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VICE News

Stagisti o schiavi? Lo sfruttamento del lavoro in Giappone

VICE News è in Giappone per indagare sul programma di "stage" offerto dal governo per attirare nuovi lavoratori da Cina, Vietnam e Filippine. Nella pratica, somiglia più che altro a una forma di schiavitù legalizzata.

Il Giappone sta affrontando una grave carenza di manodopera, un problema che ha le sue cause nell'invecchiamento della popolazione e nella paura diffusa che gli immigrati possano intaccare il patrimonio genetico della nazione. Per mantenere a galla la terza economia del mondo, il governo giapponese ha creato un programma di stage per attirare lavoratori stranieri provenienti da Cina, Vietnam e Filippine. Il programma, che consente ai lavoratori di rimanere nel paese per tre anni, viene presentato come un modo per ottenere nuove competenze riutilizzabili una volta tornati in patria.

Di recente, VICE News è andata in Giappone per indagare su questo programma di stage. Abbiamo scoperto che molti dei partecipanti sono sottopagati, con debiti enormi sulle spalle e costretti a una forma di schiavitù legalizzata. Molti vengono impiegati illegalmente come sgusciatori di ostriche, operai e altri ruoli non qualificati. Nonostante la condanna internazionale, il Giappone ha intenzione di usare migliaia di nuovi stagisti stranieri come manodopera per costruire le infrastrutture delle prossime Olimpiadi, previste per il 2020 e assegnate a Tokyo.