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gli attentati di parigi

Il piano delle scuole francesi per offrire conforto e sostegno ai bambini sotto shock

Durante il fine settimana, il Ministero dell'Istruzione francese ha allestito una pagina internet con dei consigli per gli insegnanti e il personale della scuola. Lunedì mattina si è tenuto un minuto di silenzio in tutte le scuole.
VICE News / Etienne Rouillon

Dopo un fine settimana di shock, lunedì mattina nella metro di Parigi sono ricomparsi gli zainetti dei bambini.

Gli studenti dell'Île-de-France sono tornati a scuola. Per molti insegnanti, come rispondere alle domande degli alunni sugli attentati è fonte di preoccupazione, ma anche una sfida.

Questo lunedì a mezzogiorno è stato osservato un minuto di silenzio in tutte le istituzioni. Le gite scolastiche sono state annullate fino al 22 novembre. Il Ministro dell'Educazione nazionale, dell'istruzione superiore e della ricerca Najat Vallaud-Belkacem ha detto questa mattina alla radio France Inter che i bambini già in gita scolastica torneranno nella data prevista.

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Già sabato il ministero aveva pubblicato un comunicato chiedendo la mobilitazione di tutto il personale scolastico: "Nelle scuole e negli istituti scolastici è importante che questo momento di raccoglimento, che si terrà con modalità diverse a seconda dell'età degli studenti, possa essere preceduto da momenti di discussione con gli alunni," spiega il comunicato.

Per aiutare gli insegnanti, sabato sera il ministero ha creato una pagina internet apposita. Vi sono elencate delle indicazioni generali - "Rassicurare gli alunni," "favorire la riflessione," "prestare attenzione al 'livello di conoscenza' che gli studenti hanno dell'accaduto" - insieme a dei consigli per adattare queste indicazioni all'età degli studenti.

Un paragrafo intitolato "anticipare eventuali reazioni ostili" raccomanda di ricordare agli studenti la posizione neutrale della scuola, e la differenza tra un reato penale come l'istigazione all'odio o l'apologia di terrorismo e la critica. Il ministero ha invitato anche a "non entrare in discussioni polemiche con gli studenti preoccupati," ma ha avvertito che i genitori dovranno prestare attenzione ai commenti o ai comportamenti dei figli.

Sono stati pubblicati sul sito del ministero anche molti link per fornire informazioni agli insegnanti. Per esempio, due edizioni speciali del giornale Le petit quotidien (rivolto ai bambini tra i sei e i dieci anni) e di Mon quotidien (per quello tra i dieci e i quattordici anni) possono essere scaricati gratuitamente.

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Già venerdì su Twitter è apparso l'hashtag #Educattentat. È stato creato per diffondere risorse utili per gli educatori, ma anche per condividere la confusione di alcuni insegnanti prima del ritorno in aula. Una piccola comunitaà di ricercatori e insegnanti ha anche lanciato un sito internet con lo stesso nome.

Jeune prof de 22 ans, 2e fois que je devrais parler d'attentats. Comment expliquer ce que l'on a du mal à comprendre.. — Baron John Bigot ?? (@leluchadordu49)16 Novembre 2015

Domenica il ministro dell'Istruzione Vallaud-Belkacem ha pubblicato sul suo sito una lettera destinata a studenti, professori e personale scolastico del paese. "Tra le vittime ci sono molti studenti e insegnanti," ha scritto.

Tra le vittime identificate prima di lunedì mattina, i cui nomi sono stati pubblicati dal quotidiano Le Monde, compaiono il rettore dell'Istituto Universitario di Tecnologia, un professore di storia e geografia, e un maestro.

Lunedì mattina Najat Vallaud-Belkacem ha espresso nuovamente la sua solidarietà agli insegnanti con un messaggio su Twitter.

J'ai une pensée profonde pour les enseignants qui doivent être forts ce matin devant les élèves, nous les accompagnons.— Najat Belkacem (@najatvb)16 Novembre 2015

Il ministro ha poi rilasciato una dichiarazione alla stazione radiofonica France Inter. "Sfortunatamente, questi attacchi sono ancora più imponenti e indiscriminati di quelli di gennaio. Questo vale in particolar modo per il terrore e la paura che si diffonderanno tra gli studenti. Dobbiamo aiutarli a esprimere le loro emozioni."

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Sabato le scuole e le università della regione sono rimaste chiuse. Secondo i dati dell'istituto nazionale di statistica INSEE, nell'Île-de-France ci sono più di 1.900 scuole medie e superiori e 6.800 tra scuole materne ed elementari (pubbliche e private).


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Foto: Dei bambini giocano in strada, non lontano dal ristorante Petit Cambodge e dal bar Carillon (VICE News/Etienne Rouillon)