Foto via VICE News
Il giornalista e fixer di VICE News Mohammed Rasool è detenuto da oltre 100 giorni in Turchia senza un regolare processo.
L'avvocato turco che difendeva gli interessi dei giornalisti di VICE News arrestati è stato ucciso una settimana fa, nel corso di una conferenza stampa.
La detenzione immotivata di giornalisti continua senza sosta in Turchia: altri due reporter sono stati arrestati con la falsa accusa di favoreggiamento del terrorismo.
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La nostra prima impressione della prigione di Adana Kurkculer fu, come ci aspettavamo, terribile. A bordo di un veicolo militare, ammanettati e controllati a vista da guardie armate, fummo condotti attraverso numerosi cancelli di sicurezza. Ci puntarono addosso le mitragliette, spingendoci all'interno di una stanza. Fu un 'benvenuto' feroce. La parola "ISID" - l'acronimo turco che indica lo Stato Islamico - era scritta su tutti i muri, con il sangue.Io, Phil e Rasool camminavamo avanti e indietro per la stanza, preoccupati di quello che ci sarebbe potuto succedere. Eravamo nelle loro mani da sei giorni, e il nostro arresto era basato su un'accusa insensata: supportare il terrorismo. Quella di Adana era già la terza prigione in cui venivamo trasferiti. Qui è dove, secondo le guardie, la Turchia rinchiude i "terroristi di IS." Guardando quelle scritte insanguinate sui muri, tutto tornava.Quello che non aveva senso era il motivo per cui ci trovavamo lì. Stavamo svolgendo soltanto il nostro lavoro, raccontando il cruento conflitto nel sud-est del paese tra il governo turco e il PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan. Il solo fatto di essere giornalisti ci aveva fatto finire dietro le sbarre.Nel secondo giorno di prigionia ad Adana, un carcere di massima sicurezza, Rasool ci aiutò a non pensare allo scorrere del tempo, che pareva interminabile. Cominciò a pianificare la grande festa che avremmo fatto una volta liberati. In quella piccola, orribile cella immaginammo una settimana di "follie" da vivere tutti assieme appena rientrati nel mondo esterno, ignorando per un istante il fatto che nessuno di noi sapeva quando e se saremmo stati liberati.
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Stiamo ancora combattendo perché il nostro amico e collega Mohammed Rasool sia rilasciato. Puoi aiutarci firmando la petizione per la sua liberazione o utilizzando l'hashtag #FreeRasool su Facebook e Twitter. Visita la pagina #FreeRasool sulla versione internazionale di VICE News per avere più informazioni.