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Dieci anni di VICE Italia

Come è cambiata la politica italiana negli ultimi dieci anni

All'uscita del primo numero di VICE Italia il vicepresidente del consiglio dei ministri era Marco Follini—un nome che basta nominare per accorgersi della distanza abissale che separa la politica del 2005 da quella del 2015.
Leonardo Bianchi
Rome, IT

Dieci anni di VICE Italia sono anche dieci anni di Italia e di conseguenza dieci anni di politica in Italia. In questa puntata della rubrica per i dieci anni di VICE Italia abbiamo chiesto al nostro News Editor di riassumerceli.

All'uscita del primo numero cartaceo di VICE Italia il vicepresidente del consiglio dei ministri era Marco Follini—un nome che basta soltanto nominare per accorgersi della distanza abissale che separa la politica del 2005 da quella del 2015.

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E in effetti, a differenza dei soliti luoghi comuni sul fatto che in Italia è sempre tutto uguale, nell'arco di soli dieci anni i cambiamenti politici e sociali in Italia sono stati davvero rilevanti. Tanto per fare qualche esempio: Silvio Berlusconi non è il più il dominatore incontrastato della politica italiana; la crisi economica e finanziaria del 2008 ha cambiato per sempre equilibri e assetti che si ritenevano inscalfibili; e in meno di un decennio sono cambiati tre pontefici.

Qui di seguito, dunque, ho ripercorso gli avvenimenti che a mio avviso sono stati i più significativi del decennio appena passato—oltre a quelli che abbiamo coperto negli ultimi anni.

Il 2005 è stato l'ultimo anno del secondo governo Berlusconi. Formato nel 2001 dopo il famigerato "contratto con gli italiani" e la vittoria su Francesco Rutelli, quell'esecutivo ha coinciso con l'apice della carriera politica di Silvio Berlusconi – il quale, come certificato da una poesia di Sandro Bondi , aveva esteso il suo dominio anche sulla vita culturale del paese.

Via.

Per rimanere sul piano più strettamente politico, il 2005 registra anche una delle più clamorose ingerenze delle gerarchie ecclesiastiche nel funzionamento delle istituzioni laiche. A maggio, grazie alla propaganda incessante del cardinale Ruini e della CEI, i referendum abrogativi della legge 40 sulla fecondazione assistita non riescono a raggiungere il quorum.

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A proposito di Chiesa: il 2 aprile del 2005 muore il papa Giovanni Paolo II—a cui succede Benedetto XVI, ossia il cardinale Joseph Ratzinger—e lo slogan "Santo subito" entra per sempre nel gergo comune dell'Italia.

Nell'estate del 2006, come altri milioni di italiani, probabilmente anche voi sarete scesi in piazza per festeggiare la vittoria della nazionale ai mondiali di calcio in Germania. Peccato che, solo qualche mese prima del "cielo azzurro sopra Berlino," c'era stata "Calciopoli"—lo scandalo che ha certificato come il "sistema calcio," tra corruzione, partite aggiustate e illeciti di ogni tipo, fosse marcio fin dalle sue fondamenta.

Il 2006 è anche l'anno in cui viene approvata una delle leggi più nefaste mai concepite dal parlamento italiano: la Fini-Giovanardi sulle droghe, infilata di straforo nel decreto sulle Olimpiadi Invernali di Torino.

In politica invece c'è da segnalare il ritorno a Palazzo Chigi di Romano Prodi, che con l'Unione—una rissosa coalizione di partiti di centrosinistra e sinistra—batte il centrodestra di Silvio Berlusconi. La vittoria, tuttavia, arriva con uno scarto di appena 25mila voti, e in Senato la maggioranza è risicatissima.

Fin da subito, quindi, Prodi non riesce a governare. Questa è anche una diretta conseguenza della legge elettorale—che Roberto Calderoli definisce "una porcata" in diretta televisiva—approvata dal precedente esecutivo di centrodestra per sabotare un'eventuale vittoria del centrosinistra.

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Per una circostanza temporale piuttosto curiosa, poi, esattamente un giorno dopo le elezioni Bernando Provenzano—il capo dei capi di Cosa Nostra—è arrestato in Sicilia dopo 43 anni di latitanza.

Nel 2007 succedono parecchie cose che segneranno la politica italiana negli anni a venire. Un libro scritto dai giornalisti Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, La Casta, documenta tutti gli sprechi e le ruberie della classe politica e dà il via ad un'ondata di risentimento senza precedenti nei confronti di quest'ultima.

Cavalcando la rabbia della gente comune, Beppe Grillo lancia il primo Vaffanculo Day, riempie piazza Maggiore a Bologna e afferma che "bisogna dare spazio ai cittadini." Romano Prodi, nel frattempo, deve barcamenarsi tra il ministro della giustizia Clemente Mastella e Fausto Bertinotti, e continua a governare tra litigi e scazzi. A ottobre, dalla fusione tra i Democratici di sinistra e altri partiti, nasce il Partito Democratico.

