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Google ha ufficialmente lanciato la sua guerra contro le "fake news".D'ora in poi quando le persone digiteranno su Google domande o affermazioni sulle news, alcuni dei risultati saranno contrassegnati con la bandierina del fact checking, per aiutare gli utenti a trovare informazioni vere e verificate.Il "Fact Check" includerà informazioni sulla frase inserita, la provenienza della presunta news, e il suo livello di veridicità. Ma non sarà Google a fare il fact checking su se stesso.Da quanto si legge sul post con il quale Google ha lanciato il nuovo strumento, infatti, l'azienda lascerà alle varie agenzie stampa e alle organizzazioni professionali specializzate il compito di verificare i contenuti.A partire da venerdì scorso, dopo un periodo di prova in alcuni paesi, Fact Check è stato lanciato su scala mondiale.Così VICE News ha deciso di fare una prova.Abbiamo poi provato con un'altra delle dichiarazioni fatte durante la campagna: quella secondo cui Barack Obama sarebbe segretamente musulmano. PolitiFact—un sito specializzato in verifica di news e fonti—ci ha confermato la non-veridicità della cosa, segnalandola così:In seguito, abbiamo testato alcune delle più recenti teorie del complotto, come quella secondo cui Hillary Clinton starebbe morendo e avrebbe solo un anno di vita, o quella secondo cui Trump una volta avrebbe definito i repubblicani "il gruppo di elettori più scemi." Anche in questi casi, Google ha 'smentito'.Curiosamente, però, questo strumento non sembra funzionare altrettanto bene con i classici, come le care vecchie teorie del complotto—molto meno segnalate rispetto alle dichiarazioni dei politici.Per esempio, domande tipo "È stato il governo statunitense ad abbattere le torri gemelle?" e " Lo sbarco sulla una è avvenuto davvero?" non hanno trovato un controllo completo. Anzi: di fatto molti risultati sembravano quasi confermare—e non smentire—questi tipi di teorie.Abbiamo provato anche con "Babbo Natale esiste davvero?" ma niente.
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Per prima cosa, abbiamo analizzato alcune delle notizie che avevano fatto più scalpore durante le elezioni nel 2016. Si trattava di varie frasi pronunciate dall'ora-presidente Donald Trump, come la teoria secondo cui il padre di Ted Cruz sarebbe entrato in contatto con Lee Harvey Oswald, l'assassino di John F. Kennedy; o la teoria secondo cui Hillary Clinton avrebbe riso di una vittima di un pedofilo; o che migliaia di musulmani che nel New Jersey avrebbero esultato per l'11 settembre.Tre notizie che, stando a Fact Check, si si sono rivelate essere "Pants on Fire" ("bugie"), "No evidence" ("Zero prove") e ancora "Pants on Fire".Leggi anche: Come una bufala politica diventa virale su Facebook
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