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Cinque ventenni italiani raccontano com'è sposarsi giovani

Secondo gli ultimi dati ISTAT, i matrimoni in Italia sono in aumento—ma tra i giovani sono sempre una rarità. Abbiamo chiesto ad alcune coppie di rispondere a qualche domanda sul perché si sono sposati, e se si sentono strani per questo.

Trovare la persona con cui condividere la vita intera è una cosa difficilissima. E pareva che il grosso della popolazione italiana se ne fosse accorto, visto che i matrimoni erano praticamente dimezzati rispetto a dieci anni prima. Invece, , il 2015 è stato un anno positivo.

nel 2014

stando agli ultimi dati ISTAT

E lo stesso discorso sembra valere per il 2016: tra il gennaio e il giugno di quest'anno si sono registrati 3.645 matrimoni in più rispetto allo stesso periodo del 2014. I risultati si vedranno col tempo, l'unica cosa che mi pare doveroso aggiungere è che anche i divorzi sono proporzionalmente cresciuti.

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Comunque, è anche vero che i giovani che si sposano nel nostro paese sono ancora pochi. E visto che nessuno in redazione rientra in quella fetta della popolazione, abbiamo deciso di parlare con coppie di ventenni già passate per il matrimonio per chiedere loro come sta andando, come cambia la vita sessuale e cosa c'è di diverso a sposarsi in Italia, rispetto al resto d'Europa.

STEFANIA, 27 ANNI
Sposata da due anni con Davide, 26 anni
Catania

VICE: Secondo gli ultimi dati ISTAT, gli italiani si stanno riavvicinando al matrimonio. Perché, secondo te?
Stefania: Credo sia difficile trovare stabilità nel mondo in cui viviamo, ed è qui che entra in gioco la funzione della famiglia e il desiderio di avere un compagno. In fondo il matrimonio è questo, no? La creazione di un gruppo stabile sia a livello economico che affettivo.

È per questo che avete deciso di sposarvi così giovani—per cercare certezze?
Be', le motivazioni sono svariate, ma quella più ovvia è che già dopo una settimana che ci conoscevamo stavamo insieme, abbiamo vissuto insieme per tre anni—prima con coinquilini e poi da soli—e in un momento di crisi profonda abbiamo capito, nonostante gli errori e le discussioni, quanto fossimo legati.

Quindi non è stata una sorpresa per i vostri amici e familiari, immagino.
No, non è stata una sorpresa. Certo, erano un po' preoccupati per gli aspetti economici, ma nulla di più. Invece i nostri amici lo vivevano come un lieto fine, come se fosse una cosa anche un po' loro.

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Avete notato qualche cambiamento dopo il matrimonio—a livello di convivenza e anche a livello sessuale?
Non proprio, forse perché è come se avessimo fatto un po' le cose al contrario: come se ci fossimo sposati subito. Per noi è stato solo un ufficializzare il tutto—anche se non nego che i mesi prima del matrimonio siano stati colmi di dubbi e di paure, soprattutto per il fatto che se la convivenza è una scelta continua, il matrimonio è un vincolo. A livello sessuale, invece, abbiamo ancora un bel feeling.

Per quanto riguarda i matrimoni in generale, pensate che ci siano molte differenze con altri paesi europei?
Credo che l'influenza cattolica in Italia abbia un peso molto importante (noi ci siamo sposati in chiesa anche se non siamo credenti): negli altri paesi è più facile trovare coppie di fatto, coppie di religioni e preferenze sessuali diverse che vedono riconosciuti i loro diritti. Allora la necessità di sposarsi diminuisce e soprattutto non è necessario far sfoggio di quella pompa magna matrimoniale italiana che ti riempie di debiti.

Luca e Serena.

LUCA, 27 ANNI
Sposato da due anni con Serena, 30 anni
Perugia

VICE: Perché avete deciso di sposarvi?
Luca: Fondamentalmente per unire la coppia in modo più forte e avere dei diritti che in una coppia di fatto non avresti. Ci siamo sposati in comune perché non siamo credenti. E poi ci piaceva l'idea di festeggiare il nostro amore con le persone a noi care e vivere le emozioni (e difficoltà) uniche che ti accompagnano durante tutti i lunghi mesi di preparazione e dopo.

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Avete percepito qualche tensione in più o qualche tipo di cambiamento, dopo il matrimonio?
Be', dopo quattro anni e mezzo di convivenza le cose non cambiano così facilmente. Avevamo già un bel rodaggio alle spalle. E anche dal punto di vista sessuale, se te lo stai chiedendo.

E gli amici vi considerano una cosa sola, oppure riuscite a vederli ancora uno a uno?
Da quando ci siamo fidanzati siamo sempre usciti insieme e solo sporadicamente singolarmente.

Vi siete mai pentiti?
Come tutte le coppie capita di discutere o trovarsi in disaccordo, ma mai pentiti della nostra scelta.

FLAVIA*, 30 ANNI
Sposata a 22 anni e divorziata a 27
Roma

VICE: Mi racconti come è andata?
Flavia: Be', per quanto riguarda il matrimonio in sé, ci siamo sposati sia in comune che in chiesa (protestante), perché per lui era importante un matrimonio classico. Al tempo stavamo insieme da due anni: un anno passato ognuno a casa propria e un altro a casa dei miei, poi pochi giorni prima del matrimonio siamo andati a convivere.

Perché avete fatto questa scelta?
Per amore? Sinceramente, quando lo avevamo deciso, non avevamo pensato agli aspetti legati ai diritti.

