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La scienza conferma: i supporter online di Clinton e Trump vivevano su due pianeti diversi

È quanto emerge da una ricerca del MIT Media Lab, pubblicata in esclusiva da VICE News: i due gruppi non si sono quasi mai incrociati, mentre i giornalisti continuavano a vivere nella loro 'bolla'.
VICE News e MIT Media Lab

Dopo la vittoria di Trump dell'8 novembre scorso, non esisteva al mondo una comunità più sorpresa e interdetta di quella dei giornalisti.

Il mondo dei media non era stato minimamente in grado di prevedere l'esito delle ultime elezioni americane: i giornalisti avevano sostanzialmente vissuto nella loro 'bolla' dentro a social network come Twitter, senza che la loro lettura della realtà arrivasse a includere i supporter di Trump.

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E non è solo il buon senso o la semplice osservazione della realtà a dirlo, ma anche una nuova ricerca del MIT Media Lab, "Electome Project", pubblicata in esclusiva da VICE News.

Secondo l'analisi del MIT, su Twitter i gruppi di supporto a Trump apparivano particolarmente 'isolati', con poche connessioni nei confronti dei supporter di Clinton o dei media mainstream.

Al contrario, chi sosteneva la candidata Democratica poteva godere spesso della stessa base di follow dei giornalisti verificati.

I dati non possono spiegarci il perché di questa polarizzazione politica così spiccata, ma possono in qualche modo farci vedere come ci si è arrivati.

Per esempio, è possibile che il circolo dei giornalisti filo-Clinton fosse apparso in qualche modo come politicamente poco oggettivo, com'è possibile il fatto che i supporter di Trump abbiano evitato con più cura di ingaggiare discussioni coi loro 'nemici politici', per evitare di commentare eventi o dichiarazioni più difficili da difendere.

"Tutto ciò - tuttavia - dipinge un affresco del discorso politico online che ci restituisce un quadro balcanizzato dalle ideologie e dai temi," spiega John West, data journalist del MIT Media Lab.

Negli USA, tra agosto 2015 al giorno della vittoria dei Repubblicani, sono stati prodotti circa 1 miliardo di tweet a tema elezioni. Un numero molto elevato di dati, che ha permesso al MIT di costruire una analisi più accurata possibile su come gli americani abbiano dibattuto di politica online, durante la campagna più incredibile e divisiva della storia.

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Due ricercatori del Lab hanno analizzato centinaia di follower di Trump e Clinton per categorizzare la loro 'intensità' di supporto nei confronti dei leader politici di riferimento.

"In quasi tutti i casi, seguire su Twitter solo uno dei candidati voleva dire quasi certamente esprimere un supporto politico nei suoi confronti," spiega Soroush Vosoughi, postdoctiroal associate del MIT's Laboratory for Social Machines, che ha contribuito alla realizzazione del progetto.

Come si denota dei grafici che vi proponiamo, i due gruppi risultano praticamente divisi e distanti: chi supporta l'uno, non entra nella sfera dell'altro.

"Electome" ha elaborato questi dati analizzando, grazie a un algoritmo, tutti le conversazioni tra il primo giugno e il 18 settembre 2016 che abbiano avuto come temi le armi, il terrorismo, l'immigrazione, le questioni razziali, l'economia, l'educazione e la Social Security.

"I dibattiti online sono fluidi, dinamici: il nostro sistema imparava da solo a capire e ad aggiornarsi costantemente, per essere sempre cosciente delle frasi, dei dati e degli hashtag che venivano utilizzati," specifica Vosoughi parlando di "Electome".

Gli analisti hanno dovuto quindi costruire un network di "mutual follower" su un determinato tema, sgravarlo dal numero di persone che seguivano le altre solo per farsi ricambiare il 'follow', e poi costruire un PageRank su base algoritmica per determinare quali fossero i 50 utenti più influenti su quell'argomento specifico.

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A quel punto, "Electome" era in grado di mappare questi user su un grafico—che ovviamente non propone con precisione l'intero miliardo di tweet politici prodotti, ma rappresenta in modo sofisticato e credibile l'intero network nel quale sono stati inviati.

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È importante, comunque, premettere un paio di cose: gli utenti Twitter non sono in qualche modo rappresentativi dell'elettorato americano; e soprattutto, la ricerca non include i 128 milioni di utenti Facebook che hanno parlato del tema "elezioni" fra il 23 marzo del 2015 al primo novembre del 2016—questo tipo di ricerche, sul social di Zuckerberg, sono generalmente più difficili da effettuare.

Tuttavia, Twitter anima una community americana da 67 milioni di utenti attivi al mese. Una community che, sotto elezioni, diventa animata e vibrante. Questa ricerca ci fa capire quanto gli utenti si polarizzino e si chiudano nelle loro piccole nicchie di 'simili', malgrado abbiano un accesso illimitato a informazioni e prospettive diverse da quelle che leggono o in cui credono ogni giorno—sostanzialmente, una forma di auto-segregazione.

I giornalisti sono colpevoli quanto i supporter più esagitati, per questo processo di polarizzazione: stando ai dati raccolti da "Electome", infatti, molti attori dei media appaiono totalmente disconnessi - su Twitter - dalle reti di supporter di Trump.

E questo, in qualche modo, può forse spiegare perché il risultato - dal loro punto di vista - sia stato così inaspettato.


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