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A Parigi nove casi di stupro su dieci non vengono denunciati alle autorità

Un nuovo studio analizza 598 casi di stupro verificatisi nella capitale francese nel corso degli ultimi due anni: il risultato è un'analisi approfondita di come e dove avvengono gli stupri nella città.
Pierre Longeray
Paris, FR
Foto di Ian Langsdon/EPA

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A Parigi nove stupri su dieci non vengono denunciati alle autorità. I dati sono stati presentati all'interno di un nuovo studio, che rivela - tra le altre cose - come quasi la metà delle vittime fosse a conoscenza del suo aggressore.

Condotta dall'Osservatorio Nazionale Francese sul Crimine, la ricerca si basa su 589 denunce raccolte tra il 2013 e il 2014.

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Il più alto tasso di stupri pro capite è stato registrato nel 1° arrondissement, l'area che ospita il museo del Louvre e i giardini delle Tuileries. Nel 16° arrondissement, uno dei quartieri più ricchi della città, si è verificato il maggior numero totale di stupri.

In questa parte della città si trova il Bois de Boulogne, il bellissimo parco pubblico che di notte si trasforma in un centro di prostituzione a cielo aperto. Tra le altre aree con un alto tasso di stupri c'è il quartiere gentrificato di Folie-Méricourt, nella parte est della città, e il quartiere di lavoratori sviluppatosi attorno alla stazione della metropolitana di Belleville.

Secondo il report, il 26 per cento delle vittime ha definito il loro assalitore come un amico o un conoscente, mentre il 23 per cento di loro ha affermato di essere stata innamorata dell'autore della violenza. Non sorprende quindi che tre stupri su quattro siano stati commessi all'interno di luoghi privati come case, scantinati, veicoli e ambulatori.

La mappa mostra la distribuzione degli stupri a Parigi ed è stata realizzata dall'ONDRP.

Il gruppo di femministe francesi Osez Le Féminisme ha sottolineato, con un comunicato pubblicato venerdì, che "meno del 10 per cento delle donne violentate sia in grado di denunciare la violenza subita." Un dato confermato anche dal report dell'ONDRP, che riconosce come nove vittime di abusi sessuali su 10 non sporgano denuncia nei confronti del loro aggressore.

"Il contesto nel quale avviene lo stupro, la relazione tra le persone coinvolte e il trauma vissuto dalla vittima spesso influiscono sulla decisione di denunciare," si legge nel report.

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Emmanuelle Piet, ginecologa francese e presidentessa del Collettivo di Femministe contro lo Stupro, sostiene che lo studio potrebbe incoraggiare le vittime a far sentire la propria voce e a denunciare gli aggressori.

"Il fatto che se ne parli è positivo," dice Piet, mettendo però in discussione il dato secondo cui metà delle vittime siano a conoscenza del loro aggressore. "In base a quello che ci insegnano i numeri verdi che gestiamo da 30 anni, la vittima conosce lo stupratore nell'80-90 per cento dei casi."

Lo studio riporta che l'età media dei presunti stupratori parigini è di 34 anni; il 44 di loro è disoccupato e il 52 per cento ha origini straniere. Poco meno della metà dei sospetti sono già noti alla polizia, e c'è un 25 per cento di stupratori recidivi.

Nel 92,5 per cento dei casi presi in esame nello studio la vittima è stata una donna. Il 50 per cento delle vittime adulte aveva un lavoro, e poco meno della metà di queste era "altamenta qualificata o in posizione manageriale."

Quasi un terzo delle vittime è nata in un paese diverso dalla Francia.

Quando vittima e aggressore si conoscono, di solito si tratta di un rapporto abbastanza breve. Il 20 per cento degli stupri si è verificato dopo un incontro notturno, solitamente in un bar, un nightclub o un café. Gli stupri avvenuti dopo un appuntamento 'intimo', invece, si fermano al 6 per cento.

Lo studio riporta inoltre che circa metà delle vittime si trovava "sotto l'effetto di sostanze" durante l'abuso - nell'87 per cento dei casi si trattava di alcool, nel 6 per cento di droghe e nel 7 per cento di entrambe.

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In molti casi sono gli aggressori stessi a fare ubriacare le vittime, come ha spiegato Piet in un'intervista con il quotidiano francese L'Express. Nel dieci per cento dei casi si è trattato di uno stupro di gruppo, nell'otto per cento l'aggressore era armato.

Lo studio ha anche analizzato i 90 casi di violenza denunciati da minori nel 2013 e 2014. Tra questi il 20 per cento delle vittime aveva un'età media di 12 anni, anche se la maggior parte di loro (38 per cento) aveva 15 anni. In due terzi dei casi le vittime frequentavano l'asilo o le scuole elementari e medie.

A differenza degli stupri tra gli adulti, che tendono a essere commessi di notte e nel weekend, lo studio ha scoperto che la maggior parte delle aggressioni nei confronti dei minori avvengono nei giorni feriali. Tre stupri su quattro subiti da minori si sono verificati in spazi privati, mentre il 17 per cento ha avuto luogo "in parchi gioco, boschi o parcheggi."


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Ha contribuito Pierre-Louis Caron.