E i vostri amici e parenti come l'hanno presa?
Contenti, anche se i miei genitori erano un po' preoccupati, visto che avevo 22 anni.

E le cose tra voi sono cambiate dopo il matrimonio?
Non molto. Direi piuttosto che le e cose sono cambiate dopo la nascita di nostra figlia.

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Be', poi non è finita benissimo—sei pentita?
Forse per le lungaggini burocratiche di una separazione, quando c'è anche un minore di mezzo, non mi risposerei ma non sono pentita della relazione che ho avuto. Anche perché oltre a un'amicizia importante (siamo in ottimi rapporti) ha portato alla nascita di mia figlia, che è tutto quello che ho.

Giodi e Angela

GIODI, 30 ANNI, E ANGELA, 29 ANNI
Sposati da un anno
Arezzo

VICE: Secondo gli ultimi dati gli italiani hanno ricominciato a sposarsi. Da cosa dipende, secondo voi?
Giodi: Credo dipenda dal volere certezze in merito ai diritti della coppia, e in più dall'aspetto intimo del rafforzamento del legame. Ci siamo sposati in comune, anche se Angela è religiosa, perché io sono lontano dalla chiesa.

E le persone intorno a voi erano stupite della vostra scelta?
Le ho fatto la proposta mentre eravamo in vacanza in California, e i parenti stretti a cui l'abbiamo detto per telefono erano tutti molto felici per noi—anche se ci conoscevamo da poco (da nove mesi, e convivevamo da tre), nessuno ci ha detto che era una scelta sbagliata o avventata.

Come è cambiata la vostra vita dopo il matrimonio?
Il nostro rapporto continua a crescere come prima, e siamo molto affiatati. La cosa positiva è che avevamo due gruppi di amici diversi in due città diverse, perciò oggi abbiamo ciascuno nuovi amici. Non per questo usciamo solo e sempre in coppia; anzi, cerchiamo di ritagliarci spazi personali.

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Pensate che sposarsi, in Italia, sia diverso che nel resto d'Europa?
Angela: Credo che se in Italia le coppie "di fatto" avessero maggiori tutele, molti non si sarebbero sposati. È su questo che siamo molto indietro rispetto al resto d'Europa. Per non parlare poi delle coppie che scelgono di sposarsi in chiesa per motivi non-religiosi, ma piuttosto legati alla tradizione, alle apparenze o a pressioni da parte dei genitori. Idealmente, se ci fossero più diritti per tutti (e quindi maggiore libertà di scelta) ogni coppia potrebbe compiere una scelta spontanea e sincera, non legata a questioni amministrative o burocratiche.

MARIA, 28 ANNI
Sposata da tre anni con Franco, 31 anni
Roma

VICE: Perché ti sei sposata?
Maria: Ne avevamo parlato, ma avevamo deciso di aspettare che io terminassi gli studi. Comunque stavamo insieme da molto, da quando io avevo 16 anni e lui 19—è stata l'unica persona con cui sia mai stata. La decisione è diventata inevitabile quando sono rimasta incinta: proveniamo entrambi da famiglie molto religiose, quindi è stato inevitabile.

Quindi i vostri genitori erano da un certo punto di vista contenti che vi sposaste, immagino?
Erano assolutamente d'accordo, visto anche l'arrivo del bambino. Alcuni dei nostri amici hanno detto che ormai se lo aspettavano da anni, altri invece ne hanno capito le motivazioni più dirette.

Voi non convivevate prima, quindi il matrimonio ha significato molti cambiamenti, no?
Più che con il matrimonio, la nostra relazione è cambiata con l'arrivo di nostro figlio. Siamo sempre stati una coppia stabile, sicuramente vivere insieme ha fatto sì che cambiassimo un po' i nostri ritmi in favore dell'altro. Ma ripeto, il cambiamento effettivo non è stato da fidanzati a sposati, quanto da fidanzati a genitori.

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Quanto agli amici, anche loro crescono e quindi se è vero che la sera non usciamo più così spesso è perché tutti quanti abbiamo fidanzati, impegni, figli o che altro. Comunque sia io che mio marito abbiamo i nostri amici, con cui usciamo da soli—stiamo insieme da talmente tanto tempo che altrimenti saremmo impazziti. Quello che è cambiato è che se esco con le mie amiche ora si parla di mariti, figli e problemi col lavoro—cosa che fino a tre anni fa non facevo.

E il sesso?
Non è cambiato con il matrimonio, anche se, devo dire, non siamo più adolescenti.

Nel 2015 in Italia sono stati registrati quasi 5.000 matrimoni in più rispetto all'anno precedente. Da cosa pensi derivi questo aumento?
Per quanto possano essere dati poco significativi, suppongo che sia legato ad una questione di diritti. In molti paesi europei come la Francia o la Germania, le coppie di fatto con un contratto di convivenza godono di quasi gli stessi diritti che ha una coppia sposata. Qua le cose ancora sembrano ancora diverse. Pensa soltanto ai diritti e gli obblighi sanciti dall'articolo 143 del codice civile: le coppie sposate sono tenute—anche se poi si divorziano—ad aiutarsi economicamente.

Vi siete mai "pentiti"?
No. Siamo felici di quello che abbiamo costruito. Siamo contenti di essere genitori giovani e di poterci godere questi anni in una fase ancora "energica" della nostra vita.

*Il nome è stato cambiato.

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