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Macro

Sono diventato un insider trader, e puoi diventarlo anche tu

Per diversi anni, ho fatto insider trading per un grosso fondo speculativo. Anche se era illegale, era una pratica comune. È un po' come attraversare la strada fuori dalle strisce: prima di farlo devi guardare bene in tutte le direzioni.

Questo post fa parte di Macro, la nostra serie su economia, lavoro e finanza personale in collaborazione con Hello bank! Lavoravo come trader per un fondo speculativo da circa un anno, quando ho sentito squillare una delle nostre linee esterne. "Pronto, Galleon," ho detto, rispondendo dopo il primo squillo. Non si sentiva bene. "Pronto, Galleon," ho detto ancora, e questa volta sono riuscito a distinguere quel che mi stava dicendo: "C'è Gary?"

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"No," ho risposto. "Non è in ufficio." Sono passati diversi secondi di silenzio.

Stavo per mettere già quando ho sentito la voce sussurrare ancora: "C'è Raj?"

"Mi dispiace," ho detto. "Non c'è—posso aiutarla?"

Riuscivo a sentire il suo respiro. La sua voce suonava molto misteriosa. Alla fine, ha alzato il tono in modo da rendere più comprensibili le cose che diceva.

"Tra cinque minuti la Jefferies aumenterà il valore delle azioni di Amazon," ha detto. Poi ho sentito uno scatto, e un attimo dopo la telefonata si era conclusa. Non avevo alcun nome, alcun numero di telefono né alcuna idea se quell'informazione fosse o meno corretta. Ho guardato l'orologio sullo schermo del mio computer. Erano le 12.59. Non sapevo a chi raccontare quello che mi era successo e nemmeno se dovessi poi raccontarlo a qualcuno. In fin dei conti, la voce poteva non essere altro che uno scherzo. Ho controllato ancora l'orologio. Ho iniziato a pensare a cosa potevo fare. Forse avrei potuto comprare delle azioni di Amazon e vedere se fossero aumentate di valore. Ma appena ci ho pensato ho deciso di non farlo. Dopotutto, ero appena stato chiamato da uno sconosciuto che parlava come una specie di spia. Sull'orologio, la lancetta dei minuti si muoveva veloce come quella dei secondi. 1.02. Ma se la voce avesse avuto ragione, e se io non avessi comprato azioni di Amazon, forse dopo avrebbe chiamato Raj o Gary aspettandosi una ricompensa. Fanculo. 1.03. Avevo due minuti per decidere. 1.04. Fanculo, ho pensato. Ho comprato 100,000 azioni di Amazon e mi sono abbandonato sulla sedia, sperando che la voce avesse ragione.

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Esattamente all'1.05, le azioni di Amazon hanno iniziato ad aumentare di valore. All'inizio valeva 50 centesimi; pochi secondi dopo, valeva già 2 dollari. Il telefono collegato alla Jefferies ha iniziato a squillare, e io ho risposto. Dall'altro capo, mi hanno detto che stavano aumentando il valore delle azioni di Amazon. Volevo dirgli che lo sapevo già, ma invece ho ringraziato e messo giù. Ho continuato a guardare le azioni che salivano, mentre nei miei pensieri si faceva strada l'idea di aver fatto qualcosa di illegale. Ma pochi attimi dopo, avevo già scacciato quel pensiero. È così chiesi fa, mi sono detto per rassicurarmi. Ogni giorno, i miei capi cercavano di farmi entrare in testa che dovevo andare oltre il limite. Era questo quello che intendevano. Da quel momento, mi sono detto, ogni volta che sarebbe squillata la linea esterna avrei risposto io. Volevo parlare di nuovo con quella voce. Intanto, le azioni erano salite a 5 dollari, e ho pensato che se avessi ricevuto una telefonata così ogni giorno sarei diventato un grandissimo trader.

