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L'uomo arrestato in Svizzera ieri potrebbe essere il whistleblower dei Panama Papers

Non è ancora chiaro se il dipendente di Mossack Fonseca appena arrestato sia il "John Doe" autore del più grande leak di documenti riservati della storia.

Le autorità svizzere hanno arrestato un tecnico informatico che lavorava nell'ufficio di Ginevra di Mossack Fonseca, sospettato di "aver prelevato recentemente grandi quantità di dati."

Mossack Fonseca, lo studio legale al centro dello scandalo dei Panama Papers, ha presentato un'istanza contro il dipendente — forse sospettando che abbia a che fare con il leak di 11,5 milioni di documenti forniti al giornale tedesco Süddeutsche Zeitung e condivisi con l'International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ).

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Alcune fonti hanno detto al quotidiano svizzero Le Temps che le autorità hanno perquisito l'ufficio di Ginevra della compagnia e hanno sequestrato alcuni strumenti informatici, e sono ora al lavoro per cercare di capire se il tecnico abbia rubato informazioni da Mossack Fonseca — e in caso affermativo, quali e quanti dati, e in che periodo.

L'uomo è accusato di aver rubato dati, di essere entrato in maniera non autorizzata in un sistema informatico, e di aver abusato della fiducia della compagnia. Le Temps ha scritto anche che il sospettato nega di aver commesso illeciti. Riguardo alla possibilità che possa essere lui John Doe, il nome fittizio dietro cui si cela il whistleblower dei Panama Papers, un avvocato di Mossack Fonseca che lavora a Ginevra ha detto che "tutte le ipotesi sono aperte."

I Panama Papers hanno reso pubblico il torbido mondo delle società fittizie offshore, denunciando strategie di evasione fiscale particolarmente elaborate, molte delle quali create da Mossack Fonseca per permettere ai ricchi e potenti del pianeta di nascondere la loro ricchezza.

Grazie a un articolato lavoro di collaborazione tra testate giornalistiche in tutto il mondo, i giornalisti hanno analizzato la montagna di documenti e 'unito i puntini'. I reporter sono poi riusciti a tracciare le connessioni tra i conti offshore nei paradisi fiscali e 72 ex e attuali capi di governo, portando anche ad alcuni terremoti politici, come nel caso delle dimissioni del primo ministro dell'Islanda.

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I Panama Papers anche svelato che, durante i suoi 30 anni di attività, Mossack Fonseca avrebbe attirato una serie di clienti a dir poco "eccentrici": creatori di schemi Ponzi, venditori di diamanti, oligarchi, trafficanti internazionali di armi, reali sauditi, membri della FIFA, mercanti d'arte, boss della droga e così via.

Il leak ha anche amplificato la consapevolezza della disuguaglianza economica e ha intensificato le richieste dei cittadini perché i governi mettano al bando simili strategie di evasione fiscale.

Finora, il nome dell'autore del leak è rimasto un segreto. In un manifesto pubblicato il mese scorso, intitolato "The Revolution Will Be Digitalized," la fonte anonima responsabile del leak ha detto che collaborerà con le forze di polizia solo se i governi "approveranno delle leggi con delle protezioni legali per i whistleblower."

"La disuguaglianza economica è una delle questioni che caratterizzano il nostro tempo," ha scritto l'autore del leak - usando lo pseudonimo John Doe - e ha detto che politici, attivisti e accademici faticano a comprendere cosa stia causando questa "improvvisa accelerazione" della disuguaglianza.


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