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Santa Cocaina: Dentro la setta peruviana accusata di coltivare coca

Abbiamo aspettato due anni prima di poter avere finalmente accesso all'esclusiva comunità di Alto Monte, la capitale spirituale della setta peruviana degli Ataucusi.
Foto di Lali Houghton/VICE News

"Gli Ataucusi sono i nuovi signori della droga al confine. L'ho visto con i miei occhi," racconta un autotrasportatore, che ha rifiutato di fornire il proprio nome, a bordo del traghetto sul Rio delle Amazzoni che porta alla regione della Triplice Frontiera, dove il Perù incontra la Colombia e il Brasile.

Gli Ataucusi sono un gruppo di fondamentalisti religiosi che seguono le dottrine di Ezequiel Ataucusi, un profeta del 20esimo secolo. I membri della setta si vestono come se facessero parte del cast de I Dieci Comandamenti, il kolossal del 1956

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Rivendicano il diritto divino sul Bacino del Rio delle Amazzoni, dove - dicono - il Perù sopravviverà all'imminente Apocalisse, e diventerà una sorta di "nuovo Israele" Inca, una potenza agraria nel bel mezzo della giungla.

"Hanno uomini armati a proteggere le loro operazioni," continua l'autotrasportatore. "Si sono costruiti delle belle case lontano da sguardi indiscreti."

Gli Ataucusi, che si definiscono israeliti ma sono considerati una setta dagli ufficiali governativi, sono un particolare fenomeno peruviano, e vivono in maniera ascetica isolati dalla società. Sono una comunità solitaria, e hanno portato l'agricoltura nel Rio delle Amazzoni sin dal loro arrivo, a metà degli anni Novanta.

Ci sono voluti più di due anni perché VICE News ottenesse l'accesso alla loro capitale spirituale nella giungla, Alto Monte — e anche allora, una volta arrivati con una squadra al completo, la possibilità di entrare è rimasta incerta. Ad oggi, meno di una manciata di studi antropologici ha offerto informazioni affidabili circa gli avamposti di questo gruppo nel profondo della giungla amazzonica.

Poi, nel febbraio 2012, Sergio Fontes - un sovrintendente della polizia federale brasiliana - ha raccontato che gli Ataucusi erano diventati i principali coltivatori di coca nella regione della Triplice Frontiera, e che le foglie di coca che coltivavano venivano utilizzate esclusivamente per la produzione di cocaina.

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Ciò significa che la setta potrebbe segnare una svolta nel mercato globale della droga, dimostrando che le foglie di coca possono essere coltivate in climi sub-tropicali - come ad esempio in Messico - ed essere comunque abbastanza potenti per la produzione di cocaina.

Per le autorità brasiliane, il timore è che la coca coltivata nel Rio delle Amazzoni sia già penetrata oltre il confine in Brasile, andando a soddisfare il fabbisogno di coca nel secondo paese al mondo per consumo dopo gli Stati Uniti.

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Foto by Lali Houghton

L'antropologo peruviano Juan Ossio, che ha seguito il gruppo sin dalla sua nascita negli anni Ottanta, in un'intervista ha spiegato che "per capire la Congregazione Israelita del Nuovo Patto Universale, prima di tutto bisogna studiare il suo fondatore, Ezequiel Ataucusi Gamonal."

Ezequiel è nato nel 1918 in una famiglia umile nel sud del Perù. Negli anni Cinquanta, mentre lavorava come calzolaio, si convertì alla Chiesa Avventista del Settimo Giorno, dalla quale però fu presto espulso perché dichiarava di ricevere rivelazioni divine.

Dopo il contatto con Dio, Ezequiel sarebbe asceso al "Terzo Paradiso" - dopo il sole, la luna e le stelle - alla dimora della Santa Trinità. Lì gli sarebbero stati riconsegnati i Dieci Comandamenti.

