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Politică

Ma quindi, cos'è questa storia dell'inchiesta su Virginia Raggi?

Il sindaco di Roma del MoVimento 5 Stelle sarebbe indagato per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico: ecco cosa sappiamo finora.
Foto via: pagina pubblica su Facebook di Virginia Raggi

Virginia Raggi, sindaco di Roma del MoVimento 5 Stelle, sarebbe indagata per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico.

La notizia dell'arrivo dell'invito a comparire è stata data dal sindaco stesso su Facebook nella giornata di ieri, martedì 24 gennaio:

Raggi sarà interrogata lunedì prossimo, 30 gennaio, per chiarire le modalità con cui Renato Marra—fratello di Raffaele, arrestato a dicembre per corruzione—era stato nominato a capo del dipartimento del Turismo.

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Di cosa stiamo parlando

In sostanza, i magistrati stanno cercando di capire se la nomina di Marra al turismo fosse stata determinata dal fratello Raffaele—all'epoca capo dell'ufficio del personale del municipio—o se Virginia Raggi avesse avuto effettiva autonomia su questa scelta.

Qualche mese fa, infatti, l'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) si era occupata del caso, considerando "configurabile" l'ipotesi di un potenziale "conflitto di interessi," e portando il sindaco ad annullare l'incarico e a dare rassicurazioni sulla sua indipendenza decisionale.

Le prove

Al centro dell'indagine, stando a quanto riportato da diverse fonti giornalistiche, ci sarebbe una conversazione su Telegram dalla quale si evincerebbe che Raggi non fosse a conoscenza del fatto che una promozione di Renato Marra a capo del Turismo implicasse un forte aumento in busta paga.

"Raffaele, questa cosa dello stipendio mi mette in difficoltà, me lo dovevi dire," si legge, lasciando intuire—è l'ipotesi al vaglio della magistratura—che il sindaco non avesse compiuto la nomina in piena autonomia.

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In un'altra chat, Raffaele Marra avrebbe suggerito al fratello, allora capo della polizia municipale, di candidarsi per il ruolo: "Si è liberato il posto di responsabile del Turismo, fai la domanda." La nomina sarebbe poi arrivata il 9 novembre successivo.

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I reati ipotizzati

Secondo la Procura di Roma, il reato d'abuso d'ufficio si sarebbe realizzato in due fasi: nel momento in cui Raffaele Marra, ancora capo del personale, concorre in qualche modo al processo di nomina; e nel momento in cui Raggi non fa "una valutazione comparativa dei curricula degli aspiranti dirigenti"—come si legge sul Fatto Quotidiano.

Per quanto riguarda il falso in atto pubblico, si tratta di un accertamento delle dichiarazioni del sindaco stesso—che aveva rassicurato l'ANAC sul ruolo quasi marginale di Raffaele Marra nell'iter di nomina del fratello.

Cosa succede adesso

In attesa dei tempi della giustizia, non si possono ancora immaginare scenari. Intanto, Raggi verrà sentita il 30 gennaio prossimo.

Secondo Repubblica, i suoi avvocati sarebbero già al lavoro per calcolare la potenziale entità del danno—la condanna—alla luce della legge Severino, che impone la sospensione dell'incarico per 18 mesi agli amministratori dopo il primo grado di giudizio.

Le reazioni

A livello politico, all'interno del MoVimento Cinque Stelle, Raggi è stata dapprima freddamente difesa, poi accusata pubblicamente di eccessiva 'ingenuità': ancora ieri, Alessandro Di Battista, ospite di Floris su La7, ha spiegato che il sindaco avrebbe "ammesso un errore, quello di essersi fidata della persona sbagliata (…). Vediamo che succederà."

L'avviso di garanzia a Virginia Raggi è stato commentato anche dall'ex presidente del Consiglio Renzi su Facebook, dopo un lungo periodo di silenzio seguito alla sconfitta nel referendum del 4 dicembre scorso.

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Renzi ha chiesto al PD di "rispettare la presunzione di innocenza e non rincorrere le polemiche. La Raggi faccia il suo lavoro, al quale i cittadini di Roma l'hanno chiamata e mostri quel che vale, se ne è capace."


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Foto via: pagina pubblica su Facebook di Virginia Raggi