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estrema destra

La nave anti-Ong di Generazione Identitaria sta per salpare

Dopo aver lanciato la campagna di crowdfunding, gli estremisti di destra sono riusciti a noleggiare una nave per contrastare le Ong che salvano i migranti nel Mediterraneo.
Leonardo Bianchi
Rome, IT
Foto via Facebook/Generazione Identitaria

All'inizio di maggio, una piccola imbarcazione al porto di Catania aveva tentato una manovra di disturbo nei confronti della nave Aquarius della Ong Sos Mediteranée.

A bordo, come raccontato su VICE News, c'erano la giornalista canadese Lauren Southern—riconducibile nella galassia dell'alt-right americana—e attivisti di Generazione Identitaria Italia e Austria.

Poco dopo, gli stessi avevano lanciato "Defend Europe," che nelle loro parole è una "missione di disobbedienza civile, volta a mettere fine ad una situazione ingiusta ed illegale"—ossia, le operazioni SAR (Search and rescue) svolte dalla Ong nel Mediterraneo centrale, che secondo gli attivisti di estrema destra porterebbe alla "sostituzione etnica" delle popolazioni europee.

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La campagna di crowdfunding, che puntava a raccogliere i fondi necessari al noleggio di un'imbarcazione, a giugno aveva subito una battuta d'arresto a causa del blocco del conto su Paypal e al congelamento dei soldi raccolti.

La società non aveva rilasciato dichiarazioni sul caso specifico, limitandosi a comunicare che "non consente che i propri servizi siano usati per sostenere organizzazioni che predicano l'odio, la violenza e l'intolleranza razziale."

In Francia, come riporta Repubblica, le proteste erano state molto forti. Sui social era nato l'hashtag #StopDefendEuropePaypal, e dopo Paypal anche il Crédit Mutuel aveva chiuso il conto di Génération Identitaire.

L'organizzazione italiana aveva commentato il blocco dicendo che la campagna "ha toccato un nervo scoperto, ed ecco che subito i poteri forti si agitano attivando i loro compiacenti apparati. Ma non ci fermate, e noi ci rialziamo, sempre più forti."

La raccolta fondi, in effetti, è andata avanti comunque: Generazione Identitaria si è appoggiata ad un'altra piattaforma—WeSearchr—e chiesto di essere supportata attraverso i BitCoin.

Contestualmente, il movimento ha iniziato un tour in giro per l'Italia per promuovere la "missione."

Nel corso di un incontro a Bolzano—promosso dai Giovani Padani e contestato da una trentina di antifascisti—il responsabile nazionale Lorenzo Fiato ha dichiarato che "per fermare questa marea che rischia di sommergerci dobbiamo fare fronte comune, essere operativi sulle coste tra le quali avviene il passaggio dei clandestini e fermarli direttamente con le nostre barche."

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"Per questo vogliamo allestire una flotta, abbiamo già contattato numerosi marittimi che ci aiuterebbero, e ovviamente anche avvocati, disposti a sostenerci nelle eventuali spese processuali che dovremo affrontare."

Più recentemente Fiato è stato intervistato anche dalla BBC, dove ha detto che i migranti "si riproducono come conigli" e "sostituiscono la popolazione originaria dei quartieri. Ci stanno rimpiazzando nelle nostre città."

L'aggiramento del congelamento dei conti ha comunque dato i suoi frutti: ad oggi, la "missione" ha raccolto più di 70mila euro—una cifra che ha permesso a Generazione Identitaria di affittare un'imbarcazione di 40 metri chiamata C-Star.

L'annuncio è stato dato dallo stesso Fiato in un video pubblicato il 26 giugno.

"Abbiamo una grossa barca, possiamo ospitare 30 persone, tra cui un equipaggio professionista che la guiderà, e potremo passare più di 30 giorni in mare," dice il responsabile.

"Il nostro obiettivo sarà quello di contattare la Guardia Costiera libica, il governo libico, a modo di sviluppare una collaborazione con loro e lavorare con loro al fine di fermare l'immigrazione massiva e il lavoro che le Ong stanno svolgendo in maniera criminale nel mar Mediterraneo."

"Quello che faremo," chiosa Fiato, "sarà tracciare il percorso delle Ong, seguirle e intervenire nel momento in cui loro svolgeranno degli atti criminali. Il nostro lavoro renderà il Mediterraneo un posto più sicuro."

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Con un altro video, Generazione Identitaria ha poi comunicato che la C-Star—partita dal Gibuti e passata per il canale di Suez—è diretta verso le coste della Libia.

Da lì la barca raggiungerà il porto di Catania per prendere a bordo attivisti, e dalla settimana prossima "pattuglierà acque internazionali a largo delle coste libiche.

"Nessuna reale operazione di soccorso sarà interrotta," si legge in un altro status sulla pagina Facebook di Generazione Identitaria, "al contrario, se nell'eventualità dovessimo ricevere un segnale di SOS noi salveremo comunque persone in difficoltà come prescritto dalla Leggi del Mare, ma, tuttavia, noi non porteremo un solo immigrato sulle coste europee. […] Ci metteremo inoltre in contatto con la Guardia Costiera Libica offrendole il nostro aiuto per i respingimenti."

Nonostante le calunnie dei mesi scorsi e la caccia alle streghe che perdura tutt'ora, le Ong non svolgono alcuna "attività criminale" ma fanno operazioni perfettamente legittime, e in più sotto il controllo costante della Guardia Costeria italiana.

In più, a livello operativo non si capisce nemmeno con quale governo libico (ce ne sono diversi) dovrebbe interfacciarsi Generazione Identità, né tantomeno con quale Guardia Costiera libica—visto che solo sotto il governo di Serraj ce ne sono due.

Tra l'altro, nonostante i finanziamenti e l'addestramento di Italia e Unione Europea, le guardie costiere libiche sono responsabili di violenze ai danni dei migranti e collusioni (reali) con gli scafisti.

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Per finire, i "respingimenti" di massa che Generazione Identitaria vuole fare sono vietati dal diritto internazionale. Quest'ultimo, infatti, prescrive che i migranti intercettati in mare debbano essere trasportati in un "porto sicuro," che non è il porto geograficamente più vicino.

E riportare i migranti in Libia, come ampiamente noto, significa solo una cosa: condannarli ad abusi, torture e sistematiche violazioni dei diritti umani.

Ma evidentemente, questo è il risultato a cui sperano di arrivare gli estremisti di Generazione Identitaria – e non solo loro.


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