I tartari della Crimea—il 12 percento circa dei 2,2 milioni di abitanti della penisola—hanno boicottato in massa il referendum del 16 marzo, principalmente per via dei cattivi rapporti che da sempre intercorrono tra questi, deportati in massa da Stalin nel 1944, e la Russia. Dopo il collasso dell'Unione Sovietica i tartari sono tornati in Crimea, ma in seguito alla discussa annessione alla Russia il loro futuro è più incerto che mai.Nella settimana del referendum, il corrispondente di VICE News Simon Ostrovsky ha passato un po' di tempo in compagnia dei tartari di Sinferopoli per conoscere la loro opinione sugli avvenimenti in corso.