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Ritrovati i resti del bambino americano rapito 27 anni fa da un uomo in maschera

A portare gli investigatori sul luogo della scoperta è stato il principale indiziato nel caso, un uomo di 53 anni già accusato per reati di pedopornografia.
via National Center for Missing and Exploited Children

Il 22 ottobre 1989 Jacob Wetterling, allora undicenne, era uscito a fare una passeggiata in bicicletta nella sua città natale di St. Joseph, in Minnesota. Insieme a lui c'erano il fratello Trevor e l'amico Aaron.

Mentre i tre si spostavano lungo una strada di campagna furono bloccati da un uomo con una maschera indosso e una pistola tra le mani.

L'aggressore obbligò i ragazzi a mettersi a terra e, dopo aver lasciato andare Trevor e Aaron, rapì Jacob.

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Per più di 25 anni, di lui non c'è più stata alcuna traccia. Il primo settembre scorso, però, i resti di Jacob sono stati ritrovati grazie alla collaborazione di un uomo che la polizia descrive come "persona di interesse."

Dopo un lunghissimo silenzio il 53enne Danny Heinrich, principale indiziato nel caso, ha condotto gli investigatori nei pressi di una fattoria della contea di Stearns dove erano state sepolte parti del corpo del ragazzo.

A confermare i nuovi sviluppi nelle indagini è stato lo sceriffo della contea tramite un comunicato. Il caso era stato riaperto lo scorso anno, dopo che le autorità locali erano venute in possesso di nuove prove.

Henrich, il cui profilo corrisponderebbe a quello delinato dai bambini aggrediti, ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento.

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Immediamente dopo la scomparsa di Jacob, Heinrich era stato interrogato dalla polizia. Come riportato da Associated Press, le sue scarpe e gli pneumatici della sua auto sarebbero compatibili con le tracce rinvenute sul luogo del rapimento.

Tuttavia, finora non sono state formulate accuse formali nei confronti dell'uomo, che a ottobre dovrà affrontare un processo per pedopornografia, non direttamente connesso al caso di Jacob.

Nel corso degli anni, Patty Wetterling, la madre di Jacob, non si è mai data per vinta e ha sempre sperato nel ritorno a casa del figlio. La donna si è impegnata come attivista per la difesa dei bambini, fondando con il marito un centro che fornisce risorse per la prevenzione dello sfruttamento dei minori.

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Dopo il ritrovamento dei resti, la Jacob Wetterling Resource Center ha pubblicato un messaggio sulla sua pagina Facebook.

"Non volevamo che la storia di Jacob finisse così," riporta il comunicato. "Siamo addolorati, ma anche rincuorati da tutte le persone che hanno contribuito a rendere Jacob's Hope una luce che non verrà mai spenta."

Il caso di Jacob ha inoltre contribuito alla nascita di una nuova legge, introdotta nel 1994, che obbliga ogni stato americano a compilare un registro di chi è colpevole di abusi sessuali.


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