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La Russia sta cingendo il Polo Nord in un abbraccio amorevole e militarizzato

Il completamento di una nuova base nell'Artico è l'ultima mossa della Russia per estendere il suo controllo sulla regione, e vorrebbe rappresentare simbolicamente il predominio di Mosca nell'estremo nord.
Foto del Ministero della Difesa russo

La Russia ha alzato la posta in gioco nella rischiosa lotta per il dominio dell'Artico, annunciando il prossimo completamento di una nuova base militare situata su un'isola di ghiaccio vicino al Polo Nord.

"Questo è l'unico oggetto al mondo costruito all'80° parallelo nord," ha annunciato il Ministro della Difesa russo martedì.

La base - un complesso permanente di 45.000 metri quadri chiamato "il Trifoglio Artico" e in grado di ospitare 150 soldati - è l'ennesimo segnale inviato dalla Russia per segnalare la sua intenzione di giocare un ruolo di rilievo nella regione.

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Il petrolio estratto nell'Artico e le altre industrie locali costituiscono già il 20 per cento del prodotto interno lordo della Russia. A dirlo è Heather Conley, direttrice del programma Europa del Center for Strategic and International Studies di Washington. Il ghiaccio dell'Artico - una tempo impraticabile - si sta sciogliendo a causa del cambiamento climatico. Di conseguenza, è probabile che la distesa glaciale fornisca un accesso vantaggioso al petrolio e ad altre risorse che un giorno potrebbero scatenare conflitti tra nazioni che faticano ad alimentare le proprie economie. Per questo motivo la zona si sta trasformando nel fulcro delle manovre strategiche di paesi come la Russia e il Canada.

"È già di vitale importanza e potrebbe diventare sempre più importante in futuro," ha detto Conley.

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Allo stesso tempo, la nuova base fa gola ai nazionalisti russi che vedono l'Artico come il loro Far West, un posto da conquistare e addomesticare per il beneficio di coloro che vivono in città come Mosca e San Pietroburgo.

Accrescere la presenza militare russa nell'Artico - così come in Siria e Ucraina - aiuta il presidente Vladimir Putin a mostrarsi come un leader potente. Nel contempo, però, la qualità di vita del cittadino russo medio è caduta in picchiata insieme al prezzo del greggio - cosa che ha influenzato l'economia dello stato, così dipendente dall'offerta di risorse energetiche.

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Le proiezioni del potere russo nella regione infondono un senso di dominio simbolico che rinsalda l'autorità interna di Putin e innervosisce le nazioni che confinano con l'Artico.: sullo sfondo, in pratica, si sta stagliando una sorta di guerra simulata. La Russia ha inscenato frequenti esercitazioni militari su larga scala nella regione quest'anno. A Marzo, il paese organizzò un'operazione della durata di cinque giorni che coinvolse 80.000 truppe, 220 aeromobili, 41 navi e 15 sottomarini. Quando la NATO fece le proprie esercitazioni a maggio, Putin fece sopraggiungere nell'area 12.000 soldati e macchine militari per un addestramento. All'inizio dell'estate i russi hanno iniziato a fortificare le proprie basi lungo la costa Artica. A settembre, navi da guerra della Flotta Nordica della Russia si sono esercitate a far sbarcare le unità marine sulle isole Artiche.

Il Trifolgio Arctico. (Foto del Ministero della Difesa russo)

La nuova base contribuirà a stabilizzare l'espansione militare di Putin nella regione. Situata sull'isola della Terra di Alessandra, 1.600 chilometri a nord-est della Scandinavia, e chiamata come un fiore con tre petali, il Trifoglio Artico è diventato un simbolo. La base si compone in tre ali dipinte con i colori della bandiera russa, bianco, blu e rosso. Una caratteristica che fornisce ai media russi un simbologia emblematica dell'estensione artica del paese e allo stesso tempo ricorda a chiunque passi da quelle parti che si trova in un territorio sotto il controllo di Mosca.

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La base vanta tecnologie all'avanguardia che consentirebbero ai soldati di passare un anno e mezzo lì dentro senza doversi rifornire, secondo quanto riportato dall'agenzia di stato TASS. Un'altra struttura simile situata nell'arcipelago delle Isole della Nuova Siberia dovrebbe essere quasi ultimata.

Il Trifoglio rappresenta l'ultima carta giocata dalla Russia nel tentativo di mostrare i propri muscoli strategici ed economici sul confine Settentrionale mentre gli Stati Uniti e paesi come Canada e Danimarca riaffermano il proprio interesse nella regione. La Russia e il Canada si sono già pestati i piedi nel tentativo di militarizzare l'Artico, mentre la Danimarca è diventata la prima nazione a rivendicare la proprietà del Polo Nord lo scorso Dicembre.

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Non è un segreto che tutti stiano tenendo d'occhio la zona. Secondo le stime dello US Geological Survey, il sottosuolo della regione conterrebbe 90 miliardi di barili di petrolio - ovvero il 13 per cento del greggio non ancora scoperto nel mondo - e all'incirca il 30 per cento del gas naturale non ancora sfruttato. In aggiunta, un Artico privo di ghiaccio rappresenterebbe una rapida via commerciale che collega l'Asia, l'Europa e il Nord America. Senza contare la possibilità di dare impulso all'industria ittica e avere accesso ai preziosi minerali che giacciono sui fondali.

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Oltre ad aver tenuto esercitazioni militari nell'Artico, la Russia ha presentato una richiesta alle Nazioni Unite per espandere il proprio territorio in una vasta area ricca di petrolio. Questa domanda è ancora in fase di valutazione. Ma con chiaro intento simbolico, nel frattempo, un sottomarino russo ha piazzato una bandiera nazionale sul fondo dell'oceano per dare credito a queste pretese.

Può sembrare assurdo investire risorse statali in una terra desolata ricoperta di ghiaccio al solo scopo di lasciare 150 soldati a rigirarsi i pollici. Ma Conley suggerisce che il Trifoglio Artico riflette la mentalità dei leader del Cremlino che si stanno preparando per il futuro, quando potrebbero aver bisogno di proteggere gli impianti di estrazione statali o allontanare la minaccia costituita dalle forze navali Occidentali.

"L'unico modo in cui la Russia può svilupparsi è attraverso il suo complesso militare e industriale," ha detto Conley. "Storicamente è quello il modo in cui è in grado di ammodernarsi. Con una diretta spinta statale."

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Foto via Russian Ministry of Defense