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I pesci del mare di Seattle sono imbottiti di antidolorifici e antidepressivi

I ricercatori hanno rilevato livelli elevati di farmaci nelle acque e nei pesci dello Stretto di Puget, negli Stati Uniti — e questo potrebbe essere un problema anche per gli umani.
Foto di Barry Sweet/Ap

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I pesci dello Stretto di Puget, vicino a Seattle nello stato di Washington, sono imbottiti di farmaci antidolorifici, antidepressivi, medicinali contro il diabete o le infezioni.

A svelarlo è una ricerca della rivista scientifica Environmental Pollution, che ha trovato nei tessuti dei salmoni livelli insolitamente alti di medicinali come l'Advil, il Benadryl, il Prozac e perfino di pillole anticoncezionali.

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La colpa, secondo lo studio, è da imputare ai rifiuti organici degli abitanti della zona.

"I pesci contenevano tracce di 45 dei 150 agenti chimici che abbiamo testato," ha spiegato James Meador, autore dello studio e tossicologo delle acque presso il National Oceanic and Atmospheric Administration. "In alcuni casi, le concentrazioni erano molto alte. È il tipo di informazione che ti fa rizzare le orecchie."

Al momento negli Stati Uniti ci sono più di 4.000 farmaci in uso o in fase di sviluppo. Molti di essi finiscono nei fiumi, nei ruscelli e nei laghi, creando preoccupazione per l'impatto che potrebbero avere sugli animali selvatici o sulle persone che mangiano il pesce contaminato.

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Il team guidato da Meador si è concentrato sui medicinali che i cittadini americani comprano abitualmente nelle farmacie di fiducia o che vengono prescritti frequentemente dai medici. I campioni prelevati dallo stretto, dalle acque di scarico e dai tessuti dei pesci sono stati analizzati per verificare la presenza di 150 agenti chimici diversi.

Lo Stretto di Puget è circondato da 106 impianti per il trattamento delle acque reflue, che scaricano nel canale fino a 44.000 chili di sostanze chimiche all'anno. La squadra di Meador ne ha esaminati solo due, ma ha accertato la presenza di 81 tra farmaci e prodotti per l'igiene personale — con alcune delle concentrazioni più alte degli Stati Uniti.

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Nelle acque dello Stretto si possono trovare centinaia di sostanze chimiche, ma solo alcune vengono monitorate regolarmente dai gestori degli impianti, i quali devono ottenere una licenza dal Dipartimento dell'Ecologia dello stato di Washington per operare. Per esempio, gli agenti chimici contenuti nei pesticidi non devono superare una certa soglia affinché le acque possano essere scaricate nello stretto. La diffusione dei farmaci, invece, non viene controllata in alcun modo.

"Ci sono molte sostanze chimiche che sappiamo causare problemi ai salmoni," sostiene Amelia Apfel, un'attivista del gruppo ambientalista Puget Soundkeeper. "Ci preoccupa venire a sapere che nelle acque ci sono molte cose di cui non siamo a conoscenza."

Se la presenza di tossine fa scattare l'allarme per gli attivisti come Apfel, Meador sostiene che sono necessari studi più approfonditi per comprendere l'impatto dei farmaci sugli animali acquatici.

Ad esempio, il Metformin, un comune farmaco per il diabete, potrebbe bloccare le funzioni metaboliche, creando scompensi nella crescita dei pesci. Un'elevata esposizione agli antibiotici potrebbe aumentare la resistenza dei batteri, i quali potrebbero far nascere agenti patogeni pericolosi per gli esseri umani. I farmaci antidepressivi come il Prozac o lo Zoloft potrebbero avere conseguenze negative per il comportamento dei pesci.

"Se dovesse succedere, i pesci sarebbero fregati," dice Meador. "Non sopravvivono a lungo. I predatori cacciano i pesci che non si comportano in modo normale."

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I salmoni reali migrano dagli oceani ai fiumi per deporre le uova. Il team di Meador ha scelto questo pesce perché trascorre diverse settimane l'anno a nuotare in aree ad alta concentrazione di sostanze chimiche. Nel corso di studi precendenti, Meador aveva scoperto che i salmoni che attraversano le acque di scarico piene di farmaci hanno il doppio delle probabilità di morire di quelli che nuotano in acque pulite. I test sono stati effettuati anche sui cottidi, pesci d'acqua dolce la cui presenza è molto abbondante nello Stretto di Puget.

I ricercatori hanno scoperto che i salmoni presentano livelli più elevati di tossicità rispetto ai cottidi — un fatto sorprendente visto che i cottidi passano molto più tempo nell'area.

"Ma i salmoni giovani mangiano molto," spiega Meador. "Fanno passare molta acqua tra le branchie, il che permette alle sostanze chimiche di raggiungere le viscere dei pesci."

Trovare un modo per rimuovere le sostanze chimiche dalle acque di scarico non è semplice, dato che le agenzie di controllo non hanno l'obbligo di trattarle come gli altri agenti inquinanti. Meador spera che grazie agli studi sull'impatto di farmaci comuni, gli scienziati saranno in grado di definire con più precisione dei valori-soglia per la presenza di agenti chimici nelle acque.

"Ci sono diverse specie di salmone che sono a rischio di estinzione," conclude Meador. "In passato ci siamo concentrati sulle sostanze allucinogene e sugli insetticidi. I farmaci sono la nuova frontiera."


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