Non ricordo quand'è stata la prima volta che ho attraversato la strada fuori dalle strisce, ma dev'essere successo a Cleveland all'inizio degli anni Settanta. Di sicuro uno dei miei genitori mi teneva per mano e di sicuro prima di farlo avevamo guardato in entrambe le direzioni. Non per vedere se ci fossero poliziotti, ma per vedere se stessero arrivando delle macchine. So cosa state pensando: ora sta per paragonare l'insider trading ad attraversare la strada fuori dalle strisce. Sì, lo sto facendo.La verità è che quando sono arrivato a Wall Street, nel 1994, l'insider trading era una cosa normale, proprio come attraversare la strada fuori dalle strisce. C'erano cose che viste da fuori potrebbero sembrare quantomeno controverse, ma che all'epoca erano considerate come parte del gioco. Le chiamavamo limiti. Nel giro di due anni, sono passato dal guadagnare circa 40mila dollari all'anno come Sales Assistant per Morgan Stanley al guadagnarne 300mila come responsabile di un fondo speculativo da miliardi per Galleon Group. Ci sono arrivato superando il limite. Per capire, quel periodo, sul finire degli anni Novanta, si può paragonare all'era degli steroidi nella Major League Baseball—e se volete disapprovarmi per questo, fate pure. Nella Hall of Fame di Wall Street non ci sarei mai entrato comunque. Ma era così che funzionavano le cose, e forse è così che funzionano tutt'ora. Supera i limiti o vattene.

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Non sono convinto che sarei potuto rimanere a lavorare per Galleon Group se non avessi cercato di superare ogni limite che incontravo. Per quanto mi riguarda, la situazione è cambiata nell'agosto del 2000, quando la Securities and Exchange Commission ha introdotto la "Regulation FD"—secondo cui ogni azienda pubblica avrebbe dovuto rivelare le sue informazioni riservate a tutti gli investitori nello stesso momento. Il cambiamento non è avvenuto nel giro di una notte. Ci sono voluti anni perché le aziende e gli investitori si adeguassero. Ma alla fine, sulla carta, a quelli come noi era rimasto solo un obbligo di riservatezza.

Ma qualcuno aveva bisogno di iniziare a parlare. Per cui a Wall Street hanno iniziato a comparire le cosiddette "reti di esperti." Mettiamo che una nostra vecchia fonte dentro Pfizer non volesse più dirci quello che succedeva all'interno dell'azienda. Be', in quel caso trovavamo un medico o un avvocato che conosceva molto bene la Pfizer. Gli pagavamo una consulenza, come facevamo con tutti gli esperti che assumevamo per aiutarci a conoscere un'azienda o un settore. Poi usavamo le loro informazioni per formulare un'offerta. Era un nuovo modo per giocare al vecchio gioco: il genere di cosa che succede in ogni contry club degli Stati Uniti e del mondo da sempre. Un'altra fonte importante di informazioni dall'interno sulle aziende proveniva proprio dall'interno di Wall Street. Gli analisti sapevano dei movimenti del mercato prima che divenissero di dominio pubblico, i banchieri lavoravano sugli accordi prima che venissero annunciati, e i trader gestivano grossi flussi di compravendite. Non tutti fanno questo genere di cose, ma molti sanno come si fanno.

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Frasi come "Faremo salire le azioni di XYZ tra dieci minuti" o "Stiamo per comprare 17 milioni di azioni di XYZ" non ti fanno sentire come un agente segreto che ruba file sensibili dall'ufficio di qualcuno. Sono solo delle telefonate—ma è in questo che consiste il limite. Alla fine, il risultato è un buon guadagno e magari un sorriso da parte del gestore del tuo portafoglio azionario. Il tizio dall'altra parte del telefono ci guadagna più ordini, più commissioni e più fiducia e affidabilità.

