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fascismo

A quanto pare fare il saluto romano in Comune a Milano è ancora un reato

Gabriele Leccisi è un avvocato di simpatie neofasciste: il suo braccio teso in Consiglio Comunale gli costerà un mese e dieci giorni di reclusione con pena sospesa.

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Gabriele Leccisi è un avvocato milanese di simpatie neofasciste. L'8 maggio del 2013 è entrato nell'aula del Consiglio Comunale di Milano, durante una seduta della commissione Sicurezza e Coesione Sociale, per protestare contro la gestione dei campi d'accoglienza per rom e sinti.

Nella bagarre, Leccisi ha alzato il suo braccio destro per fare un saluto romano che oggi gli costerà un mese e 10 giorni di reclusione con pena sospesa e 100 euro di multa.

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Nella giornata di ieri, infatti, i giudici dell'undicesima sezione penale del Tribulane di Milano hanno condannato Gabriele Leccisi per violazione dell'articolo 2 della legge Mancino, che punisce chi nel corso di riunioni pubbliche "compia manifestazioni esteriori" tipiche dell'associazionismo fascista, o che ad esso possano richiamarsi.

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Leccisi aveva preso parte alla protesta in qualità di rappresentante del Circolo Culturale Domenico Leccisi, dedicato a suo padre—politico noto per aver trafugato nel 1946 la salma di Benito Mussolini "per donare alle spoglie più degna sepoltura."

Ammesso come osservatore insieme ad altri militanti di estrema destra, Leccisi ha risposto col saluto romano alla richiesta, proveniente dai banchi del centrosinistra, di lasciare l'aula.

"Sono perseguitato dalle istituzioni di questo Stato," è stata la reazione di Leccisi. "Non mi pento di niente." Vana la difesa dell'avvoccato Lamberto Rongo, che continua a reputare il gesto di Leccisi come nient'altro "che un'alzata di mano. La consigliera Sonego aveva chiesto se vi fossero fascisti in aula, Leccisi ha semplicemente alzato il braccio."

In rete è possibile trovare il video di quei minuti.

Sulla sua pagina Facebook, Leccisi ha pubblicato un post in cui difende con orgoglio il proprio gesto. "La mia condanna mi ha procurato di diritto l'ingresso nel "club" dei condannati, dove sicuramente mi troverò benissimo insieme a camerati come Federico Goglio, (Skol) Simone di Stefano e tanti altri. Si tratta di un "club" particolarmente selettivo di cui entrano a far parte soltanto soggetti che hanno le "palle" al posto giusto."

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GABRIELE LECCISI ENTRA TRIONFANTE A FAR PARTE DEL "CLUB" DEI FASCISTI CONDANNATI SOLTANTO PER LE LORO IDEE.Oggi…

Posted by Gabriele Leccisi on Thursday, December 17, 2015

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