Esauritasi l'euforia della vittoria ai mondiali, il calcio riempie le cronache nazionali per motivi poco edificanti anche nel 2007. Il 2 febbraio l'ispettore Filippo Raciti muore durante i pesanti scontri tra gli ultras e la polizia nel derby Catania-Palermo. L'11 novembre, all'autogrill di Badia al Pino lungo l'autostrada A1, un poliziotto spara e uccide il tifoso della Lazio Gabriele Sandri; in serata, a Roma, gli ultras di Roma e Lazio assaltano caserme di polizia e la sede del Coni.

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Ma il 2007 è soprattutto l'anno in cui un paio di casi di cronaca azionano l'emergenza sicurezza . Il più rilevante è il brutale omicidio di Giovanna Reggiani a Roma, uccisa a ottobre dal cittadino romeno Romulus Nicolae Mailat. L'episodio imprime una svolta securitaria sull'intera politica nazionale, e lo stesso sindaco di centrosinistra —Walter Veltroni—se la prende con Bucarest, dicendo che Roma era la città più sicura del mondo "prima dell'ingresso della Romania nell'UE."

All'inizio del 2008 Napoli è sommersa dai rifiuti, e l'esperienza del governo Prodi giunge mestamente al termine: il 24 gennaio il Senato nega la fiducia all'esecutivo con i voti decisivi di alcuni senatori dell'Udeur, di Lamberto Dini e altri.

La caduta del governo spiana nuovamente la strada a Silvio Berlusconi, che con il Popolo della Libertà—la "nuova" coalizione di centrodestra inaugurata dal Cavaliere sul "predellino"— si impone con ampio margine sul PD e su Walter Veltroni. Quest'ultimo, per tutta la campagna elettorale, chiama Berlusconi "il principale esponente dello schieramento a noi avverso."

A metà settembre, intanto, la banca statunitense Lehman Brothers dichiara bancarotta, e la crisi finanziaria inizia ad arrivare anche in Italia.

Sempre a settembre, a Castel Volturno la camorra compie una strage, uccidendo un italiano e sei migranti africani. A ottobre, invece, il movimento studentesco " L'Onda" protesta in tutta Italia contro la riforma Gelmini. In riferimento alle mobilitazioni, l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga sostiene che "le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale."

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Nel 2009 ci si comincia ad accorgere che forse qualcosa non quadra del tutto nella vita privata del premier. Ad aprile Silvio Berlusconi si reca a Casoria al compleanno di Noemi Letizia, una ragazza di 18 anni fino ad allora completamente sconosciuta, ma che mostra di avere una certa confidenza con il Cavaliere (che chiama "papi").

L'allora moglie di Berlusconi, Veronica Lario, chiede il divorzio e dice di non poter più stare "con un uomo che frequenta le minorenni." Il quotidiano Repubblica monta una campagna di stampa contro Berlusconi, rivolgendogli dieci domande ben precise sui rapporti con Noemi Letizia.

Nello stesso mese, tuttavia, succede qualcosa di infinitamente più grave. Il 6 aprile, più precisamente alle ore 3.32, un terremoto di magnitudo 6.3 colpisce l'Aquila e causa 309 morti, 1.600 feriti e 80mila sfollati. La ricostruzione della città, incentrata sulle cosiddette new town, è carente e contrassegnata da scandali giudiziari di ogni tipo, e a sei anni di distanza il centro storico è ancora sostanzialmente abbandonato.

Un momento del No Berlusconi Day a Roma. Foto via Wikimedia Commons

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Per ritornare alla politica, alla fine dell'anno a Roma, si tiene la manifestazione "No Berlusconi Day," che in molti considerano come la prima mobilitazione di massa (circa 300mila persone) organizzata sui social network. Il 13 dicembre, invece, Silvio Berlusconi—a margine di un comizio in piazza Duomo a Milano— è aggredito da Massimo Tartaglia, che gli lancia una statuetta del Duomo sul volto. La stampa di destra, tra gli altri, accusa La Corte Costituzionale, Antonio Di Pietro, Repubblica e Il Fatto Quotidiano di essere i "mandanti morali" dell'"attentato."

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Il 2009, inoltre, registra il dato economico peggiore dal 1971: il PIL italiano cala del 5 percento.

Il 2010, e ci sono pochi dubbi in merito, è un anno monopolizzato da due parole: bunga bunga.

