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Un italiano di 22 anni è stato fermato in Ucraina mentre cercava di unirsi ai filorussi

Questo sabato, un presunto membro della Folgore di 22 anni sarebbe stato arrestato dalle autorità ucraine mentre cercava di raggiungere il Donbass per andare a combattere con i filorussi.

via Facebook

Già da qualche tempo, l'Ucraina e in particolare la regione del Donbass—dove il cessate il fuoco proclamato il 1 settembre sembra più o meno reggere—sono diventate una vera e propria calamita per i foreign fighter. Tra questi, come avevamo già rilevato, ci sono italiani presenti sia al fianco del gruppo di estrema destra ucraino Settore Destro, sia tra le milizie dei separatisti filorussi nella zona di Donetsk e Lugansk.

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In questi giorni si sarebbe aggiunto un altro caso alla lista. Stando a quanto riporta Lugansk News Today—un sito in inglese gestito da un blogger ucraino che copre le notizie riguardanti l'Ucraina dell'est—questo sabato è stato fermato un presunto militare italiano che cercava di raggiungere il Donbass per unirsi alle milizie separatiste filorusse.

Secondo Lugansk News Today si tratterebbe di Francesco Estatico, un 22enne della provincia di Napoli indicato come appartenente al 186° Reggimento paracadutisti "Folgore" (ex 5° Battaglione paracadutisti "El Alamein") di stanza a Siena. La Folgore, tuttavia, ha fatto sapere che "non è dei nostri," mentre lo Stato Maggiore della Difesa ha confermato che non ha mai prestato servizio nell'esercito.

Estatico sarebbe stato fermato una prima volta il 16 settembre, per poi essere trattenuto nuovamento questo sabato, come conferma un comunicato del servizio della Guardia nazionale di frontiera ucraino. Un funzionario del consolato italiano ha dichiarato che Estatico ora è libero, e che "lo stiamo cercando anche noi perché temiamo si cacci nei guai."

Uno dei primi a dare la notizia è stato Sergiy Shakun, membro dell'amministrazione militare-civile ucraina della regione di Lugansk. In un post su Facebook del 18 settembre relativo al primo fermo, Shakun ha scritto:

"Il 16 settembre a Novotoshkivske è stato fermato un giovane sospetto. Non parlava russo né ucraino. Si è poi scoperto che era straniero. Grazie alla presenza sul posto di alcuni rappresentanti dell'OSCE abbiamo scoperto che è italiano, viene da Napoli ed è qui per cercare 'sua madre.' I rappresentanti dell'amministrazione militare-civile della regione e un soldato del battaglione "Lugansk-1" l'hanno consegnato alla polizia di frontiera presso il checkpoint di Lysychansk. Più tardi abbiamo scoperto che il ragazzo aveva prestato servizio in diverse forze armate straniere e non possedeva alcuna informazione sulla madre. In questo momento il servizio di sicurezza ucraino sta verificando le informazioni sul suo conto."

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Il 19 settembre, un post su Facebook del volontario e attivista ucraino Rodion Shovkoshytny ha poi segnalato il secondo fermo, avvenuto nei pressi di Mayorsk, allegando immagini della documentazione dell'italiano e una foto del cellulare in cui il giovane appare in abiti militari.

Immagine via Lugansk News Today

Il profilo Facebook di Estatico lo indica come impiegato presso l'Esercito Italiano, e diverse foto sulla pagina lo ritraggono ancora in abiti militari. Sempre attraverso Facebook—l'unico mezzo da cui per ora ci è stato possibile reperire informazioni sul suo conto—emerge che il 22enne è fan di numerose pagine e gruppi a tema politico e militare (italiane ed estere, incluse quelle del Battaglione Azov e di Settore Destro). A quanto si può vedere, inoltre, la sua attività online sembra ruotare intorno alla condivisione e al commento di contenuti di tipo militare.

Al momento del fermo Estatico avrebbe fornito una spiegazione scritta della sua presenza in Ucraina. Nel breve testo in inglese, Estatico––che si firma Francesco "Barbaro" Estatico––dichiara di essere lì da solo e di volersi unire alle truppe separatiste del Donbass, perché "le truppe ucraine hanno distrutto la vita della gente del Dombass [sic] e io sono venuto ad aiutarli a combatterle."

Immagine

via Lugansk News Today

Il giovane aveva con sé un passaporto rilasciato il 18 agosto e una mappa—una stampata di Google Maps risalente al 14 settembre, con un itinerario tracciato a penna—in cui come destinazione è segnata la località di Alchevsk, che si trova nella regione di Lugansk ed è controllata dalla cosiddetta Repubblica Popolare di Lugansk.

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Ad Alchevsk Estatico si sarebbe dovuto unire alle truppe di Aleksey Mozgovoy, comandante ribelle che si definiva "socialista e antifascista" ed è rimasto ucciso alla fine di maggio in un'imboscata. Mozgovoy era il leader della brigata Prizrak ("Fantasma"), composta non solo da locali ma anche da miliziani provenienti da altri paesi come Spagna, Serbia, Francia e Italia.

A questo proposito, lo scorso giugno era stato pubblicato un video in cui un italiano—Edy Ongaro, nome di battaglia "Bozambo"—rivendicava l'appartenenza alla brigata e spiegava le ragioni che l'avevano portato a combattere in Ucraina.

Poco prima di morire, inoltre, Mozgovoy aveva pubblicato sul suo canale YouTube un video intitolato "Unbelievable Adventures of Foreigners in Novorossiya" sul tema degli stranieri arrivati in Ucraina per unirsi alla sua brigata. Nel video compaiono alcune persone con uniformi dell'esercito italiano, a testimonianza del fatto che i nostri connazionali impegnati in Ucraina potrebbero essere più di quanti si creda.

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