Secondo Ossio, la statura di Ezequiel crebbe in un momento in cui molti peruviani cercavano una via di salvezza dal caos della crisi economica e della guerra interna con i ribelli maoisti, il gruppo Sendero Luminoso. Alcuni trovarono la via alla redenzione nella lotta armata, altri invece nei testi biblici.

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Il loro sistema di credenze, nel complesso, è un amalgama fra Avventismo, Giudaismo, Messianismo Inca e Maoismo, includendo anche passi della Bibbia in cui è presente un riferimento alla Città del Sole — che nella loro interpretazione è Cuzco, l'antica capitale Inca.

'Siamo stati calciatori e prostitute — finché non abbiamo trovato Dio.'

Nel 1992 Ezequiel ha invitato i suoi seguaci a diventare fronteras vivas, frontiere viventi del Perù, e a prepararsi per l'Apocalisse. In migliaia hanno risposto alla sua chiamata, sopportando le avversità e l'isolamento per stabilirsi principalmente nella regione dimenticata del Perù chiamata Mariscal Ramon Castilla, incastonata tra il Brasile e la Colombia.

Oggi costituiscono circa la metà della popolazione di Mariscal Ramon Castilla con più di 20mila israeliti sparsi in diversi insediamenti, ciascuno dei quali ha un nome biblico come Nuova Gerusalemme o Nuovo Monte degli Ulivi.

"Siamo stati calciatori e prostitute — finché non abbiamo trovato Dio," ha detto Javier Torres, il presidente della comunità di Alto Monte.

A differenza dei primi colonizzatori Torres è arrivato dopo la morte del profeta, ma come molti altri dice di essersi convertito dopo che Ezequiel gli è comparso in sogno. Si occupa dell'agricoltura, supervisionando la produzione di mais, riso, yucca e altri prodotti. Forse non è ancora il momento di chiedergli della coca.

Flavio Mirella, il capo dell'Ufficio dell'ONU sulle Droghe e sul Crimine in Perù ed Ecuador, ha riferito a VICE News che la regione di Mariscal Ramon Castilla è quella a più rapida crescita di coltivazioni di coca in Perù, con un incremento di circa il 400 per cento negli ultimi cinque anni.

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"Gli Ataucusi sono agricoltori andini ben organizzati, al contrario delle popolazioni indigene locali," spiega Mirella.

All'apice della sua gloria, nel 1990, Ezequiel si candidò presidente del Perù e riuscì ad attrarre più di 200mila voti. Nel 2000, durante la Pentecoste Israelita, Ezequiel Ataucusi morì improvvisamente, lasciando scontenti molti dei suoi seguaci quando si accorsero che tre giorni dopo non sarebbe resuscitato, come aveva promesso.

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Foto di Lali Houghton

Osservandola dal traghetto, Alto Monte - la capitale spirituale nella giungla degli Ataucusi - non è altro che un piccolo porticciolo fangoso con un'enorme chiesa di lamiere.

Per capire se potevamo girare un video e fare delle interviste, Fratello Javier ha indetto una riunione con il consiglio locale, l'Associazione della Missione Evangelica degli Israeliti del Nuovo Patto Universale (AEMINPU).

In cima a una rampa di scale, su una palafitta pericolante, seduti attorno a un tavolo c'erano sette uomini con delle vesti e lunghe barbe, che osservavano serenamente ogni nostro movimento. A ornare le pareti, foto incorniciate di Ezequiel Ataucusi e di suo figlio Jonas.

Avevano telefonato alla chiesa principale a Cieneguilla, un quartiere nei sobborghi di Lima, dove è sepolto il profeta. Sul nostro accesso, i capi hanno poi riferito che a decidere doveva essere l'AEMINPU locale.

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Cinque ore più tardi, e dopo un'intensa disputa, ci è stato concesso di filmare i riti religiosi e la vita quotidiana della comunità. L'unica condizione era che ci presentassimo alla loro messa settimanale di fronte all'intera cittadina.

