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Politică

Siamo stati a Nissoria, unico comune in Sicilia con un sindaco leghista

VICE News ha raggiunto il sindaco di Nissoria Armando Glorioso, che a settembre ha aderito a “Noi Con Salvini” diventando di fatto l'unico primo cittadino leghista in Sicilia.
Foto di Vincenzo Leone

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Quando alle elezioni europee del 2014 a Maletto, in provincia di Catania, la Lega Nord prese il 32,6 per cento dei consensi, fu una sorpresa anche per Matteo Salvini: "Cercherò su Google dove si trova questo paese". Nella cronologia delle ricerche del leader della Lega da qualche mese deve essere entrata sicuramente anche la città Nissoria, centro di tremila abitanti della provincia di Enna.

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Qui, dallo scorso settembre, il sindaco Armando Glorioso ha deciso di aderire al movimento "Noi Con Salvini," diventando di fatto l'unico comune in Sicilia a guida leghista.

La sua decisione, all'epoca, fece piuttosto clamore. "Sono venute televisioni, giornalisti, tutti per intervistarlo: un sindaco siciliano della Lega da fuori sembra strano," racconta a VICE News un anziano fuori dal municipio cittadino. E di "fatto storico" aveva parlato in prima persona anche il sindaco, sebbene giuri di non sentire il peso di questa investitura mediatica.

Il sindaco Armando Glorioso (Vincenzo Leone/VICE News)

Eletto nel 2012 con il sostegno di una lista civica, e in politica da 30 anni ma imprenditore nel settore alimentare di professione, il sindaco di Nissoria si definisce più volte un "cittadino prestato alla politica," anzi un uomo "che viene dalla tradizione del partito repubblicano di Ugo la Malfa," un moderato.

"Precisiamo, però" spiega subito a VICE News: "Noi con Salvini è un movimento politico distinto dalla Lega."

Perché se è vero che "la Lega ha un profondo radicamento nelle regioni del nord Italia, e ha una sua storia", è altrettanto vero - continua - che "il movimento di Salvini nasce in un contesto storico diverso, attuale: Salvini ha capito che non si può percorrere una via di sviluppo senza coinvolgere il Meridione."

La sua decisione all'epoca ha fatto molto rumore sui giornali, sebbene non sia di certo inedita nel panorama politico locale. "Sono stato e sono il primo sindaco ad aderire al movimento Noi con Salvini, ma non sono stato sicuramente il primo esponente ad aderire a questo movimento in Sicilia."

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Difatti il Carroccio già nel 2007 - con l'insediamento di Angela Maraventano come vicesindaco di Lampedusa - riuscì ad avere una poltrona nelle amministrazioni locali siciliane. E ad Alimena (Palermo), nel 2013, il sindaco Giuseppe Scrivano si candidò per le politiche dopo essere passato nelle fila della Lega. Già lì si era parlato di "capitale leghista della Sicilia."

Alle ultime europee del 2014, la Lega è riuscita a entrare nei consigli comunali di Villabate, Pedara e San Giovanni La Punta. È solo a settembre, però, che a Palermo è stata inaugurata la sede del comitato Noi Con Salvini, che conta un centinaio di attivisti e almeno 300 iscritti, per un totale di circa un migliaio di persone su base regionale—come ci conferma al telefono il responsabile del comitato Francesco Vozza.

Foto di Vincenzo Leone/VICE News

Sono numeri che certificano "un sentimento di accomunamento tra le idee di Salvini e i siciliani che da qualche anno bolle in pentola," è il commento del sindaco. Le parole d'ordine della nuova linea salviniana, nella sua lettura, si sarebbero fatte largo cavalcando un "movimento d'opinione che silenziosamente si è fatto avanti con la frase tipica: Salvini sì, è della Lega, però ha ragione. Noi con Salvini è una proposta di governo, non di opposizione". Un dato che rischia di spiegare anche le parole di un anziano, che in piazza ci dice: "Il sindaco è di Nissoria, come facciamo a parlarne male?"

Le ragioni di questa rivoluzione che ha portato il partito alle soglie del 14 per cento sarebbero da ricercare nei temi, nelle battaglie "care alla maggior parte degli italiani," mentre "la famiglia, il cristianesimo, la valorizzazione del territorio e della nostra agricoltura" sono i valori della Lega in cui il primo cittadino di Nissoria dichiara di riconoscersi. "Se dobbiamo riparare una strada, le buche non sono né di destra, né di sinistra."

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Malgrado questo, l'odio per i "sinistronzi" - che "spiegano il fenomeno del terrorismo rievocando il colonialismo" - e con l'assistenzialismo non mancano. Ed è per quest'ultima 'piaga' che spende la definizione di "più grande industria della Provincia di Enna."

In sostanza, la nuova linea che ha portato il "Partito della Padania" bossiano a questa nuova creatura di ultradestra sovraregionale, nelle parole del sindaco Glorioso, avrebbero portato al Lega ad essere "Oggi l'unico partito politico della prima Repubblica che è cresciuto senza perdere le sue origini, e senza radicali trasformismi, riuscendo a sviluppare una corretta misura tra globalizzazione selvaggia, e valorizzazione del locale."

Il municipio di Nissoria (Vincenzo Leone/VICE News)

Ma le contraddizioni in questa storia non mancano. A cominciare proprio da quello che si dice in piazza, parlando all'ombra di un albero d'ulivo che qui dicono abbia almeno 600 anni. C'è chi ha i figli che lavorano all'estero, chi è tornato dopo aver lavorato per anni in Olanda, chi si lamenta per un paese che si va 'sempre più svuotando', ma di immigrazione non ne vuol sentire parlare.

