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Pokemon Go

Questo ragazzo sta facendo soldi inventando bufale su Pokémon Go

Pablo Reyes è l'autore di alcune delle notizie più lette - e spaventose - che stanno circolando a proposito di Pokémon Go. Ma si tratta, ovviamente, di bufale.
Foto di Justin Lane/EPA

In questi giorni l'app Pokémon Go sta conoscendo un incredibile successo. 7,5 milioni di persone solo negli USA hanno già scaricato il gioco in meno di una settimana. Camminando fuori dagli uffici di VICE a Brooklyn mi sono imbattuta in una coppia di Tampa che fissava un telefono cercando di catturare un Doduo. Ne ho catturato uno anch'io.

Ma al di là dell'hype, ci sono i soldi. Sabato scorso, lo youtuber PewDiePie ha pubblicato un video dal titolo "POKEMON GO | STIAMO ESAGERANDO?" nel quale l'autore si muove in un parco cittadino a caccia di Pokémon con una balestra. In due giorni, il filmato ha collezionato 6.3 milioni di visualizzazioni.

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Nei siti di news, inoltre, in questi ultimi giorni si è scritto ogni tipo di articolo immaginabile, coinvolgendo anche argomenti come la morte di Alton Sterling e Philando Castile.

Il sito che è sembrato spendersi di più sui contenuti a tema Pokémon Go, finora, è stato CartelPress.com. Come spiega GQ, CartelPress è la fonte delle notizie più inquietanti sul tema, con pezzi come:

"Pokémon Go: teenager uccide fratellino perché credeva gli avesse cancellato un Pokémon"

"Pokémon Go: disastro autostradale causato da uomo che cercava di catturare Pikachu in piena carreggiata"

"Lo Stato Islamico ha rivendicato i problemi al server durante l'accesso a Pokémon Go"

Si tratta ovviamente di bufale.

Il tenutario di CartelPress è Pablo Reyes, un 26enne di Dallas. Quando gli ho chiesto dove vivesse, mi ha risposto che si era trasferito a Bel Air scrivendo così:

"Giocando a basket con gli amici sono cresciuto, me la sono spassata: che fissa ogni minuto! Le mie toste giornate filavano così,ctra un megatiro a canestro e un film di Spike Lee. Poi la mia palla lanciata un po' più in su andò proprio sulla testa di quei vichinghi laggiù: il più duro si imballò, fece una trottola di me, e mia mamma preoccupata disse 'Vattene a Bel Air!'"

Quindi, vi avviso: stiamo parlando di uno che si vanta di essere un autore di bufale.

Reyes mi ha detto di abitare ancora a Dallas, e che nel 2013 ha lanciato il suo sito bufale satiriche, Huzlers.com, con il suo amico David Martinez dopo aver visto un documentario su Alan Abel, un prankster seriale.

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All'inizio, Huzlers doveva essere un sito in cui ognuno poteva scrivere cose false sui propri amici, e l'articolo con più click sarebbe poi finito in homepage. Ma il progetto è fallito miseramente, a causa della vanità umana.

"Non ha funzionato granché," spiega Reyes, perché gli articoli apparivano in home automaticamente, "ed erano per lo più fatti da gente che promuoveva se stessa o i propri prodotti. Non era molto divertente, né interessante." A nessuno piace sentire qualcuno parlare del proprio mixtape.

CartelPress, invece, dovrebbe essere più un ritorno alla visione originale di Reyes: "Far scrivere notizie finte alla gente, perché le news vere spesso sono altrettanto una merda." È a questo punto che Reyes cita Edgar Allan Poe, "Non credere a niente di ciò che senti, e solo a metà di ciò che vedi " — citazione spesso sballata, e attribuita a Benjamin Franklin.

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"Io sono uno di quelli che crede alle bugie delle news. Ma parecchio." Di recente, con un post su Facebook del 2015 modificato ad arte, ha fatto credere di aver previsto la morte di Prince e Muhammad Ali (e di Donald Trump). Il post è stato condiviso più o meno 213mila volte.

Con CartelPress, però, non ha finito qui. Reyes ha scritto gli articoli su Pokémon Go per testare l'algoritmo che spinge in home le notizie sui temi più popolari. E ha funzionato meglio di quanto credesse. "Sapevo avrebbe spaccato, peché la gente ne stava effettivamente parlando. Ma non ne ho scritto con l'intenzione di spaccare così tanto… Non credevo che la gente mi prendesse davvero sul serio. Stavo solo sperimentando l'algoritmo…"

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Mentre parlo con Reyes, sei dei sette articoli in home sul suo sito parlano di Pokémon Go — il settimo era "Bambino di un anno sopravvissuto per due settimane mangiando blatte dopo la morte in doccia di sua madre." Ovviamente, nella marea montante del trend su Pokemon Go, il sito ha avuto un picco di traffico. Ma non è stata neppure la sua trollata riuscita 'meglio'.

Il post "Tragedia di San Valentino: ragazzo si masturba 56 volte di fila prima di morire di attacco di cuore" è stato, per esempio, molto più condiviso. C'è inoltre da segnalare il fatto che Huzlers e CartelPress fanno circa 5 milioni di visitatori unici al mese, e guadagnano grazie a Google AdSense — Reyes non ha voluto dire esattamente quanto, "per ragioni di sicurezza, per un sacco di ragioni."

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Le notizie-bufale in genere riprendono lo scandalismo e l'esasperazione tipici di tv e tabloid — "Ragazzo viene accoltellato mentre gioca a Pokémon Go," per esempio, è molto Drudge Report. Reyes mi ha spiegato che cerca sempre di giocare sui sentimenti più gretti dell'umanità: "La gente si aspetta sempre che succeda qualcosa del genere, delle cose di cui scrivo: se pubblichi questi articoli, in qualche modo stai sempre anticipando qualcosa che prima o poi succederà."

Alla fine mi spiega di aver ricevuto numerose richieste di interviste da giornalisti. Le ha sempre ignorate, tranne quella concessa a BuzzFeed il mese scorso: "Non posso stare nell'ombra per sempre." Mentre eravamo al telefono, il Washington Post ha cercato di contattarlo. "CartelPress ti dà l'opportunità di scrivere le tue stronzate, piuttosto che leggerle dalla CNN o dalla Fox."


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