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Foto di Lali Houghton

Con una popolazione di circa 7mila abitanti, Alto Monte è un insediamento austero, senza acqua corrente, sistemi fognari o marciapiedi. Lo stato non ci ha mai messo piede.

Le comunicazioni sono complicate, dato che c'è una sola cabina telefonica. Tutte le chiamate in arrivo sono annunciate tramite un altoparlante comunitario. Le poche drogherie offrono una serie limitata di prodotti, come cibo in scatola, bevande analcoliche e medicinali di base.

José Alvarez, direttore del dipartimento per la fauna selvatica e le scienze forestali al ministero dell'Ambiente del Perù, studia la regione da più di 30 anni. Ci ha spiegato che le tecniche agricole di abbattimento e incendio delle comunità israelitiche non sono sostenibili per il suolo amazzonico e stanno provocando danni irreversibili alla foresta pluviale.

Fratello Javier ci ha portati a fare una camminata lungo strade umide per vedere l'agricoltura degli Atacusi nelle aree più remote della comunità. I percorsi, ampi e fangosi, costituiscono il testamento di una mentalità da colonizzatori che ha anche rivelato la fragilità della foresta pluviale.

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Al nostro ritorno, il tramonto aveva ammantato il villaggio di un senso di unione e quiete. I contadini e le loro mogli rientravano a cavallo reggendo sulla sella qualche prodotto frutto di una giornata di duro lavoro. I teenager ataucusi giocavano a calcio, mentre alcuni giovani meno devoti degli altri ascoltavano musica alternativa sui loro cellulari proprio come avrebbero fatto dei ragazzi in qualsiasi altra città del Perù.

"Ezequiel ci ha insegnato il destino dell'uomo e come, attraverso l'agricoltura, ci libereremo dalla povertà," ci dice Fratello Javier.

La nostalgia collettiva e l'infallibile lealtà per il loro fondatore spinge gli Ataucusi a continuare a perseverare, anche se potrebbero non veder mai realizzata la profezia di Ezequiel. Certo, i coltivatori Ataucusi si sono ormai sistemati così bene che ora forniscono la maggioranza della produzione locale nelle cittadine di Leticia, in Colombia, e Tabatinga, in Brasile, entrambe nel cuore della Triplice Frontiera.

Fratello Javier aveva l'aria sconfortata. "Non riusciremo ad attuare il suo piano, se lavoriamo così" mi disse. "Aveva concepito un quadro più ampio, dove i gruppi all'interno della comunità si sarebbero convertiti in business auto-sostenuti. Non aveva sognato uno o due ettari per gruppo, ma centinaia, in modo che gli hermanos sarebbero diventati un unico popolo."

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Foto di Lali Houghton

Oggi, l'Ezequiel Ataucusi's Agricultural People's Front of Peru Party (FREPAP) mantiene un discreto silenzio sugli affari nazionali, preferendo evitare il vortice della politica peruviana.

Alcuni dei suoi membri restano attivi nelle politiche regionali, come ad esempio Marino Chavez, l'ex sindaco di Caballococha, la città più grande di Mariscal Ramon Castilla. Ha accettato di parlare con VICE News in quello che è considerato il centro operativo per il traffico di droga nella regione della Triplice Frontiera.

"La gente sa che è sbagliato, ma il bisogno la spinge a produrre coca," dice Chavez. "Questo è uno scontro tra peruviani. Quelli che la estirpano, e quelli che devono continuare a coltivarla perché sono poveri."

Nell'ottobre 2014, il Perù ha aumentato i propri sforzi nell'estirpazione della coca a Mariscal Ramon Castilla, liberando 3.000 ettari. Ma finora tutti gli sforzi per stabilire coltivazioni sostenibili alternative nella zona non sono riuscite ad affermarsi.