Tutto inizia a maggio, quando la 17enne di origini marocchine Karima El Mahroug—detta "Ruby Rubacuori"—è prelevata dalla questura di Milano dalla consigliera regionale Nicole Minetti. Ruby viene lasciata andare dopo le pressioni telefoniche di Silvio Berlusconi (che la Cassazione non ha considerato un reato), che chiede agli agenti di lasciarla andare perché si tratterebbe della "nipote" dell'allora presidente egiziano Hosni Mubarak.

Da quel momento in poi, tramite inchieste giornalistiche e della procura, si viene a sapere che presidente del consiglio passa abitualmente le sue serate ad Arcore tra le "cene eleganti" e i "bunga bunga," circondato dalle attenzioni delle cosiddette "Olgettine."

Oltre a ciò, la scena politica è contrassegnata anche dallo scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, fatto di accuse reciproche e scene passate alla storia come il famoso "che fai, mi cacci?" pronunciato da Fini durante la direzione del Popolo delle Libertà. A luglio c'è la definitiva rottura: Fini viene espulso dal PdL e fonda il partito Futuro e Libertà.

Il 14 dicembre, al culmine della crisi interna al centrodestra, Berlusconi potrebbe capitolare; ma, sorprendentemente, riesce a sopravvivere a un voto di fiducia per soli tre voti. Fuori dal Parlamento, intanto, ci sono duri scontri tra i manifestanti e la polizia, il cui bilancio finale è di circa 40 feriti.

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Il 2011, anno in cui ricorrono le celebrazione per i 150 anni dell'unità d'Italia, segna il crollo del governo Berlusconi e il declino irreversibile del Cavaliere.

Nonostante il premier neghi l'esistenza della crisi e si affanni a dire che "i ristoranti sono pieni," la situazione precipita in estate. Le agenzie di rating bocciano la manovra economica del governo e lo spread—parola che entra nel vocabolario della politica—arriva alle soglie dei 400 punti. Tra il 4 e il 5 agosto la Banca Centrale Europea invia una lettera all'esecutivo italiano, in cui sono elencate diverse condizioni da rispettare per evitare la bancarotta del paese.

A non poterne più del governo Berlusconi non sono solo i mercati finanziari e le istituzioni dell'Unione Europea. Il 15 ottobre, a Roma, la manifestazione degli "indignati"—partecipata da centinaia di migliaia di persone—è segnata da scontri con la polizia che si protraggono per ore.

Meno di un mese dopo, con lo spread ormai sopra i 500 punti e senza più la maggioranza parlamentare, arrivano le dimissioni di Silvio Berlusconi—un avvenimento che il centrodestra ancor oggi considera come una specie di colpo di stato.

Il presidente Giorgio Napolitano affida così a Mario Monti l'incarico di formare il "governo dei tecnici," che ottiene la fiducia alle Camere tra il 17 e il 18 novembre. L'anno si chiude con le lacrime del neo-ministro del lavoro Elsa Fornero, che piange nel corso di una conferenza stampa mentre chiede "sacrifici" agli italiani.

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Mentre il governo Monti implementa le prime misure d'austerità in Italia, il 13 gennaio la nave da crociera Costa Concordia urta uno scoglio nelle acque dell'Isola del Giglio. L'incidente provoca 32 morti tra passeggeri ed equipaggio, nonché anni di battute su Schettino e di editoriali di Gramellini sul "paese che affonda."

A febbraio, un altro caso legato a un'imbarcazione con effetti che si sono protratti fino ad oggi: parlo ovviamente dei due marò, che al largo del Kerala sparano e uccidono dei pescatori indiani.

Il 2012 inoltre segna l'ascesa sulla scena nazionale di Matteo Renzi, nonostante la sconfitta alle primarie del Partito Democratico contro Pier Luigi Bersani. Il MoVimento 5 Stelle elegge per la prima volta quattro sindaci (compreso quello di Parma) alle elezioni amministrative. La Lega Nord—a causa degli scandali sui rimborsi elettorali, le lauree comprate in Albania da Renzo Bossi e i diamanti in Tanzania—conosce invece il momento peggiore della sua storia.

Alla fine dell'anno, il governo Monti è sostanzialmente "sfiduciato" dal PdL; il presidente del consiglio rassegna ufficialmente le dimissioni subito dopo l'approvazione della legge di stabilità, e l'esecutivo rimane in carica solo per gli affari correnti.

La campagna elettorale per le elezioni politiche che si tengono a febbraio è indubbiamente una delle più bizzarre degli ultimi anni. Partendo da Mario Monti—lanciatosi in politica con il partito Scelta Civica—che in televisione regge tra le sue braccia il cane "Empy," e arrivando a Oscar Giannino, protagonista di un remix dubstep di un suo comizio, non ci si fa mancare proprio nulla.

