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Per Edward Snowden che l'FBI non sappia sbloccare da solo un iPhone è “una stronzata”

Chi conosce bene i software Apple e le loro chiavi di criptaggio crede che in realtà l’FBI sappia già perfettamente come entrare in quel telefono: anche il più famoso whistleblower al mondo è di questo parere.
Photo par Gage Skidmore

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L'FBI continua a sostenere di non poter accedere all'iPhone di uno degli attentatori di San Bernardino, Sye Farook, senza che la Apple violi i propri protocolli di sicurezza, cosa che l'azienda americana ha rifiutato di fare. Chi conosce bene i software Apple e le loro chiavi di criptaggio, tuttavia, crede che in realtà l'FBI sappia già perfettamente come entrare in quel telefono.

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Anche Edward Snowden, il whistleblower che ha rivelato la reale entità del programma di sorveglianza di massa della Agenzia per la Sicurezza Nazionale (NSA) americana, è di questo parere.

"L'FBI sostiene che Apple sia la sola ad avere i " mezzi tecnici" per sbloccare il telefono," ha detto Snowden in videochiamata da Mosca, dove vive da quando ha lasciato gli Stati Uniti, durante una conferenza del "Progetto di Causa Comune per una Grande Democrazia".

"Con tutto il rispetto," ha aggiunto, "è una cazzata."

A febbraio, il team di avvocati dell'FBI convinse un giudice federale che la Apple avrebbe dovuto produrre un programma per riuscire a aggirare i propri standard di sicurezza e la funzione di auto-cancellazione del telefono.

L'auto-cancellazione è una funzione Apple creata per proteggere i dati e la privacy dei clienti – un iPhone cancella tutti i contenuti del telefono dopo 10 tentativi falliti di digitare il codice pin. Il giudice Sheri Pym sentenziò che il gigante della Silicon Valley avrebbe dovuto fornire "ragionevole assistenza tecnica" all'FBI per l'inchiesta su Farook, incluso sovrascrivere la funzione di auto-cancellazione.

Leggi anche: L'iPhone di un terrorista potrebbe plasmare per sempre il futuro della privacy digitale

Farook e la moglie, Tashfeen Malik, uccisero 14 persone durante un attacco terroristico nel sud della California, lo scorso dicembre. In seguito all'attacco, i due furono poi uccisi dalla polizia.

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Apple si sta opponendo all'ordine del giudice, dicendosi preoccupata per le conseguenze che avrebbe un simile precedente, negli Stati Uniti come nel resto del mondo. L'FBI ha risposto criticando ferocemente la mancata cooperazione di Apple.

The global technological consensus is against the FBI. Why? Here's one example: — Edward Snowden (@Snowden)March 8, 2016

In supporto alle sue idee, Snowden ha fatto riferimento a un post sul blog del sito della Union per le libertà civili americane (ACLU).

Il post, scritto da Daniel Kahn Gillmor, un membro della ACLU che si occupa di tecnologia, riporta: "La verità è che anche se questa funzione è attivata, l'FBI non ha bisogno di preoccuparsene, perché possono comunque aggirarla facendo un backup di una parte del telefono prima di provare a digitare il pin."

Gillmor spiega anche che la funzione di auto-cancellazione non cancella veramente i contenuti del telefono: cancella, invece, "la chiave dei file di sistema" che è conservata nello storage cancellabile dell'iPhone, praticamente un file di memoria flash.

"L'FBI vuole che pensiamo si tratti di un caso singolo, di un solo iPhone, usato da dei terroristi," scrive Gillmor. "Ma è una presa di potere: le forze dell'ordine hanno dozzine di altri casi in cui vorrebbero forzare i produttori di software e hardware a creare, fornire e garantire un indebolimento dei loro codici di programmazione."

Intanto, sembra che il rapporto tra l'FBI e la NSA – due agenzie di intelligence che dovrebbero operare in maniera quasi del tutto indipendente l'una dall'altra – si siano avvicinate più di quanto sembri.

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Le regole per la privacy e la sorveglianza dell'FBI sono soggette e rivalutazione e certificazione ogni anno. Nel 2014, secondo un report annuale pubblicato dal Gruppo di Supervisione per la Privacy e le Libertà Civili (PLCOB), all'FBI è stato dato, silenziosamente, diretto e quasi illimitato accesso ai file dell'NSA contenenti enormi quantità di metadati – email internazionali, messaggi e chiamate – molti dei quali riguardavano cittadini americani. Il gruppo di supervisione è stato fondato dal presidente Barack Obama di seguito alle rivelazioni di Snowden e la crescente preoccupazione della popolazione riguardo la sorveglianza di massa.

Ufficiali americani lo hanno confermato al Guardian questa settimana. Queste regole avrebbero dato all'FBI il via libera per accedere a richieste "di routine" che non hanno niente a che fare con la sicurezza nazionale, e non richiedono alle autorità di rivelare o registrare chi e che cosa stiano cercando. Poiché le informazioni personali nei dati della NSA non sono oscurati, l'FBI ha avuto effettivamente accesso a informazioni per cui avrebbe dovuto richiedere un mandato.

Il rapporto annuale di PCLOB ha ripetutamente espresso preoccupazione per l'accesso apparentemente illimitato dell'FBI alle comunicazioni private degli americani. Nell'ultimo rapporto, il PLCOB ha fatto notare che parte di quel potere era stato tenuto sotto controllo in risposta alle preoccupazioni su "molti" agenti dell'FBI che avevano accesso ai dati dell'NSA.

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Nel rapporto, la corte segreta che regola la sorveglianza ha presentato "una revisione alle procedure per l'FBI", in risposta alle preoccupazioni destate dal gruppo.

"Sono stati effettuati dei cambiamenti su base delle raccomandazioni PCLOB, ma non possiamo dire altro per segretezza," ha detto Christopher Allen, un portavoce dell'FBI al Guardian.

Non sono stati rilasciati dettagli riguardo i cambiamenti fatti per l'accesso dell'FBI ai dati dell'NSA. Timothy Barrett, un portavoce dell'ufficio del direttore dell'intelligence nazionale, ha detto che informazioni sulle modifiche saranno rilasciate in futuro ma non ha fornito ancora una data.

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Foto via Flickr