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Italia

Le Vele di Scampia potrebbero presto scomparire per sempre

Ieri il Comune di Napoli ha approvato l'abbattimento di tre delle quattro Vele rimaste. Altre tre - su sette totali - erano già state rase al suolo tra il 1997 e il 2003.
Le Vele di Scampia. [Immagine via Street View]

Erano nate come un'utopia residenziale, pensate per un abitare popolare e solidale; nel corso dei decenni, però, le Vele di Scampia sono diventate tutt'altro — prima una grande piazza di spaccio, simbolo del degrado della periferia napoletana, poi il teatro di una sanguinosa faida di Camorra tra il clan Di Lauro e i cosiddetti scissionisti.

In tempi recenti, queste gigantesche strutture di forma triangolare nella periferia Nord di Napoli, costruite nel 1962 su progetto dell'architetto Franz di Salvo, sono diventate ancora più conosciute grazie a Gomorra, il libro di Roberto Saviano del 2006 poi tramutato in film e serie tv di successo.

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Mai come oggi, però, le Vele sono vicine a scomparire per sempre. Ieri infatti il Comune di Napoli ha votato e approvato un piano di riqualificazione dell'intera zona, situata all'interno del quartiere di Secondigliano.

Nel progetto c'è anche l'abbattimento di tre delle quattro Vele rimaste. Altre tre - su sette totali - erano infatti state rase al suolo tra il 1997 e il 2003.

Il piano, scrive Repubblica, costerà in tutto 58 milioni di euro. Perché diventi realtà però è necessario il placet del Governo italiano, che deciderà se finanziarne o meno l'abbattimento utilizzando parte dei 500 milioni stanziati nel fondo per gli interventi di riqualificazione urbanistica.

Oltre alla demolizione delle strutture, gli interventi prevedono anche operazioni di ripensamento e rinnovamento della viabilità e delle aree pubbliche.

La decisione dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno, e i muri delle Vele potrebbero cominciare a cadere nei primi mesi del 2017.

Se il progetto sarà confermato, l'unica Vela a restare in piedi sarà la 'B', nella quale verranno ospitate alcune decine di famiglie inserite nelle graduatorie delle case popolari.

Il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, rieletto lo scorso giugno, aveva promesso che l'abbattimento delle degradate strutture di Secondigliano sarebbe stato il suo "primo atto" nel caso di rielezione.

Il Comune, dopo la decisione di ieri, ha scritto in una nota di voler "realizzare un significativo innalzamento della qualità della vita e della condizione abitativa di coloro che vivono nell'area di Scampia."

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