Attualità

Persone che vivono da sole spiegano su cosa risparmiano per permetterselo

Affitto, cibo e spese improvvise: abbiamo parlato con delle persone che vivono da sole, costrette a fare i conti con caro vita e stipendi bassi.
Alessandro Pilo
Budapest, HU
vivere da soli costi

Vivere da soli è diventato un lusso anche per un trentenne che lavora, bisognerebbe fare nuove leggi sugli affitti o ripensare le catene di approvvigionamento di tutti i beni primari

Mentre i governi in queste settimane provano a trovare soluzioni condivise sul costo dell’energia, le persone comuni si trovano già da tempo a fronteggiare una situazione economica sempre più preoccupante.

Se nella fase post-pandemia il problema maggiore era l’inflazione, l’invasione russa in Ucraina ha contribuito a rendere sempre più insostenibili i prezzi dell’energia. In Italia—paese in cui i salari non crescono da 30 anni—la situazione era complicata già da prima, ma i rincari e il caro bollette stanno mettendo i più giovani, cioè la fascia di età più a rischio povertà, in una condizione di precariato economico senza precedenti. 

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Lasciare la casa dei propri genitori nel nostro paese è già difficile, ma vivere da soli senza un capitale familiare alle spalle può essere un’impresa: secondo i dati ISTAT pre-pandemia in Italia nella fascia 18-34 anni solo il 7,5 percento della popolazione italiana viveva per conto proprio. In proporzione le spese di chi vive da solo sono ovviamente più alte, sempre secondo l’ISTAT la spesa media mensile di una sola persona è pari al 69 percento circa di quella delle famiglie di due componenti (e non la metà, come matematica vorrebbe). Va anche ricordato che Roma e Milano sono tra le  città europee dove l’affitto pesa di più sul totale dello stipendio, il che probabilmente spiega la quantità di articoli online e video su YouTube che offrono consigli su come riuscire a vivere da soli a Milano. 

VICE ha chiesto a quattro persone che vivono da sole cosa sacrificano normalmente per riuscirci e come pensano di affrontare l’aumento di spese previsto per i prossimi mesi. Per ragioni di privacy, tutte le persone intervistate hanno chiesto di non usare i loro nomi reali.

Ho eliminato l’abbonamento in palestra e ho smesso di comprare indumenti o scarpe

Sara* abita in Trentino, lavora nel sociale e ha la fortuna di affittare un appartamento di un suo zio per 250 euro. Allo stesso tempo, lavora distante da casa e ha costi di carburante abbastanza elevati. Dopo una bolletta del gas da 700 euro ricevuta alla fine dell’inverno 2022 si è spaventata molto.

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In previsione di quest’inverno ha provato a risparmiare il più possibile nei mesi estivi e ha tagliato alcune spese: “ho eliminato l’abbonamento in palestra e ho smesso di comprare indumenti o scarpe,” racconta a VICE. “Se mi serve qualcosa lo cerco su Vinted.” Non intende invece rinunciare alle sedute da una psicologa che vede settimanalmente, un costo mensile di circa 240 euro, al centinaio di euro mensili che spende per i suoi gatti e per ora nemmeno agli aperitivi: “quello che acquisto in quel caso è la socialità, ne ho persa anche troppa durante la pandemia e non intendo sacrificarne altra.”

Se le cose dovessero mettersi male, inizierà a portare più spesso da casa il cibo per la pausa pranzo, ma soprattutto dopo cinque anni potrebbe smettere di vivere da sola; se necessario, chiederà a sua sorella di andare a stare da lei per dividere le spese. “Vivo alla giornata e il mio unico obiettivo è arrivare alla primavera. Il problema è che qui da noi fa freddo a lungo.”

Nel mio carrello non metto più ciò che mi piace ma quello che costa meno, ho anche iniziato a programmare dei menù settimanali

Ilaria* ha 29 anni e vive da sola a Torino da due anni, paga alla padrona di casa un forfettario mensile di 650 euro che include affitto più spese. A fine anno ci sarà un conguaglio ma sa già che dovrà pagare 300 euro extra, tutto il condominio è a debito per le spese di riscaldamento. Il preventivo per il riscaldamento condominiale per il 2022/2023 è più alto, Ilaria non ha grandi margini di manovra su questo versante, visto che riduce già al massimo i suoi consumi. Quando stava con sua mamma e suo fratello Ilaria contribuiva in casa a seconda delle possibilità, solitamente dava a sua mamma intorno ai 500 euro mensili. Per potersi permettere di vivere per conto suo aveva già fatto delle rinunce: non ha una connessione internet fissa, fa vacanze sempre molto economiche e vive senz’auto, ma in questi mesi ha già tagliato altri costi come il parrucchiere o i concerti.

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Nel frattempo ha iniziato a comparare i volantini dei supermercati alla ricerca di offerte e va più spesso ai discount anche se sono più lontani da casa. Ma per via dell’inflazione persino con questi accorgimenti continua a spendere quello che spendeva prima comprando al supermercato costoso sotto casa. “Nel mio carrello non metto più ciò che mi piace ma quello che costa meno, ho anche iniziato a programmare dei menù settimanali e faccio scorta solo di ciò che mi serve per prepararli,” spiega a VICE. Per quanto riguarda la vita sociale, ha iniziato a cercare eventi gratuiti e propone posti più economici per uscire.

Di tanto in tanto, Ilaria controlla gli annunci immobiliari in cerca di un alloggio più economico, ma ha notato che anche gli affitti sono aumentati di molto; una camera singola in zone più periferiche della città non le permetterebbe di risparmiare granchè. “Cerco di non pensare troppo al futuro, all’idea che potrei tornare a vivere a casa di mia mamma mi deprimo.”

