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Il FascioFacebook è la fogna dell'internet italiano

All'interno del Facebook italiano esiste un intero sottobosco che impiega le proprie giornate a rievocare il ventennio con fotomontaggi, bufale razziste e nostalgia per il regime fascista.
Leonardo Bianchi
Rome, IT

Ammettetelo. Via.

Poco prima di Natale, un'inchiesta della procura dell'Aquila aveva portato in carcere più di dieci persone con l'accusa di aver messo in piedi un'associazione eversiva di stampo neofascista denominata "Avanguardia Ordinovista." Come avevo scritto dopo aver letto l'ordinanza, più che a una riedizione dello stragismo nero ci si trovava di fronte a una specie di "terrorismo in salsa facebookiana"—ossia una congrega di persone che si fomentava a vicenda sui social network e postava fotomontaggi razzisti sulla Kyenge.

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Gli indagati non erano comunque soli nei loro deliri da tastiera e nella nostalgia del fascismo. Nel gruppo privato "Anticomunisti d' italia (sbandierar bandiera rossa mamma mia voglio morire)", ad esempio, subito dopo l'inchiesta era apparso un post di questo tenore.

Insomma, all'interno del Facebook italiano esiste un intero sottobosco che impiega le proprie giornate a rievocare i fasti perduti, combattere contro la Peste Rossa, condividere foto di sfilate al passo dell'oca e sfruttare l'immagine di Mussolini a fini pubblicitari.

Contrariamente a quanto si possa pensare, il FascioFacebook non è un monolite, e i suoi membri—pur essendo consapevoli di far parte di una comunità—rispettano una rigorosa divisione dei ruoli.

Anzitutto, ci sono le pagine più istituzionali come la classica "Benito Mussolini" (82mila fan), "Benito Mussolini-Il DUCE", "IL DUCE BENITO MUSSOLINI" (32mila fan), "Io AMO Benito Mussolini" o "BENITO MUSSOLINI ETERNA PASSIONE." Come facilmente intuibile, lo scopo principale di queste pagine è onorare la memoria e tramandare le gesta del Duce attraverso fotomontaggi in cui si sono spezzate le reni a Paint.

Oppure recitando preghiere in cui si afferma con sacro ardore che "LUI E' STATO TUTTO, PER NOI / E NOI SAREMO TUTTO PER LUI."

A proposito di preghiere, nel FascioFacebook ci sono diverse pagine che hanno l'incarico di propagare il culto di Mussolini curandone l'aspetto fideistico. Tra queste c'è "Fratellanza NERA," che chiama a raccolta i fedeli per chinarsi al suo cospetto in attesa della sua venuta.

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La pagina più esplicita nel versante mussoliniano-religioso è sicuramente "Duce: un atto di fede." Ed è grazie a questa pagina che si può scoprire che la frase "Dux mea lux" è in grado di promanare un poderoso lens flare da due mani in 3D.

"Duce: un atto di fede" non disdegna nemmeno le sortite nell'attualità e nella contro-informazione. L'altro giorno i gestori della pagina hanno ripreso lo scoop dello scrittore Nicolai Lilin su Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, in cui—con schiaccianti prove fotografiche—si accusa il governo italiano di aver pagato "12 milioni per riscattare delle persone che si sono macchiate di crimini di terrorismo."

I bersagli principali dei camerati di "Duce: un atto di fede" sono comunque i guasti di una modernità senza valore & onore—e le soluzioni, ovviamente, le aveva già tracciate Mussolini molti anni or sono.

Il versante movimentista, invece, è rappresentato dalla pagina "Istinto Fascista : Nel Dubbio Mena" (quasi 9mila fan). La copertina stessa è una chiamata alle armi per tutti coloro che si danno di gomito ogni volta che notano un fascio littorio in un tombino.

Per il resto, le squadracce 2.0 di "Istinto Fascista" portano avanti il Verbo con link a siti come Tutti i crimini degli immigrati e status battaglieri in cui si promette guerra totale alla "decanza" in cui è sprofondata l'Italia.

Nonostante questo, il FascioFacebook non rinuncia a momenti di romantiscismo e intimità—attimi in cui trovare ristoro emotivo nel mezzo della pugna per la Patria. Nella pagina "Belli come la vita, neri come la morte," il bromance tra camerati viene mirabilmente sintetizzato con quattro frasi in caps lock e una rocciosa presa idraulica.

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Il Vero Fascista, tuttavia, è tale solo se è riconoscibile dall'esterno. Nel FascioFacebook, quindi, c'è spazio anche per le pagine di abbigliamento non conforme, come il trendy Radicato Stile Italico (sigla: RSI) che idealmente si rivolge a chi "NON FA DI OGNI FELPA UN FASCIO."

Nel loro sito, i capi d'abbigliamento di RSI sono "immersi in un'eterna atmosfera riecheggiante miti lontani, i loro nomi ricordano che 'le radici profonde non gelano…'," e lo stile è descritto come "militante, spavaldo e sfrontato, per le battaglie di tutti i giorni." E in effetti, chi di noi non è andato a lavorare con un trench che unisce sobrietà e tessuti in grado di resistere alle macchie di olio di ricino?

Siccome—recita l'immortale adagio—la giovinezza è comunque "primavera di bellezza," la pagina "I Giovani Fascisti Italiani" (più di 130mila fan) è senz'ombra di dubbio il gruppo principe del FascioFacebook.

La descrizione non potrebbe essere più esplicita: "Per la rinascita dell'Italia! FASCISMO VUOL DIRE: ORDINE, RIGORE, POTENZA, UNIONE, LEGALITA', GIUSTIZIA, AZIONE, RINNOVAMENTO, PATRIA, LIBERTA', AMORE, FAMIGLIA, LAVORO."

"I Giovani Fascisti Italiani" funge non solo da centro di smistamento delle "notizie," ma segnala le "pagine amiche" e decide l'orientamento politico-ideologico da attuare in un presente dominato da buonisti rossi.

I post della pagina, infatti, spingono bufale xenofobe e razziste, azzardano valutazioni politiche sull'ipocrisia dell'Italia del 2015, disvelano la grande truffa delle scie chimiche e, visto che da poco c'è stata la Giornata della Memoria, si preoccupano anche di "ristabilire la Verità".

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Certo, quest'orgia di pixel e invocazioni di marce su Roma potrebbe configurare gli estremi di un curioso reato chiamato "apologia del fascismo." I cheerleader digitali del Duce sono tuttavia convinti del contrario, e a questo proposito hanno aperto una pagina dedicata che si chiama, appunto, "Essere Fascista NON è reato."

Nell'apposita descrizione si può leggere: "SE DITE CHE LA PAGINA è ILLEGALE ALLORA LEGGETE L'ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA."

Ora, non ho idea di quale versione dell'art. 21 siano in possesso i gestori di queste pagine. Nella mia, però, non c'è alcuna allusione a fotomontaggi di Mussolini, bufale razziste e nostalgia di un regime che aveva abolito in toto la libertà d'espressione—la stessa, tra l'altro, che permette a questi individui di inondare i social network coi loro post.

Segui Leonardo su Twitter: @captblicero