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Afghanistan

Questi dati ONU dimostrano che la guerra in Afghanistan è sempre peggio

Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite rivela che nel 2015 le vittime civili della guerra in Afghanistan sono aumentate per il settimo anno consecutivo. La violenza si è diffusa in tutto il paese col ritiro delle truppe internazionali
Foto di Ghulamullah Habibi/EPA

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Nel 2015, le vittime civili della guerra in Afghanistan hanno raggiunto livelli record per il settimo anno di fila. Gli episodi di violenza si sono diffusi in tutto il paese all'indomani del ritiro di buona parte delle truppe internazionali.

A lanciare l'allarme è stata l'ONU che, nel suo rapporto annuale sulle vittime civili, ha rivelato come lo scorso anno 3.545 civili siano stati uccisi e 7.457 feriti — con una crescita del quattro per cento rispetto al 2014.

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"Fare del male ai civili è assolutamente inaccettabile," ha detto in un comunicato Nicholas Haysom, il capo della missione dell'ONU in Afghanistan.

Gli investigatori hanno scritto che l'inasprirsi degli scontri tra le forze governative e i gruppi ribelli ha portato sempre più civili a essere colpiti dal fuoco incrociato, evidenziando altri due elementi che hanno fatto aumentare il numero delle vittime.

Stando al rapporto, il 62 per cento dei ferimenti e delle uccisioni sono attribuibili alle azioni di gruppi anti-governativi come i talebani — un dato che nel 2014 si assestava al 72 per cento. Il 14 per cento dei casi sono riconducibili alle forze di sicurezza afghane, e il restante 17 per cento non sono attribuibili ad alcun versante del conflitto. Gli inquirenti hanno accusato i ribelli di fare un uso sempre più frequente di tattiche che colpiscono le popolazioni civili "deliberatamente e indiscriminatamente."

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Tra i fattori principali che hanno causato l'incremento ci sarebbero i pesanti combattimenti nella città di Kunduz - che alla fine di settembre è finita brevemente nelle mani dei talebani - e un'ondata di attentati suicidi che hanno causato la morte e il ferimento di centinaia di persone nella capitale Kabul.

"In gran parte dell'Afganistan le vittime civili sono diminuite nel 2015," ha riferito Danielle Bell, direttrice dei programmi umanitari dell'ONU in Afghanistan, durante una conferenza stampa a Kabul.

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Nel 37 per cento del casi le vittime civili sono rimaste colpite negli scontri via terra - la causa primaria di morti e ferimenti - seguiti dalle bombe lasciate a bordo strada (21 per cento dei casi) e dagli attacchi suicidi (17 per cento dei casi).

Le donne e i bambini sono stati particolarmente colpiti. Le vittime di sesso femminile sono aumentate del 37 per cento, mentre il numero di bambini feriti o uccisi è aumentato del 14 per cento. La relazione riporta i racconti delle vittime di violenze, tra cui quello di un parente di due civili uccisi nel corso di uno scontro tra le forze di sicurezza afghane e i talebani.

"Erano circa le 10 di mattina e io stavo giocando con mia figlia di due anni, quando una bomba è atterrata nella mia casa ed è esplosa," ricorda il famigliare dell'attacco che ha ucciso un ragazzo e ne ha feriti altri undici. "Ero scioccato. Un piccolo detrito ha colpito la schiena di mia figlia mentre mia moglie è stata ferita gravemente da due frammenti di granata che l'hanno colpita sulla gamba destra mentre cucinava."

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L'incremento del nove per cento delle vittime civili causate dalle forze internazionali è principalmente dovuto all'attacco aereo americano sull'ospedale di Medici Senza Frontiere, che lo scorso ottobre ha ucciso 42 persone tra personale, pazienti e familiari, e ferito altre 43.

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Il rapporto ha rilevato che lo scorso anno le forze militari straniere hanno causato la morte di 103 civili e il ferimento di 67 persone.

"Il rapporto fa riferimento agli impegni presi da tutte le parti coinvolte nel conflitto per proteggere i civili. Tuttavia, i dati registrati nel 2015 riflettono una discrepanza tra le promesse e la dura realtà dei fatti," ha commentato Bell.

"La prospettiva di scontri continui nei prossimi mesi, associata agli attuali livelli di vittime civili, dimostra la necessità che tutte le parti prendano dei provvedimenti immediati per prevenire danni alla popolazione civile," ha aggiunto Bell.

Il rapporto include una serie di raccomandazioni per le frange antigovernative, il governo dell'Afghanistan e le forze militari internazionali per "ridurre le vittime e proteggere i civili."

Da quando nel 2009 le Nazioni Unite hanno iniziato a registrare le vittime civili in Afghanistan, sono state rilevate quasi 59.000 uccisioni e ferimenti.


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