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Cosa dice lo studio secondo cui i 16enni italiani fumano sempre più canne

Il 27 per cento degli studenti dice di aver fatto uso di cannabis, uno dei valori più alti registrati in Europa.
Foto di Simone Graziano Panetto/Flickr

Il consumo di cannabis tra i sedicenni italiani torna a salire, raggiungendo uno dei livelli più alti in Europa.

Il dato emerge dall'ultimo rapporto ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) pubblicato oggi, e che ogni quattro anni monitora l'uso di sostanze tra gli adolescenti europei.

Secondo la ricerca, il 27 per cento degli studenti interrogati sostiene di aver fatto uso di cannabis almeno una volta nella vita. Si tratta di un valore ben sopra la media europea del 16 per cento, e tra i più elevati nel continente dopo Repubblica Ceca, Francia e Bulgaria.

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Nel 2011, anno della precedente rilevazione, la quota di chi aveva provato hashish e marijuana si fermava al 21 per cento.

A condurre la ricerca in Italia è stato l'Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa, che l'anno scorso ha intervistato più di 4.000 ragazzi nati nel 1999.

Stando allo studio, i sedicenni italiani sono anche tra i più grandi consumatori abituali di cannabis. In media, gli intervistati hanno detto di averla assunta 13 volte nell'ultimo anno - contro un valore medio di 8,9 in tutta Europa.

Sabrina Molinaro, autrice della ricerca per l'Italia, spiega a VICE News che in Italia i consumi di cannabis sembrano essere fluttuati anche in base alle decisioni politiche.

"Dopo l'introduzione della Fini-Giovanardi la diffusione dell'uso di cannabis, per quanto riguarda i consumatori occasionali, era diminuita," dice Molinaro.

"Passati un paio d'anni sono poi però ricominciati ad aumentare. Tra chi, invece, ne fa uso quasi tutti i giorni abbiamo visto un incremento costante che non si è mai fermato."

Leggi anche: Cosa succederebbe se in Italia fossero depenalizzate tutte le droghe

Mentre le ricerche mostrano una crescita dell'uso della cannabis tra i giovani, a livello politico si continua a discutere della possibilità di legalizzare la sostanza.

Secondo un sondaggio dell'istituto Swg, il 46 per cento degli italiani sarebbe favorevole alla legalizzazione, sopravanzando con ampio margine quelli che si sono detti "decisamente contrari" — il 33 per cento del campione.

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Il mese scorso il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone ha aperto a una "legalizzazione intelligente," con lo scopo di evitare ai ragazzi di "entrare in contatto con ambienti della criminalità."

Il consumo di droghe tra gli adolescenti italiani, però, non si ferma alla cannabis. Dal rapporto ESPAD emerge, infatti, che l'Italia presenta alcuni tra i più alti tassi di utilizzo di crack (3%), cocaina (3%), e LSD (3%).

Consumatori italiani di sostanze in rapporto alla media europea

Rimane, invece, in linea con la media europea il consumo di anfetamine e delle nuove sostanze psicoattive, droghe non controllate che imitano l'effetto delle sostanze ben più note.

"Uno dei dati che emerge è il ritorno dell'eroina e dell'uso iniettivo di sostanze," aggiunge Molinaro. "Si è persa la paura legata al consumo di queste sostanze. Fino a qualche anno fa, la roba in vena non se la faceva più nessuno perché molte persone erano morte e c'era lo spettro dell'AIDS."

"Ma i giovani sembrano non averle più questo timore. Si iniettano un po' di tutto, non solo eroina ma anche insieme altre sostanze, creando un mix molto pericoloso."

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Foto di Simone Graziano Panetto via Flickr, rilasciata su licenza Creative Commons