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Chi era Marco Pannella, morto oggi all'età di 86 anni

Marco Pannella, storico leader del Partito Radicale italiano, è morto questo pomeriggio all'età di 86 anni.
Marco Pannella a un convegno a Pistoia nel 2010. (Foto di Jollyrogers via Wikimedia Commons)

Marco Pannella, storico leader del Partito Radicale italiano, è morto questo pomeriggio all'età di 86 anni.

Da anni soffriva di due tumori e negli ultimi giorni le sue condizioni si erano talmente aggravate da portare i medici a sedarlo per alleviare la sofferenza.

Pannella si autodefiniva socialista, liberale, federalista-europeo, anticlericale, antiproibizionista, antimilitarista e non violento. Sono questi i tratti distintivi della sua lunga carriera politica.

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Lo si ricorda principalmente per l'impegno in prima persona in numerose battaglie per il riconoscimento di diritti civili fondamentali - molte delle quali chiuse con successo. Celebri le sue lotte su temi come divorzio, aborto, liberalizzazione delle droghe leggere e obiezione di coscienza.

Per portare avanti le proprie convinzioni Pannella ha fatto spesso ricorso ai digiuni ispirati dai Sathyagraha di Ghandi, una forma di lotta non violenta.

Laureatosi in Giurisprudenza all'Università di Urbino nel 1955, Pannella combina inizialmente il lavoro da giornalista all'impegno politico. In seguito all'incontro con il filosofo liberale Benedetto Croce, Pannella si unisce al Partito Liberale Italiano e all'Unione Goliardica Italiana.

Nel febbraio del 1956 nasce il Partito Radicale, fondato da Marco Pannella insieme a un gruppo di intellettuali ed esponenti politici liberali e socialisti, tra cui Eugienio Scalfari (fondatore di Repubblica) e il filosofo Guido Calogero . Il motto del partito è "un partito nuovo per una politica nuova".

Nel 1965 lancia la campagna per il divorzio, che culminerà con il trionfo del referendum abrogativo del 1974.

Nel '68 Pannella viene arrestato a Sofia, odierna capitale della Bulgaria, dove è andato a protestare contro l'occupazione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia. Dopo essere stato trattenuto per due giorni dalla polizia segreta viene infine espulso.

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Nel '76 viene eletto per la prima volta in Parlamento, dove verrà riconfermato nei quattro turni elettorali successivi.

Parte fondante della carriere politica, e non solo, di Pannella è il suo rapporto con Emma Bonino. Dopo il suo ingresso nel Partito Radicale nel 1975, la Bonino affianca il leader in ogni sua campagna.

Dalle prima lotte per l'aborto, l'obiezione di coscienza e il voto per i diciottenni fino alle iniziative più recenti, come la proposta di una serie di referendum all'inizio degli anni 2000.

Due anni fa al leader dei Radicali vengono diagnosticati un cancro al polmone e uno al fegato. Nonostante la malattia, Pannella non ha abbandonato fino all'ultimo il suo spirito combattivo e goliardico.

Ai medici che gli chiedevano di non cimentarsi più in scioperi della fame o di smettere di fumare, Pannella ha sempre risposto un categorico no.

Poco dopo la scoperta della malattia Pannella disse in un'intervista a Il Fatto Quotidiano: "Fumo 60 toscanelli alla grappa al giorno. Continuo a fumare per non morire, se dovessi smettere ci rimarrei secco."


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Foto di Jollyrogers rilasciata su licenza Creative Commons