Il sovrintendente della polizia federale brasiliana Mauro Sposito, un esperto con più di trent'anni di esperienza nella regione della Triplice Frontiera, ha spiegato a VICE News che gli Ataucusi sono profondamente coinvolti nel commercio di coca della regione.

"Abbiamo fotografie satellitari che mostrano piantagioni di coca sul territorio degli Ataucusi e foto di loro che vengono arrestati mentre trasportano cocaina," ha spiegato dalla sua scrivania a Tabatinga.

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"Non tutti coltivano coca," ha chiarito, ma "alcuni di loro sì."

"Ho l'impressione che i loro leader siano coinvolti," ha aggiunto il Sovrintendente Sposito. "Perché, affinché il traffico di droga sia florido, c'è bisogno di un sistema simile a quello che c'era ai tempi del boom della gomma" nella regione peruviana del Rio delle Amazzoni.

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Foto di Lali Houghton

A un certo punto, ovviamente, abbiamo dovuto mettere i leader degli Ataucusi di fronte alle prove, chiedere la loro risposta e includerla nel nostro reportage.

La prospettiva ci ha messo addosso un certo timore. Come avrebbe potuto un ordine religioso rispondere ad accuse di traffico di coca e droga? Era possibile che la chiesa ne fosse al corrente, ma stesse facendo finta di non vedere? In piedi, con addosso la sua veste e con il suo identificativo israelita in mano, Dante Jiménez, il segretario della difesa degli israeliti di Alto Monte, ha accettato di rispondere alle nostre domande.

"Negli ultimi sei anni abbiamo dovuto affrontare questo problema crescente. I villaggi vicini sono i veri colpevoli," ha detto Jiménez. "Ci è stato offerto di coltivare coca, ma non fa parte del nostro credo."

Fratello Dante ha continuato a spiegare che gli erano stati offerti personalmente 100mila dollari per coltivare coca, ma che aveva declinato l'offerta.

"Se ci sono dei coltivatori di coca o trafficanti di droga tra di noi, non sono degli hermanos," ha spiegato a VICE News. "Magari si vestono come noi, ma non sono legittimati. Sarebbe solo apparenza."

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Dopo la morte del padre nel 2000, il figlio di Ezequiel Ataucusi, Jonas, oggi 42enne, fu scelto per seguire le orme del padre e completare la sua missione.

Tuttavia, Jonas si è mostrato in pubblico raramente e resta presente nelle menti dei fedeli grazie a pochi, rarissimi video su YouTube. Secondo Ossio, Jonas Ataucusi non ha né le abilità, né il carisma del padre.

Nel 2002, il giornale locale La Republica rivelò che Jonas Ataucusi era stato fermato assieme a tre seguaci a un posto di blocco autostradale vicino alla città costiera di Ica. Secondo la testata, gli uomini avevano con sé due revolver, una pistola automatica e due fucili da assalto. La congregazione ha poi dichiarato che Jonas trasportava le armi per difesa personale.

I capi della chiesa hanno declinato le numerose proposte di intervista a Jonas Ataucusi da parte di VICE News.

Tornati ad Alto Monte, ci è stato concesso di filmare una cerimonia che gli israeliti chiamano "l'Olocausto", un sacrificio animale rituale che ha lo scopo di essere un'offerta a Dio, accompagnata da un coro crescente.

L'ordine degli animali sacrificabili è: piccioni, capre e bestiame da allevamento, e tori — le offerte più pregiate. L'animale viene scelto una settimana prima, in perfette condizioni. Le offerte vengono preparate, macellate e date alle fiamme davanti allo sguardo degli astanti che pregano e cantano.

La processione di fedeli si sposta dentro la chiesa e comincia a intonare il fiero inno di Fronteras Vivas: "Grande è Israele, degno di lode / […] / Attraverso l'agricoltura / ci salverai dalla fame / Questo progetto unirà tutte le nazioni, insieme lavoreremo la terra / Cile, Ecuador, Colombia, Brasile, Bolivia e tutti gli altri paesi."

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