Per privacy e sanità mentale non intendo rinunciare al vivere da solo, l’ho fatto per anni da studente e pensavo di essermelo lasciato alle spalle

Chi invece ha già iniziato a cercare attivamente un nuovo appartamento è Paolo*, un ingegnere di 32 anni che vive da solo a Torino da due anni, dopo un decennio di convivenza in residenze universitarie e con coinquilini. “Pagavo già 180 euro al mese per sette mesi di riscaldamento condominiale, ma dopo aver visto gli aumenti del nuovo preventivo condominiale vorrei traslocare in un appartamento con il riscaldamento autonomo,” dice a VICE. Paolo ha anche intenzione di mettersi presto alla ricerca di un altro lavoro che paghi un po’ di più, nell’immediato ha eliminato le spese per uscite e delivery e sta pensando di togliere internet fisso. 

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Di una cosa è certo: “per via della privacy e della sanità mentale non intendo rinunciare al vivere da solo, l’ho fatto per anni da studente e pensavo di essermelo lasciato alle spalle,” spiega. Paolo si dice abbastanza infastidito da come i media parlano di risparmio domestico, mettendo, secondo lui, troppa enfasi sulle responsabilità individuali. “Vivere da soli è diventato un lusso anche per un trentenne che lavora, bisognerebbe fare nuove leggi sugli affitti o ripensare le catene di approvvigionamento di tutti i beni primari,” commenta. “Ma, invece di parlare di queste cose, ti dicono che dovresti spegnere il gas mentre cucini la pasta, oppure romanticizzano la povertà esaltando le bellezze del cohousing. Per me questa situazione rappresenta un gigantesco fallimento del sistema economico attuale e di tutta la classe politica.” 

Ora non prenderei mai la decisione di vivere con un animale da compagnia. Nessuno vorrebbe trovarsi nella situazione di negare le cure al proprio cane, ma visto lo stato attuale delle mie finanze mantenerlo da solo è davvero un lusso

Anche chi vive al sud ha i suoi problemi: Roberto* ha trent’anni, lavora come dipendente in una piccola attività commerciale e vive in un appartamento di due stanzette a Catania, per cui paga circa 450 euro d’affitto mensile. “Prima non guadagnavo molto ma ero comunque in grado di fare una vita abbastanza normale. Ora sono davvero preoccupato dal carovita, ci sono ovunque piccoli aumenti che si sommano tra di loro e a volte non capisci nemmeno bene come sei arrivato a spendere più di quello che ti aspettavi”, racconta a VICE. Il sole batte costantemente sul suo appartamento e d’inverno non c’è bisogno del riscaldamento, ma per sua stessa ammissione tra luglio e settembre il condizionatore è stato il suo migliore amico. A breve arriverà una bolletta estiva che lo terrorizza, anche perché per via dei rincari non è più in grado di risparmiare: “tengo sotto controllo le spese per tutto il mese, solitamente vado in pari o al massimo avanzano trenta o cinquanta euro.” 

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Roberto spiega che la sua strategia di sopravvivenza è l’immobilismo: “mi sento come su un campo minato, provo a non muovermi e non fare danni, così da limitare costi inaspettati.” Non sempre è possibile, il mese scorso scorso ha speso 200 euro tra il veterinario per il cane e una riparazione non preventivata, “fortunatamente ho ottenuto un rimborso per la cancellazione di un volo low cost che avevo pagato pochissimo,” racconta. “Mi hanno dato esattamente 200 euro e li ho usati per coprire questi costi extra, altrimenti non so come avrei fatto, forse avrei dovuto saltare qualche pasto.”

Per il suo cane Roberto spende 15-20 euro a settimana, ma le visite e gli esami imprevisti possono rendere il conto molto più salato, mi racconta che qualche mese fa c’è stato il rischio di dovergli fare degli esami che sarebbero costati sui 600 euro, una spesa fuori dalla sua portata. “Ora non prenderei mai la decisione di vivere con un animale da compagnia. Nessuno vorrebbe trovarsi nella situazione di negare le cure al proprio cane, ma visto lo stato attuale delle mie finanze mantenerlo da solo è davvero un lusso,” riflette. Secondo un’indagine di Altroconsumo si spende in media in un anno per un cane circa 1.562 euro, mentre la spesa media annuale per un gatto è inferiore, circa 1.208 euro.

Roberto sta fuori tutto il giorno per lavoro e fuma molto tabacco, il che influisce molto sul suo budget. Sta provando a ridurne il consumo ma non riesce a interrompere questa dipendenza. Un’altra spesa regolare a cui non vuole rinunciare totalmente sono i libri, “faccio raramente uscite per mangiare o bere, questo è l’unico eccesso che mi concedo. Però ho iniziato a fare attenzione, sono passato dallo spendere circa duecento euro al mese a comprare un solo libro alla settimana, spesso badando di più al prezzo di copertina. Sto anche considerando di iniziare a servirmi della biblioteca comunale,” dice.

Durante gli anni universitari Roberto ha condiviso un appartamento con altre persone, ma per ora non prende in considerazione l’idea di farlo nuovamente se le cose dovessero mettersi male. “Se necessario, andrò a vivere temporaneamente a casa di mia madre, economicamente sarebbe d’aiuto anche a lei visto che divideremmo le spese. Per il resto, la mia unica speranza è quella di chi non ha speranza, che chi sta al governo si renda conto che la situazione attuale è davvero grave.”

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