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Mafia

Corleone sciolto per mafia, ma non è la Sicilia la regione 'record' dei commissariamenti

Lo stesso provvedimento del Consiglio dei Ministri ha colpito anche Tropea, ed è stato invece confermato per un periodo di altri sei mesi ad Arzano, in provincia di Napoli, e a Bovalino, in provincia di Reggio Calabria.
Il municipio di Corleone, in provincia di Palermo. [Foto via Flickr]

Ieri è stato ufficialmente sciolto per mafia il comune di Corleone, in provincia di Palermo, patria di alcuni dei boss più noti di Cosa Nostra come Bernardo Provenzano, deceduto poche settimane fa mentre si trovava al 41-bis, e Totò Riina, tuttora in carcere.

Lo stesso provvedimento del Consiglio dei Ministri ha colpito anche Tropea, il comune in provincia di Vibo Valentia, ed è stato invece confermato per un periodo di altri sei mesi ad Arzano, in provincia di Napoli, e a Bovalino, in provincia di Reggio Calabria.

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Corleone è il comune siciliano numero 65 a essere commissariato per vicinanza dei suoi esponenti alla criminalità organizzata dal 1991 a oggi. Venticinque anni fa la legge 221 - introdotta come misura emergenziale in seguito a un omicidio legato alla 'ndrangheta.

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La Sicilia, tuttavia, non è la regione italiana con il più alto numero di municipi che hanno subito una simile sorte. A guidare questa non proprio positiva classifica è infatti la Campania, con 86 comuni sciolti per mafia, seguita dalla Calabria, 76. La Puglia è la quarta regione d'Italia per numero di giunte infiltrate dalla criminalità organizzata con 9.

Situazione differente nel centro Italia, dove le uniche due municipalità commissariate si trovano nel Lazio. Nel 2013 è stata la volta della prima città in Lombardia, Sedriano, mentre la regione più colpita al Nord è il Piemonte, con tre episodi.

Quando un comune viene sciolto per mafia, un commissario scelto dal governo viene inviato per gestire l'amministrazione locale fino allo svolgimento di nuove elezioni.

Le indagini che hanno portato al commissariamento di Corleone - svolte nell'ambito dell'operazione 'Grande Passo' del 2014 - riguardano la vicinanza di Giovanni Savona, fratello del Sindaco Lea Savona, a Mario Grizzaffi, fratello di un boss vicino a Riina.

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Foto via Harvey Barrison su Flickr in Creative Commons