il motivo della presenza di quel velivolo nell'aeroporto di Copenaghen corrispondeva probabilmente alla necessità di trasportare Edward Snowden negli Stati Uniti, nel caso in cui fosse stato consegnato dalla Russia o da altre nazioni." Pind ha dunque confermato l'autorizzazione, leggibile nei documenti rilasciati, da parte del governo danese alla presenza del velivolo nell'aeroporto di Copenaghen dal 25 al 27 giugno 2013, con la possibilità di estendere l'autorizzazione ai tre giorni successivi o precedenti a queste date. Numerose email rilasciate assieme ai documenti governativi rivelano come la presenza del velivolo sia stata fortemente discussa tra gli addetti ai lavori, in quei giorni.

Allora non vi era ancora certezza che, dopo l'estradizione, Edward Snowden non sarebbe andato incontro alla pena di morte—Josephine Fock, parlamentare danese dell'Alternative Party,

ha affermato che

, "Allora il permesso per l'atterraggio del velivolo a Copenaghen fu autorizzato, ma gli Stati Uniti non avevano ancora assicurato che Snowden non avrebbe rischiato di incorrere nella pena di morte o in pratiche di tortura—la Danimarca non permette l'estradizione di persone verso nazioni di questo tipo."

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