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Gli oceani non crescevano così velocemente dai tempi della fondazione di Roma

Negli ultimi cent’anni il livello degli oceani è cresciuto più velocemente rispetto ai trenta secoli precedenti: i nuovi dati diffusi da uno studio realizzato da un team americano sono preoccupanti.
Foto di Michael Reynolds/EPA

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Negli ultimi cent'anni il livello degli oceani è cresciuto più velocemente rispetto ai trenta secoli precedenti.

Uno studio pubblicato nel Proceedings of the National Academy of Sciences rivela che tra il 1900 e il 2000 il livello dei mari è salito mediamente di 14 centimetri — un tasso mai osservato prima d'ora.

Grazie ai reperti fossili estratti dai sedimenti costieri, un gruppo di scienziati internazionali ha collegato il fenomeno al cambiamento climatico causato dall'uomo. La loro conclusione è che il tasso di crescita del livello dei mari sia destinato ad accelerare nei prossimi anni.

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"Paragonando il ventesimo secolo ai precedenti, possiamo dire con una probabilità del 95 per cento che la crescita è più veloce oggi rispetto all'800 avanti Cristo, l'epoca della fondazione di Roma," ha affermato Robert Kopp, ricercatore della Rutgers University.

Kopp ha aggiunto che i dati antecedenti alla nascita di Roma sono troppo confusi per essere ritenuti affidabili, ma che le cause di questo rapido innalzamento degli oceani sono chiare: lo scioglimento dei ghiacciai e l'innalzamento della temperatura media delle acque.

[Grafico via Intergovernmental Panel on Climate Change]

I grafici dell'andamento storico del livello del mare prendono la forma - celebre tra gli studiosi - di una mazza da hockey, con un lungo periodo dritto, "il manico", che subisce con una curvatura improvvisa, attorno al 1850.

Il grafico sulla crescita del livello dei mari assomiglia a quello pubblicato dal ricercatore della Penn State University Michael Mann e da due colleghi nel 1999 per mostrare l'aumento delle temperature atmosferiche. Secondo Kopp, fare un parallelo tra le due "mazze da hockey" che rappresentano le temperature e gli oceani ha perfettamente senso ed è oltre ogni dubbio scientifico.

"Le regole base della fisica dicono che, se c'è più gas serra nell'aria, più calore resta intrappolato sul pianeta, causando l'espansione degli oceani, la riduzione dei ghiacciai e l'innalzamento del livello del mare," sostiene Kopp. "Questo fenomeno è dimostrato da una miriade di ricerche che risalgono fino al 19esimo secolo."

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I dati della NASA mostrano che il livello dei mari sta aumentando di 3,4 millimetri all'anno - più del doppio del valore osservato dallo studio risalente al secolo scorso. Una circostanza che suggerisce una forte accelerazione continua.

Secondo le proiezioni del team di Kopp, questo tasso è destinato a crescere anche se le emissioni mondiali di anidride carbonica fossero ridotte. Nello scenario più ottimistico, quello in cui l'aumento delle temperature globali non supererà i due gradi, lo studio ipotizza comunque un innalzamento degli oceani di un livello tra i 24 e i 61 centimetri entro la fine di questo secolo. Lo scenario più negativo, in cui le temperature aumentano di quasi cinque gradi, prevede invece una crescita degli oceani che tra i 52 e i 131 centimetri.

La conseguenza diretta dell'innalzamento del livello dei mari è una presenza più costante di alluvioni nelle comunità costiere. Secondo Shimon Wdowinski, ricercatore sul clima dell'University of Miami, le città sulla costa est degli Stati Uniti stanno già provando sulla propria pelle ciò che avverrà in futuro: alte maree stagionali che inondano porzioni sempre più estese dell'area costiera. Miami sta rispondendo alla minaccia con la costruzione di nuove infrastrutture per un valore di 400 milioni di dollari allo scopo di proteggere le comunità costiere dalle alluvioni.

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Si teme che il cambiamento climatico renda sempre più frequenti e gravi eventi climatici estremi come l'uragano Sandy, il quale distrusse buona parte della costa del New Jersey e di New York. Sia Wdowinski che Kopp dicono che il rischio di devastazioni come quella causata dalle tempeste del 2012 aumenterà di pari passo con l'innalzamento degli oceani.

"Se il livello del mare è più alto, ci vuole poco a provocare un'alluvione," ha spiegato Kopp.

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