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È iniziato il processo alla guardia di Auschwitz accusata di aver partecipato all'omicidio di 170.000 persone

Il processo di Reinhold Hanning in Germania è il primo di quattro procedimenti simili, ma potrebbe anche essere l'ultimo dato che gli imputati sono tutti novantenni.
Foto di Patrik Stollarz/EPA

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Un'ex guardia di Auschwitz di 94 anni affronterà di persona i sopravvissuti del campo durante il suo processo in Germania. L'uomo è accusato di aver partecipato all'omicidio di almeno 170.000 persone.

Si tratta del primo di quattro processi simili, ma potrebbe essere l'ultimo data l'età avanzata degli imputati.

Gli accusati - tre uomini e una donna, tutti novantenni - saranno processati nei prossimi mesi. Il primo è Reinhold Hanning, che giovedì ha affrontato la prima udienza in un tribunale della città tedesca di Detmold.

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C'era una folta presenza di polizia intorno al tribunale di Detmold, quando Hanning ha fatto il suo ingresso. Indossava un paio di occhiali da vista e una giacca di tweed marrone e guardava a terra, prima di affrontare l'udienza la cui durata è stata limitata a due ore a causa della sua età.

Hanning aveva 20 anni nel 1942, quando è diventato una guardia nel campo di concentramento di Auschwitz, nella Polonia occupata, dove i nazisti hanno ucciso più di un milione di ebrei.

L'accusa sostiene avrebbe aderito volontariamente alle SS a 18 anni e che, prima di essere trasferito ad Auschwitz nel 1942, abbia partecipato alle battaglie in Europa orientale durante le prime fasi della seconda guerra mondiale.

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Posto sotto accusa dall'ufficio del procuratore di Dortmund - insieme a 38 querelanti in Ungheria, Israele, Canada, Gran Bretagna, Stati Uniti e Germania - Hanning dovrà assistere alle testimonianze di alcuni ex prigionieri.

Una di loro è Erna de Vries, che nel 1943, a 23 anni, è stata deportata ad Auschwitz insieme alla madre. Era considerata una "meticcia ebrea" dato che il padre era protestante, e per questo è sfuggita alla camera a gas ed è stata trasferita in un campo di lavoro.

"Sono sopravvissuta, ma ancora oggi non so come sia stata uccisa mia madre," ha detto De Vries a Reuters prima dell'udienza. "L'ultima cosa che mi ha detto è stata: 'Sopravviverai e racconterai quello che ci è successo.'"

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"Non sono piena d'odio, ma in qualche modo mi sembra che venga fatta giustizia nel vedere a processo quest'uomo, che lavorava lì quando mia madre è morta," ha aggiunto.

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Le indagini dell'ufficio speciale tedesco per i crimini di guerra nazisti mostrano che Hanning ha lavorato come guardia ad Auschwitz almeno fino a giugno 1944.

Hanning ha ammesso di aver svolto le sue funzioni di guardia in una dichiarazione resa all'accusa, ma ha negato di aver partecipato agli omicidi di massa.

Gli investigatori sostengono che abbia prestato servizio anche a Birkenau, una suddivisione del campo di Auschwitz dove, nelle quattro camere a gas, è avvenuto il 90 per cento degli oltre 1,2 milioni di omicidi del campo.

Secondo i procuratori, la macchina assassina nazista faceva leva su persone come Hanning che sorvegliavano i prigionieri, e lo accusano di aver accelerato - o quantomeno favorito - gli omicidi.

Nel 2011 è stato creato un precedente quando John Demjanjuk, una guardia nei campi di sterminio, è stato condannato per aver partecipato agli omicidi di massa. È morto in una casa di riposo nel 2012, mentre attendeva il processo d'appello.

Da allora i processi sono proseguiti. A luglio dello scorso anno un ex ufficiale delle SS, il 94enne Oskar Groening anche noto come il "contabile di Auschwitz," è stato condannato a quattro anni di carcere. A processo iniziato, ha ammesso la sua colpevolezza morale per l'altissimo numero di morti.

Considerata l'età degli imputati, i processi sono stati spesso rimandati a causa delle lunghe procedure per approvare la loro presenza in tribunale. Le udienze possono durare al massimo due ore al giorno. Ma il 'cacciatore di nazisti' Efraim Zuroff, responsabile per le indagini sui crimini di guerra del Centro Simon Wiesenthal, ha detto che l'età non dovrebbe essere considerata un ostacolo per le azioni penali.

"Quando ci sono questi casi, non si pensa a uomini e donne fragili, vecchi e malati, ma a persone giovani che si sono dedicate a un sistema che ha implementato la [cosiddetta] Soluzione Finale [nazista], e che voleva annientare la popolazione ebraica," ha spiegato Zuroff a Reuters.


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