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Tutte le foto sono tratte da Soviet Asia, pubblicato da FUEL.

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Foto delle incredibili architetture sovietiche in Asia Centrale

"Soviet Asia" è il libro fotografico che racconta gli edifici modernisti e brutalisti costruiti in Asia Centrale durante il regime sovietico.
Vincenzo Ligresti
Milan, IT

In Asia Centrale, i richiami modernisti e a tratti brutalisti visibili nel tracciato urbano delle grosse città sono tra le tracce più evidenti del passaggio del regime sovietico. Ad esserne da sempre affascinati sono i fotografi di architettura Roberto Conte e Stefano Perego, tornati da un recente viaggio attraverso alcune ex repubbliche sovietiche—Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan e Tagikistan—con un bottino di immagini raffiguranti palazzi e strutture erette tra gli anni Cinquanta e la dissoluzione dell’URSS. Da queste è nato Soviet Asia, libro fotografico edito da FUEL.

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Come ci raccontano i fotografi, il progetto è stato sviluppato mediante un lavoro preparatorio durato diversi mesi, “attraverso molti libri e molte notti passate a guardare foto satellitari o spulciare siti e forum in russo, uzbeko o tajiko.” Tramite questi è stato possibile “esplorare le zone periferiche delle città, alla ricerca di soluzioni edilizie popolari spesso sorprendenti,” rintracciare “l'enorme busto di Lenin che domina una diga nel bel mezzo del Tajikistan,” o ritrovarsi di fronte a imponenti hotel come "l’Hotel Uzbekistan a Tashkent o l'Hotel Kazakhstan ad Almaty, veri e propri landmark urbani.”

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Circo (1976). Bishkek, Kirghizistan. Foto di Stefano Perego, da Soviet Asia, pubblicato da FUEL.

A livello formale, le strutture sono tutte molto simili, in quanto investite in fase progettuale da quel processo di standardizzazione operato dal regime. Tra queste, però, alcune conservano dei motivi decorativi tipici dell’architettura islamica e persiana.

“L'Unione Sovietica aveva in un certo senso ‘ereditato’ i territori dell'Asia Centrale dall'Impero russo e si trovava in una situazione paradossale: da un lato non poteva considerare le popolazioni locali da un punto di vista puramente coloniale come in passato, in virtù dell'egualitarismo socialista che propugnava, dall'altro imponeva però una cultura e uno stile di vita di tipo standardizzato e omogeneo in tutte le repubbliche dell'URSS,” spiegano i fotografi.

”Questo è uno dei motivi per cui alcuni degli edifici che abbiamo fotografato sono decorati in modo assolutamente affascinante e con stilemi orientali, proponendo un'estetica sicuramente moderna ma che resta influenzata dalla tradizione, al contempo sperimentando moltissimo.”

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Complesso residenziale Aul (1986). Almaty, Kazakistan. Foto di Roberto Conte, da Soviet Asia, pubblicato da FUEL.

In ogni caso, le strutture rimangono l’eredità manifesta di quel periodo in cui—come si legge in uno dei testi del libro, redatti da Alessandro De Magistris e Marco Buttino—l'obiettivo era fondere le popolazioni con lingue e culture diverse in un'unica grande nazione. Si tratta di un periodo in cui tutti si alzavano allo stesso orario per andare a lavoro, compravano gli stessi suppellettili e guardavano gli stessi programmi televisivi.

Ma come ha reagito oggi al progetto la gente incrociata dai due fotografi durante il loro cammino? “Ovunque siamo andati abbiamo trovato grandissima cordialità e curiosità. Innumerevoli i sorrisi e gli inviti a casa a bere del tè, anche da semplici passanti, come innumerevoli le 'babushka,' le tipiche donne anziane con foulard in testa, con cui abbiamo parlato e scherzato,” raccontano.

“Non solo, come sempre accade in tutti i paesi che un tempo facevano parte dell'Unione Sovietica, gli italiani sono collegati mentalmente ai vari Toto Cutugno e Adriano Celentano (i cantanti italiani erano notoriamente popolarissimi oltrecortina) e, anche se è senz'altro surreale sentire nominare questi nomi in posti come il Kirghizistan, sono fattori che aiutano a instaurare sin da subito relazioni cordiali.”

Soviet Asia è edito da FUEL. Scorri verso il basso per vedere altre immagini:

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Hotel Avesto (1984). Dushanbe, Tajikistan. Foto di Stefano Perego, da Soviet Asia, pubblicato da FUEL.

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Università Nazionale Kazaka Al-Farabi (anni ‘70). Almaty, Kazakhstan. Foto di Roberto Conte, da Soviet Asia, pubblicato da FUEL.

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Mosaico di Avicenna (1988). Dushanbe, Tajikistan. Foto di Roberto Conte, da Soviet Asia, pubblicato da FUEL.

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Edificio radiotelevisivo (1983). Almaty, Kazakistan. Foto di Stefano Perego, da Soviet Asia, pubblicato da FUEL.

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Hotel Uzbekistan (1974). Tashkent, Uzbekistan. Foto di Stefano Perego, da Soviet Asia, pubblicato da FUEL.

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Edificio residenziale (anni ’70). Chkalovsk, Tajikistan. Foto di Stefano Perego, da Soviet Asia, pubblicato da FUEL.

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Edifici residenziali (anni ‘80). Tashkent, Uzbekistan. Foto di Roberto Conte, da Soviet Asia, pubblicato da FUEL.

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Hotel Kazakhstan (1977). Almaty, Kazakistan. Foto di Stefano Perego, da Soviet Asia, pubblicato da FUEL.

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