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Iran

Fustigazioni, impiccagioni e tortura sono la normalità nell'Iran di oggi—dice l'ONU

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, in Iran non si arresta il numero di esecuzioni; ora, due poeti saranno condannati a 99 frustate per avere socializzato con il sesso opposto.
Foto di Abedin Taherkenareh/EPA

Due famosi poeti iraniani, Fatemeh Ekhtesari e Mehdi Musavi, saranno frustati 99 volte per avere stretto la mano a persone del sesso opposto. I due sono accusati di avere 'insultato il sacro' e attuato 'propaganda contro lo stato', e dovranno restare in carcere a lungo.

Sono questi gli ultimi episodi in una lunga catena di violazioni dei diritti umani in Iran, come riporta uno studio realizzato dalle Nazioni Unite e discusso nella giornata di martedì.

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"Nel paese la situazione resta disperata," ha spiegato Ahmed Shaheed, inviato ONU per la situazione dei diritti umani in Iran. Nonostante il recente accordo sul nucleare tra USA e Iran, che ha portato un ammorbidimento dei rapporti con l'occidente, Shaheed ha fatto notare che "permane una forse disconnessione tra le policy dichiarate dalle autorità iraniane e il loro effettivo comportamento sul territorio."

Il rapporto si basa su interviste effettuate con iraniani in Europa e su 30 conversazioni Skype con persone residenti nel paese, condotte tra gennaio e giugno. L'Iran ha espulso Shaheed dal paese.

Shaheed ha documentato l'utilizzo sistematico di varie forme di tortura, tra cui la rimozione chirurgica degli occhi, l'amputazione, e la diffusissima fustigazione. Ha anche criticato la scarsa apertura del clima politico e la detenzione sistematica delle voci dissidenti. Atteggiamenti, questi, che secondo Shaheed continuano "a minare i diritti di libertà di espressione, associazione e discussione pacifica." L'Iran ha incarcerato 46 giornalisti nell'ultimo anno—tra cui anche il reporter del Washington Post Jason Rezaian, attualmente in cella nella prigione di Evin.

L'arresto di Rezaian ha causato proteste a livello internazionale. Shaheed ha voluto porre un accento particolare sul caso dicendo che, secondo la sua opinione, "l'incarcerazione di Rezaian è illegale, sia secondo le leggi internazionali, sia secondo quelle iraniane."

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Anche la fustigazione e la detenzione dei poeti Ekhtesari e Musavi ha richiamato l'attenzione internazionale. "I loro arresti sono giustizia mascherata, e mettono paura alla già assillata comunità creativa del paese," ha detto Karin Deutsch Karlekar, direttrice della Free Expression Programs a PEN, un'associazione inglese per professionisti dei media. "Vedere un regime che frusta un poeta per avere stretto una mano è un affronto grave. Per un paese dalla consolidata tradizione letteraria, è davvero il fondo."

Il rapporto Onu ha evidenziato l'aumento "esponenziale" di esecuzioni in Iran nell'ultimo anno. Almeno 694 persone sono state impiccate—tra queste, anche dieci donne e un bambino. Se le esecuzioni proseguono a questo ritmo, entro la fine del 2015 ce ne saranno state più di 1.000. Secondo le Nazioni Unite, è la frequenza più alta da 25 anni. L'Iran, tuttavia, ha contestato questi numeri.

Shaheed è stato nominato Inviato speciale ONU in Iran nel 2011, e questo è il suo quinto rapporto sui diritti umani nel paese, il primo dopo l'accordo sul nucleare raggiunto in estate. Shaheed ha espresso un cauto ottimismo per il miglioramento della situazione, spiegando che l'accordo "potrebbe potenzialmente avere un effetto benefico sul rispetto dei diritti umani in Iran." Finora, però, l'effetto deve ancora materializzarsi.

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