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Il numero verde per le scuole è l'ultima trovata dei crociati 'anti-gender'

Lo scopo del call center sarebbe quello, nelle intenzioni dei promotori, di identificare scuole e istituti che facciano riferimento alla ‘teoria gender’, o uso di testi che vi siano considerati affini.
Foto via Flickr

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La Lega Nord ha chiesto alla Regione Lombardia di finanziare un numero verde 'anti-gender' che permetta a "studenti, genitori e personale scolastico" di segnalare eventuali "episodi contrari ai valori della famiglia, con particolare attenzione alla tutela dei minori."

Il call center, che sarebbe attivo 24 ore su 24, rappresenta la nuova crociata leghista contro la "teoria del gender," contro cui il partito di Matteo Salvini e Roberto Maroni sta combattendo da mesi una vera e propria battaglia.

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E proprio Maroni, secondo il capogruppo e primo firmatario della proposta Massimiliano Romeo, avrebbe "già dato il suo ok" per l'approvazione della stessa, che arriva sotto forma di emendamento al bilancio 2016-2018 proposto in Consiglio Regionale.

Il Carroccio, da settembre a oggi, aveva già promosso un incontro dal titolo "Il gender va fermato", e proposto una mozione - poi approvata in Consiglio Regionale - per "contrastare la diffusione della teoria gender nelle scuole lombarde," ritenendo tale presunta "teoria gender" un "pericolo per i bambini."

Oggi come allora, Romeo e il suo partito chiedono che "vengano ritirati dalle scuole i libri e il materiale informativo che promuovono la teoria del gender; inoltre, che sia rispettato il ruolo dei genitori nell'educazione dei figli, così come previsto dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo."

La proposta del call center - il cui finanziamento potrebbe costare alla Regione intorno ai 50 mila euro annui - era emersa durante un convengo dedicato alla famiglia tenutosi al Pirellone, in ottobre, chiuso ai giornalisti.

Lo scopo del numero verde sarebbe quello, nelle intenzioni dei promotori, di identificare scuole e istituti che facciano riferimento alla 'teoria', o uso di testi che vi siano considerati parte.

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Riferendosi alla "ossessione leghista" per il tema dell'educazione gender, il consigliere regionale del Partito Democratico Fabio Pizzul ha parlato di "fantasmi che esistono solo negli incubi padani" e "propaganda" di cui si fatica "a comprendere l'utilità."

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Della cosiddetta 'teoria gender', o 'ideologia gender', si è parlato ampiamente in Italia nel corso del 2015 — anche Papa Francesco l'ha menzionata durante un'udienza generale in Piazza San Pietro.

Tale teoria - che teoria, di fatto, non è - è in realtà la denominazione strumentale con cui alcune parti del clero e della politica hanno definito una serie di iniziative atte a sensibilizzare i più giovani sul tema della diversità e contro gli stereotipi della sessualità — un tema su cui, in Italia, resta evidentemente ancora molto da fare.

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Immagine di apertura via Phil Roeder su Flickr.