Anche se Nissoria fa 3.000 abitanti, in giro per il mondo i nissorino sono circa 30.000, spiega il sindaco: "Potremmo aprire un'ambasciata in ogni paese," dice scherzando.

Facendo due passi per il paese, si scopre che c'è un parco intitolato alle vittime dell'11 settembre, in onore di due italoamericani originari di Nissoria rimasti uccisi nel crollo delle Torri Gemelle di New York. E che il sentimento diffuso è di una certa insofferenza nei confronti dei migranti. "Questi che vengono qua, fanno i guai," "non sono mica gli stessi immigrati nostri, questi sono delinquenti," "con tutti questi immigrati, siamo tutti salviniani."

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Sebbene la retorica del "prima gli Italiani" e del "vengono a rubarci il lavoro" faccia parte del linguaggio televisivo della Lega - specie negli ultimi tempi, dai quali esce 'rafforzato' dal facile collegamento con la minaccia terroristica - poco si parla del sistema su cui si regge gran parte dell'agricoltura rurale che, anche in Sicilia, fa leva sulla manodopera a basso costo. Rendendo l'accanimento verso gli immigrati una specie di controsenso.

Su questo tema il sindaco di Nissoria dice di avere delle riserve rispetto alla posizione di Salvini, anche se ammette che "il flusso va regolato, bisogna andare a vedere chi ci mettiamo in casa. Oggi possiamo metterci in casa anche un terrorista, e non ce ne accorgiamo." L'Europa in questo senso, sarebbe stata "ipocrita," dice: "ha dato all'Italia un tot di miliardi e ha detto veditela tu."

Foto di Vincenzo Leone/VICE News

Grazie anche ai finanziamenti europei, il Comune ha però realizzato diversi progetti: una rete civica, diversi infopoint con accesso ad internet dislocati tra le strade, la realizzazione di un'area mercatale e l'acquisto di 50 smartphone che fanno da guida multilingue per i visitatori del Museo Etnoantropologico.

"Ci sono due problemi con l'Europa," il sindaco. "Uno è quello di noi siciliani, che non sappiamo utilizzare le risorse che l'Europa ci mette a disposizione, perché la nostra burocrazia ragiona in termini borbonici, non europei. Il secondo è che l'Europa ha delle regole che non sono sempre immediatamente applicabili in tutte le realtà nazionali e regionali. È un'Europa asservita alle lobby delle multinazionali, che non tiene conto delle nostre tradizioni e delle nostre produzioni artigianali".

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Ci sono poi gli episodi di cronaca. Nel maggio scorso a San Giovanni La Punta, nel corso di una visita di Matteo Salvini a supporto della candidatura di Lorenzo Seminerio, una ragazza avrebbe rivolto degli insulti verso il palco, e - accerchiata da alcuni uomini - sarebbe stata aiutata da un ragazzo di colore, additato come "sporco negro."

Un episodio del genere, secondo il sindaco di Nissoria, "non può mai essere successo in Sicilia, non mi fiderei delle ricostruzioni giornalistiche." E alla domanda sulle posizioni notoriamente xenofobe nella Lega, la risposta è secca: "Non c'è razzismo, come in tutti i partiti politici ci sono gli idioti. Gli idioti sono dappertutto, c'è sempre l'idiota che esaspera i concetti, però la politica non si può fare sulla base del fatto che c'è l'idiota di turno. Tra l'altro nella Lega degli ultimi tempi non mi risultano episodi particolari di razzismo."

Il sindaco di Nissoria (Vincenzo Leone/VICE News)

Tuttavia, nel 2014 è arrivato un rinvio a giudizio con accusa di discriminazione razziale ed etnica per Donatella Galli, ex-consigliere della Lega Nord per la provincia di Monza e Brianza che in un post su Facebook del 2012 ha scritto: "Forza Etna, Forza Vesuvio, Forza Marsili." Si è poi scusata, dicendo si trattasse di una battuta, aggiungendo che "cinicamente, se ci fosse una tragedia in Meridione poi le spese della ricostruzione saremmo costrette a pagarle noi del Nord come al solito."

Da siciliano, queste parole sembrano non urtare il sindaco Glorioso. "Non mi sento offeso da queste ricostruzioni, è un'estremista che non avrà il consenso nemmeno dei suoi più stretti amici."

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E se due senatori della Lega Nord, Sergio Divina e Nunziante Consiglio, insorgono contro lo stanziamento di "trecento milioni alla Sicilia per pagare stipendi ai forestali e ai precari" di una regione "governata da incapaci," la risposta del sindaco è che i forestali - un centinaio a Nissoria - "sono il più grande problema del Meridione. È un problema su cui bisogna seriamente lavorare, spiegando al governo nazionale dov'è il problema."

Glielo andrà a spiegare di persona, forse. Magari da deputato della Lega: come conferma a VICE News, "potevo diventare salviniano nel mio intimo e non comunicarlo a nessuno se non a me stesso e ai mie i familiari, ma ho deciso di occuparmi anche di quello che succede fuori dal mio Comune, per cui se mi saranno offerte delle possibilità di candidature alla Regione o al Parlamento Nazionale, valuterò queste proposte."

Suona il telefono. Il sindaco risponde, sorride, scambia due chiacchiere veloci e riattacca. "Dal Piemonte, un leghista. Si voleva complimentare con la mia scelta. Mi chiamano da tutta Italia."


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