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Libia

Gli altri due ostaggi italiani in Libia sarebbero stati liberati

I due ostaggi italiani in Libia sopravvissuti allo scontro armato di mercoledì sarebbero stati liberati questa mattina e sarebbero in “buoni condizioni di salute.”
I due ostaggi. Foto via Facebook.

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I due ostaggi italiani in Libia sopravvissuti allo scontro armato di mercoledì sarebbero stati liberati questa mattina. Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, due dei quattro operai della Bonatti rapiti lo scorso luglio, sarebbero in "buoni condizioni di salute."

Inizialmente riferita a Reuters da "una fonte locale vicina alla vicenda," la notizia sarebbe stata confermata dal figlio di Pollicardo.

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"È finita, è finita". Queste le parole che Gino Junior ha urlato entrando in casa, secondo quanto riporta Repubblica, che ha verificato la notizia ricorrendo a fonti governative dell'intelligence.

Gli altri due operai della società di costruzioni di Parma sarebbero rimasti uccisi in uno scontro armato tra tra le forze di sicurezza libiche e i militanti dello Stato Islamico.

Secondo quanto ha riportato il ministero degli Esteri, le due vittime occidentali della sparatoria avvenuta due giorni fa nei pressi di Sabrata, nell'ovest del paese, dovrebbero essere Fausto Piano e Salvatore Failla.

Mercoledì le forze di sicurezza libiche avevano annunciato di aver condotto un raid in un covo di IS provocando la morte di sette presunti jihadisti. L'operazione militare ha avuto luogo a 20 chilometri a sud della città di Sabrata, uno dei centri libici finiti sotto l'influenza di IS.

"Il nostro esercito ha dovuto affrontare i miliziani e c'è stato uno scontro a fuoco,"aveva dichiarato ieri a Reuters un portavoce del consiglio militare di Sabrata.

Un testimone degli scontri ha riferito all'ANSA che i due italiani sarebbero "stati usati come scudi umani" dai miliziani di IS.

Secondo la Farnesina, dalle immagini della sparatoria si riconoscerebbero i due ostaggi italiani.

"Relativamente alla diffusione di alcune immagini di vittime di sparatoria nella regione di Sabrata in Libia, apparentemente riconducibili a occidentali, la Farnesina informa che da tali immagini e tuttora in assenza della disponibilità dei corpi, potrebbe trattarsi di due dei quattro italiani dipendenti della società di costruzioni 'Bonatti', precisamente di Fausto Piano e Salvatore Failla" riporta il comunicato.

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"Al riguardo la Farnesina ha già informato i familiari. Sono in corso verifiche rese difficili, come detto, dalla non disponibilità dei corpi."

I quattro dipendenti della Bonatti erano stati sequestrati lo scorso 20 luglio nei pressi del compound della Eni di Mellitah, a 60 chilometri da Tripoli.

Per approfondire: L'Italia è in guerra in Libia ma ancora non lo sa


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Foto via Sabratha Media Center