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Ero sull'autobus che ha preso fuoco in centro a Roma

Questa mattina, in via del Tritone a Roma, un autobus è andato a fuoco. Alle 13.30 è successo a un altro, in periferia.
LA
come raccontato a Laura Antonella Carli
Foto per gentile concessione dell'intervistata.

Oggi a Roma sono andati a fuoco ben due autobus Atac. Il primo, poco dopo le 10, nella centralissima via del Tritone, a due passi da Palazzo Chigi. Il secondo, intorno alle 13.30, nella periferica via di Castel Porziano, quartiere Infernetto.

Può sembrare una strana coincidenza, ma in realtà il fenomeno a Roma è tutt’altro che sporadico. Viene sarcasticamente chiamato “flambus” e questo sembra essere il decimo caso nel solo 2018 (48 nel biennio precedente). Tra le ragioni, la scarsa manutenzione e la forte usura dei mezzi. Atac, che in una nota ha dichiarato di aver aperto “un’indagine interna per accertare le ragione dell’incendio” di via del Tritone, parla soprattutto di età avanzata delle vetture (il bus era del 2003). Marina era a bordo del bus 63 che ha preso fuoco in via del Tritone. Le abbiamo chiesto di raccontarci cos’è successo.

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Sono salita sull’autobus circa dieci minuti prima dell’incendio. Mi sono subito accorta che faceva un caldo tremendo, ma non mi è sembrato così strano: capita spesso che sui mezzi l'impianto dell’aria condizionata non funzioni, e quell’aria satura non mi ha allarmata più di tanto. Intanto si stava diffondendo un odore simile a quello che si sente quando si spegne una candela.

Dopo altri dieci minuti arriviamo in via del Tritone e l’odore inizia a farsi più intenso. Come per il caldo, anche gli odori simili, come di bruciato, non sono una novità—spesso sono imputati a un surriscaldamento dei freni o cose del genere, quindi ancora nessun allarme. Intanto l’autista, alla fermata, aveva fatto scendere chi doveva e aveva richiuso le porte.

Per fortuna una signora si è alzata dicendo: “C’è puzza e esce fumo! Riapra!” A quel punto anch’io ho iniziato a preoccuparmi, e mentre alcuni ci guardavano come per dire “Cosa vogliono queste matte?,” ci siamo fatte riaprire le porte e siamo scese, e con noi anche buona parte dei passeggeri, mentre l’autista e altri sono rimasti a bordo.

Una donna però ha notato che sotto il veicolo si vedevano già delle fiamme. L’allarme si è fatto quindi più forte, l’autista ha cercato un estintore e ha fatto scendere tutti. Le fiamme intanto crescevano e io mi sono allontanata perché mi aspettavo un grande boato. Che in effetti c’è stato, anche se, da quanto ho letto poi, si è trattato dello scoppio degli pneumatici.

Poi mi sono avviata lungo via del Tritone e intanto, voltandomi, vedevo il bus che continuava a bruciare. Da quanto ho potuto vedere i pompieri sono arrivati quando era già completamente in fiamme.

Non conoscevo questo fenomeno dei flambus. Cioè, i mezzi a Roma sono conciati malissimo ed è frequente che il bus venga fatto sgomberare per via di un guasto, ma che fossero così diffusi gli incendi veri e propri non lo sospettavo.

D’ora in poi, quando sentirò l’odore di candela spenta, scenderò immediatamente.