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Il possibile legame tra gli attentati di Bruxelles e quelli di Parigi

Secondo RTBF, uno dei due fratelli coinvolti negli attacchi suicidi di ieri avrebbe affittato un appartamento a Charleroi utilizzato come base per la preparazione degli attacchi di Parigi dello scorso novembre.
Image via Police Fédérale belge

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All'indomani degli attentati di Bruxelles che - secondo l'ultimo bilancio ufficiale - hanno causato 31 morti e almeno 250 feriti, la polizia sta cercando di ricostruire la struttura e l'origine della rete terroristica che ha progettato e attuato l'attacco.

Due degli attentatori suicidi, secondo quanto riportato da RTBF, sarebbero i fratelli Khalid e Brahim El Bakraoui (a sinistra nella foto).

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Il primo dei due sarebbe stato coinvolto nella copertura di Salah Abdeslam e nella realizzazione degli attentati di Parigi del 13 novembre scorso. I due fratelli sarebbero già stati in carcere per atti di criminalità comune ed erano già ricercati dalla polizia belga da alcuni giorni prima degli attentati.

LIVE - Tutto quello che sappiamo fino a questo momento sugli attentati di Bruxelles

Settimana scorsa Khalid El Bakraoui è stato identificato come la persona che aveva affittato l'appartamento di rue du Dries nel quartiere della Forest di Bruxelles, nel quale Salah Abdeslam si sarebbe rifugiato per un breve periodo dopo gli attacchi di Parigi.

Nascosto nell'appartamento de la Forest c'era anche Mohamed Belkaïd, che martedì scorso si era opposto alla perquisizione dell'abitazione da parte della polizia belga per aiutare la fuga di Adeslam. Belkaid, un algerino di 35 anni, è stato ucciso durante lo scontro a fuoco con le forze dell'ordine.

Inoltre, Khalid El Bakraoui avrebbe preso in affitto un altro appartamento a Charleroi sotto falso nome. Quell'abitazione sarebbe stata usata come base strategica da tre autori degli attentati di Parigi prima di entrare in azione il 13 novembre scorso.

Khalid era noto alle forze dell'ordine per atti di furto d'auto con scasso, per i quali nel 2011 era stato condannato a 5 anni di carcere. Nel 2010 suo fratello Brahim era stato condannato a nove anni di carcere per aver sparato con un Kalashnikov alla polizia che lo inseguiva dopo una rapina andata male.

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Un terzo uomo, Najim Laachraoui, è ancora in fuga. Laachraoui dovrebbe essere l'uomo con il cappello e la giaccia bianca che compare sulla foto scattata dalle telecamere di sicurezza dell'aeroporto Zaventem. Su Laachraoui pende da mesi un mandato di cattura europeo.

Fino a lunedì scorso Laachraoui era noto con lo pseudonimo di "Soufiane Kayal". Nel 2013, allora 24enne, era andato in Siria e nel settembre 2015 aveva passato un controllo nei pressi del confine tra Austria e Ungheria mentre si trovava a bordo di un'auto in compagnia di Salah Adeslam e Mohamed Belkaid.

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