Poteva succedere anche di persona. Mi ricordo di una serata, all'inizio degli anni Duemila, in un locale di Chelsea. Il locale era pieno, ma la sala VIP era molto spaziosa. La luce era soffusa. I bassi mi facevano vibrare i piedi, le bottiglie di fronte a me riflettevano le candele accese e intorno a me si muovevano un sacco di donne bellissime. C'erano tutti i dirigenti del settore dei fondi speculativi, e anche alcuni tra i primi ricchi della bolla dei dot-com. Seduto di fronte a me c'era Lance. Come me, Lance lavorava come trader per un fondo speculativo. Aveva una fonte all'interno di alcune compagnie di ricerca come la Avalon. Ogni volta che stavano per far uscire un rapporto su azienda, Lance riceveva un segnale positivo o negativo.

In un angolo c'era Michael—stava per vendere delle azioni e non gli sarebbe dispiaciuto avere informazioni di prima mano sul futuro andamento della sua azienda. Era seduto vicino al suo cliente Pesto, che giovedì aveva saputo che sarebbe stato sulla copertina di Barron di sabato. Pochi tavoli più in là, c'erano dei banchieri che parlavano di un'acquisizione imminente. Il tizio che stava cercando di entrare nella zona VIP era un francese che lavorava a UBS; Lance mi aveva detto che aveva diffuso tutti i loro progetti di acquisto. Quello era stato un bel colpo. Se sai che un'azienda da miliardi di dollari come S&P sta per entrare sul mercato, ti comporti di conseguenza. Il francese mi aveva sorriso ed era venuto a stringermi la mano. Di solito non mi piaceva condividere la mia cocaina, ma per lui avevo fatto un'eccezione. Gli avevo messo in mano la bustina con l'abilità di uno spacciatore esperto. "Dobbiamo parlare," gli avevo detto.

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Una delle molte cose che ho imparato facendo questo lavoro per Galleon Group è come non farsi beccare. Se vuoi giocare in grande e in totale sicurezza, devi rispettare certe regole.

- Non devi occuparti di stock option, è il primo posto in cui la polizia va a guardare

- Devi sempre avere una prova—ad esempio, una mail in cui ti viene data l'idea di un acquisto, qualcosa che ti fornisca un alibi e provi che non hai ricevuto l'informazione dall'interno.

- Devi comprare più azioni di quante ne vuoi, e venderne alcune prima dell'annuncio. Così inganni chi deve controllare—perché se sapevi che sarebbe stato fatto l'annuncio, come mai hai venduto prima che venisse fatto?

- Non devi mai avere niente su carta, devi usare sempre e solo il telefono (questa regola potrebbe essere cambiata nel frattempo).

- Devi trovare le altre azioni che trarranno beneficio dalla tua informazione e giocare su quelle. Ad esempio, se la tua soffiata viene dall'interno della Exxon ma riguarda qualcosa che farà guadagnare anche i fornitori di Exxon, punta sui fornitori.

- Devi essere sempre pronto a ricevere una telefonata dalla SEC. Quando arriva devi cadere dalle nuvole, ma avere sempre ben presente la storia che vuoi raccontargli e attenerti a quella.

- Prima di comprare, parlane con i tuoi colleghi, tenendo loro nascosta l'informazione che hai ricevuto.

- Ricompensa con generosità i tuoi informatori.

In questo senso l'insider trading è come attraversare la strada fuori dalle strisce. Ci sono poche possibilità che ti becchino e ti facciano la multa: non è quello il rischio. E persino se ti beccano, è possibile che non ti multino ma ti dicano solo di non farlo più. Il vero rischio è venire investiti. E negli ultimi cinque anni, questo rischio è aumentato parecchio. Inizia con qualcuno che ti bussa alla porta mentre i tuoi figli si stanno preparando per andare a scuola, o con qualcuno che ti tocca sulla spalla mentre sei in coda da Starbucks. La polizia vorrà sapere tutto. E anche se riesci a non finire in carcere, il tuo curriculum diventa carta straccia. Gary ha lasciato la Galleon qualche mese prima che tutto finisse, e adesso è in Texas dove compete nei rodeo amatoriali. Raj è in carcere in Massachusetts. Per cui, prima di attraversare las strada, vi suggerisco di guardare bene in entrambe le direzioni.