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Tutti i dettagli che non tornano nel racconto dei due nuotatori americani “derubati”

Quattro atleti sarebbero stati rapinati all'alba di domenica a bordo di un taxi, mentre stavano tornando verso il villaggio olimpico dopo un party. Le autorità brasiliane, tuttavia, faticano a credergli.
Foto di Michael Sohn, File/AP Photo

"Siamo stati derubati da uomini armati": Ryan Lochte e James Feigen, due famosi nuotatori americani, hanno raccontato alla polizia brasiliana di essere stati rapinati durante i Giochi Olimpici di Rio, insieme a due compagni di squadra.

I quattro sarebbero stati fermati e derubati all'alba di domenica a bordo di un taxi, mentre stavano tornando verso il villaggio olimpico dopo un party.

Le autorità brasiliane, tuttavia, faticano a credere al loro racconto, che nel frattempo si sono allontanati dalla sede del villaggio olimpico, rendendosi "non disponibili" alle forze dell'ordine, che avrebbero cercato di rintracciarli senza successo.

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Un tribunale di Rio, mercoledì, ha spiegato che per il momento sarebbero stati trovanti pochi riscontri al resoconto fornito da Lochte e Feigen, i quali spiegano di essere stati costretti fuori dal taxi e derubati da un gruppo di uomini armati.

Secondo gli inquirenti, che spiegano di non avere trovato riscontri alle versioni fornite dagli atleti, alcuni dettagli dei resoconti forniti non coinciderebbero.

Inoltre, il giudice Keyla Blank ha fatto notare come le telecamere di sorveglianza abbiano ripreso i nuotatori al rientro nel villaggio olimpico, dopo la presunta rapina, ridere felici e rilassati. "Stavano scherzando tra loro," ha detto Blank.

Rio de Janeiro resta sotto i riflettori per l'alto tasso di criminalità—questo nonostante la polizia brasiliana abbia schierato oltre 85.000 agenti e soldati per le vie della città sudamericana.

Così, per molti, visto che la denuncia di Lochte e compagni è stata giudicata come non attendibile, ciò ha causato rabbia tra i brasiliani, che considerano l'episodio come un danno di immagine al proprio paese.

Così, migliaia di brasiliani si sono precipitati sulla pagina Facebook di Lochte - che ha vinto 12 medaglie ai Giochi Olimpici, di cui una quest'anno - per esprimere il proprio risentimento: "Non ci meritiamo di essere insultati da un ragazzino viziato," scrive Maria Auxiliadora Dos Santos Ferreira. "Un grande atleta che mente e si inventa storie per denigrare una città che lo ha accolto… sì, sei un perdente."

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Nel frattempo Lochte, che avrebbe già lasciato il paese, non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche.

Ha parlato però il padre, all'Associated Press: "Non capisco tutto questo astio. Sono stati trascinati fuori da un taxi e derubati. La sola cosa che conta è che lui stia bene, al sicuro, e che gli abbiano preso soltanto i soldi e il portafoglio."

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