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Il G7 ha offerto aiuti per l'Amazzonia, ma Bolsonaro vuole prima finire di bisticciare con Macron

Il presidente del Brasile ha definito l'offerta dei leader mondiali una mossa "colonialista."
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Un incendio vicino alla città di Porto Velho. Foto via AP Photo/Eraldo Peres.

Lunedì, i leader mondiali riuniti al G7 a Biarritz, in Francia, hanno annunciato un fondo da circa 20 milioni di euro per aiutare il Brasile a contrastare il numero impressionante di incendi che sta devastando la foresta pluviale, dopo che il presidente francese Macron ha portato in luce la questione come una crisi urgente che danneggia "i polmoni del pianeta."

Ma la preoccupazione globale verso i roghi ha infastidito fortemente il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che ha ribadito che gli incendi sono un problema domestico e ha accusato Macron di adottare una "mentalità colonialista" verso il suo paese.

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Nonostante appena una settimana fa avesse dichiarato che il Brasile non disporrebbe delle risorse necessarie a spegnere gli incendi, Bolsonaro ha detto durante una diretta Facebook: "Questi paesi che inviano soldi qui, non lo fanno per carità… Li mandano con lo scopo di interferire con il nostro governo." Lo stesso messaggio è stato veicolato dal ministro degli esteri Ernesto Araujo: secondo quest'ultimo, è "assolutamente evidente" come il G7 stia cercando di trasformare gli incendi in "una 'crisi' fatta a tavolino come pretesto per introdurre meccanismi di controllo esterno dentro l'Amazzonia."

Sempre lunedì, il capo di gabinetto di Bolsonaro, Onyx Lorenzoni, ha dichiarato che il governo non avrebbe accettato l'aiuto economico. "Apprezziamo [l'offerta], ma magari queste risorse sono più utili a riforestare l'Europa," ha riferito Lorenzoni al sito di notizie brasiliano G1. "Il Brasile è una nazione libera e democratica, che non ha mai condotto pratiche colonialiste e imperialiste, come forse è obiettivo del primo ministro francese Macron." Riferendosi all'incendio che ha divorato la storica cattedrale Notre Dame di Parigi ad aprile, Lorenzoni ha poi aggiunto: "Macron non sa neanche evitare un incendio prevedibile in una chiesa che è patrimonio mondiale. Cosa vorrebbe insegnare al nostro paese?"

Nella giornata di martedì, Bolsonaro è tornato sul tema spiegando che Macron dovrà prima chiedere scusa per alcune dichiarazioni—tra queste, quella riferita da un funzionario francese, secondo cui Macron reputerebbe il brasiliano un bugiardo. "[Quando l'avrà fatto,] allora potremo parlare."

I commenti rappresentano l'ultimo colpo a salve in una disamina sempre più acida tra il leader brasiliano—noto per essere un negazionista climatico—e la sua controparte francese. L'attrito si è intensificato quando Macron ha invocato un'azione internazionale sugli incendi in Amazzonia la settimana scorsa, minacciando di fermare un accordo commerciale tra l'Europa e i paesi dell'America del Sud, per la reazione inadeguata del governo brasiliano ai roghi.

Per quanto gli incendi in Amazzonia siano un fenomeno regolare durante la stagione più secca, quest'anno hanno raggiunto cifre drammatiche, estendendosi per 950.000 ettari e costringendo il Brasile a dispiegare le truppe militari per combattere le fiamme.

Da quando è salito al potere a gennaio scorso, Bolsonaro ha allentato la presa di leggi già esistenti contro la deforestazione, e incoraggiato l'agricoltura e l'estrazione di risorse minerarie in tutta l'Amazzonia. Gli scienziati dicono che gli incendi sono causati dall'uomo, soprattutto da allevatori e agricoltori che incendiano la foresta per ricavare nuovi terreni per il pascolo e le coltivazioni di mangimi.

Nel frattempo, l'offerta di assistenza del G7 per affrontare gli incendi è stata giudicata insufficiente dai gruppi ambientalisti, che hanno anche sottolineato come la proposta non nominasse affatto le forze commerciali che alimentano la deforestazione della foresta pluviale.