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Identità

Dentro la prigione cecena dove sarebbero stati torturati dei ragazzi gay

Il centro di detenzione di Argun è stato indicato da decine di omosessuali ceceni come sede di atroci torture, in un paese in cui l'omofobia viene persino incoraggiata.
Foto di Dan Bateman

In un paese in cui l'omofobia dilaga ed è persino incoraggiata, gli omosessuali ceceni devono fare i conti con punizioni brutali.

Dopo aver cercato di organizzare un pride nell'aprile scorso, almeno 100 uomini gay sono stati fermati e arrestati.

In molti sarebbero stati torturati, richiamando l'attenzione delle organizzazioni internazionali e spingere la Russia ad aprire un'inchiesta.

Gran parte di questi abusi sarebbero stati perpetrati nel famigerato centro di detenzione di Argun, a nord della capitale Grozny.

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VICE News ha ottenuto accesso esclusivo alla struttura adesso abbandonata, i cui responsabili sono accusati di torture ai danni di uomini sospettati di essere gay.

Human Rights Watch ha confermato che il sito è stato posto sotto investigazione, nell'ambito di un'inchiesta sulla violenza di natura omofoba in Cecenia.

Broken door frames, smashed windows, and debris at Argun prison. Credit - Dan Bateman.

Il centro in questione adesso è in completo stato d'abbandono.

Le porte sono state abbattute e portate via, dai tetti pendono cavi di tutti i tipi. Per terra ci sono solo vetri, legno e detriti vari.

Le autorità giurano di non aver utilizzato la struttura per molto tempo. Eppure i corridoi sono ricoperti di impronte, segno di un passaggio recente.

Leggi anche: Il Messico sta diventando la tomba delle transessuali

Ayub Kataev è il direttore della prigione e capo del ministero degli Affari Interni. Interrogato, si è tenuto sulla linea del governo ceceno.

"Non credo esistano persone del genere in Cecenia," ha spiegato a VICE News pochi giorni fa, aggiungendo che storie di questo tipo vengono—secondo lui—inventate per destabilizzare il paese.

Many of the rooms where it's alleged torture took place now lie derelict. Credit - Dan Bateman.

Le persone che "non esistono" sarebbero gli omosessuali.

"I miei uomini non li toccherebbero neanche, se esistessero. Altro che torture e violenze."

Accuse come quelle che arrivano da Human Rights Watch sarebbero state fatte—continua—da qualcuno "in cerca di asilo per lasciare il paese e ottenere cittadinanze facili altrove. Dove sono le prove?"

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VICE News ha mostrato il filmato di Kataev a un uomo che ci ha chiesto di mantenere il riserbo sulla sua identità, e che sostiene di esser stato rinchiuso ad Argun.

Ayub Kataev gives his men orders outside Argun police station. Credit - Dan Bateman.

L'uomo ci ha detto di aver riconosciuto sia il centro che Ayub Kataev: ci ha spiegato di aver subito elettroshock, e di essere sicuro "al 200 percento" di esser stato messo in ginocchio e picchiato dal direttore.

"Vi sto mostrando tutto, non abbiamo niente da nascondere," ci ha detto Kataev, incalzato. "Io aspetto prove concrete."

Il problema, come sottolineato da più parti, è che in molti sono preoccupati dalle ripercussioni di una rivelazione del genere.

"Vediamo: c'è stato anche un solo caso in cui ho ordinato la detenzione o la tortura nei confronti di qualcuno portato in quella struttura?," urla Kataev davanti ai suoi uomini.

"No," è la risposta all'unisono.

A group of local armed policemen line up at the station in Argun. They are alleged to have been involved in the torture of gay men. Credit - Dan Bateman.

Heather McGill, ricercatrice russa di Amnesty International, ha spiegato a VICE News che "risposte alle interviste come quella al direttore dimostrano la gravità del problema in Cecenia…"

"L'asilo altrove è necessario. Ma per il momento solo pochi paesi hanno dato ospitalità a ceceni omosessuali in fuga dal proprio paese."

Quello che vedete in basso è il nostro speciale andato in onda su VICE News Tonight on HBO il 19 giugno scorso: siamo stati ad Argun e abbiamo parlato con alcuni dei protagonisti di questa vicenda.


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