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A ogni modo, i risultati sono decisamente sorprendenti. La coalizione guidata dal Partito Democratico vince formalmente le elezioni, ma è soprattutto l'affermazione del MoVimento 5 Stelle, che raccoglie il 25 percento dei voti e promette di aprire il Parlamento "come una scatoletta di tonno," a cambiare il corso della politica nazionale.

Il grosso problema è che nessuno ha la maggioranza parlamentare per governare. Dopo varie tribolazioni, Pierluigi Bersani non riesce a formare un esecutivo e il presidente Napolitano—che verrà rieletto per un secondo mandato ad aprile, cosa mai successa prima nella storia della Repubblica—decide di affidare l'incarico a Enrico Letta, dando vita al governo di "pacificazione nazionale."

Nel frattempo, tra condanne definitive, manifestazioni di sostegno e accuse di "golpe," Berlusconi vive la sua ultima stagione "di piazza."

sotto Palazzo Grazioli a Roma, agosto 2013. Foto di Federico Tribbioli.

Ma il 2013 non è solo politica. A marzo, con una decisione inaudita, papa Benedetto XVI rassegna le sue dimissioni; gli subentra il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, eletto dal conclave il 13 marzo.

Il 3 ottobre un'imbarcazione partita dalla Libia si rovescia al largo di Lampedusa e causa la morte di 368 persone. Si tratta di una delle più gravi tragedie legate all'immigrazione nella storia moderna del Mediterraneo.

A dicembre, infine, parte la protesta del movimento dei "Forconi," che nel giro di qualche giorno dilaga in tutta Italia e coglie completamente alla sprovvista i media e la politica ufficiale. Partita con gli scontri a Torino del 9 dicembre e i blocchi stradali in altre città, la "rivoluzione" si esaurisce mestamente con la fallita " marcia su Roma" del 18 dicembre.

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Come abbiamo scritto su VICE, il 2014 è l'anno di Roma. A settembre inizia la cosiddetta " rivolta delle periferie" romane, che culmina nell'assalto a un centro d'accoglienza nel quartiere di Tor Sapienza.

A dicembre, invece, l'inchiesta su Mafia Capitale porta alla luce l'esistenza di un'organizzazione criminale che era riuscita ad infiltrarsi e condizionare per anni l'amministrazione comunale.

Ma il 2014 è stato anche l'anno di Matteo Renzi. A gennaio, il neo-segretario del Partito Democratico rassicura il premier Letta—sempre più in difficoltà nell'azione di governo— dicendo: "Enrico stai sereno, nessuno ti vuol fregare il posto." In realtà, Letta ha poco da stare sereno: e infatti, a metà febbraio, Renzi lo scalza con una manovra da Prima Repubblica, diventa premier e inizia a inondare le cronache di slide e promesse.

In parallelo a Renzi, Matteo Salvini—il nuovo segretario della Lega Nord— resuscita il partito leghista cambiando obiettivi e parole d'ordine, e lo porta al 6 percento alle elezioni europee di maggio. Da lì in poi si consolida, anche attraverso due grosse manifestazioni a Milano e Roma, l'alleanza con CasaPound e altre frange di estrema destra.

Corteo No Expo a Milano, 1 maggio 2015. Foto di Stefano Santangelo.

Il 2015, invece, è più l'anno di Milano—soprattutto grazie a Expo e all'incessante propaganda politica e mediatica che ci gira attorno. L'esposizione universale, non senza scandali e ritardi, apre il 1 maggio nel sito di Rho. Lo stesso giorno si tiene la manifestazione No Expo nel centro della città, che finisce tra macchine bruciate, vetrine divelte e lacrimogeni.

Nel corso dell'estate, invece, si verificano attacchi ai centri d'accoglienza a Quinto di Treviso, Lamezia Terme e a Casale San Nicola (un quartiere abbiente nell'estrema periferia a nord di Roma), dove i militanti di CasaPound e i residenti si scontrano con la polizia per impedire l'arrivo di 19 migranti in una scuola abbandonata.

La "marcia delle periferie romane," novembre 2014. Foto di Niccolò Berretta.

E sempre a Roma, la situazione politica si deteriora mese dopo mese. A giugno c'è una seconda ondata di arresti per l'inchiesta su Mafia Capitale; e a ottobre, il sindaco del PD Ignazio Marino—ormai apertamente osteggiato da Matteo Renzi, dal suo partito e dalla stampa—è costretto alle dimissioni.

Al suo posto arriva il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, a cui il governo affida il compito di replicare il "successo" di Expo con il Giubileo straordinario della misericordia, iniziato l'8 dicembre in una Roma in cui—dopo gli attentati di Parigi—l'allerta sicurezza è ai massimi livelli.

In tutto ciò Silvio Berlusconi, sempre più lontano dalla politica attiva, cavalca felice un cavallo.

Foto via Instagram.

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