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Italia

Cos'è successo a Torino durante gli scontri con la polizia

Ci sono stati degli scontri tra la polizia e alcuni ragazzi in piazza Santa Giulia nell'ambito dei controlli "anti-movida" voluti dal sindaco Appendino.
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Martedì 20 giugno, attorno alle 22 ci sono stati degli scontri tra la polizia e alcuni ragazzi nella zona di piazza Santa Giulia, a Torino.

Secondo vari report ci sarebbero tra i quattro e i dieci feriti.

A scatenare il caos sarebbe stata la presenza della celere in tenuta anti-sommossa, e—secondo alcune testimonianze—il presunto ferimento di un agente da parte di alcuni manifestanti.

Questi sono i fatti emersi finora.

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Cosa sarebbe successo

Piazza Santa Giulia, in zona Vanchiglia, è nota per essere uno degli snodi principali della vita notturna torinese.

Attorno alle 20 di ieri la polizia si sarebbe posizionata su via Giulia di Barolo—da dove si accede per raggiungere la piazza—per controllare l'ottemperamento della nuova ordinanza "anti-movida" emessa dal sindaco Chiara Appendino, che vieta la vendita di alcolici da asporto dalle 20 alle 6.

Poco dopo, a presidiare la zona sarebbero arrivati anche gli agenti anti-sommossa.

Stando a quanto riportato dalla pagina ufficiale del centro sociale locale Askatasuna, i blindati giunti in zona sarebbero stati almeno dieci, dai quali sarebbero scesi degli agenti "direttamente con scudi, casco, manganello alla mano e fare minaccioso."

Probabilmente, secondo diversi media, l'arrivo di una squadra di supporto sarebbe stato reso necessario per evitare che gli ufficiali di controllo diventassero oggetto di rimostranze come quelle di settimana scorsa.

Dopo due ore di presidio, durante le quali la polizia sarebbe stata oggetto di cori da parte dei ragazzi, gli agenti anti-sommossa e il cordone di controllo avrebbero abbandonato la piazza, lasciando in zona solo un funzionario di polizia e qualche poliziotto in borghese.

A quel punto, secondo alcune testimonianze, dei giovani—probabilmente un centinaio, alcuni dei quali appartenenti al cso Askatasuna—avrebbero raggiunto e circondato gli agenti rimasti, costringendoli a indietreggiare.

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Percepito il potenziale caos—forse in seguito all'agressisone di un ufficiale, riporta La Stampa—gli agenti della celere sarebbero tornati indietro, sarebbero scesi dalle loro camionette e avrebbero caricato i manifestanti, coinvolgendo anche gli avventori dei locali attorno e i loro dehors.

Manganelli in mano, gli agenti—secondo quanto riportato da vari media e stando a quanto si evince dai video—avrebbero travolto tutto e tutti, devastando tavoli, sedie, bottiglie e bicchieri.

La tensione è durata per circa un quarto d'ora, lasciando una piazza devastata, le lamentele dei proprietari dei locali, e qualche ragazzo che avrebbe continuato a inveire contro la polizia.

Alla fine almeno due persone sono state fermate, e una decina sarebbero quelle ferite. Al momento quello in condizioni più gravi sembra essere il primo poliziotto colpito durante l'aggressione dalla quale probabilmente sarebbe partito tutto.

Il centro sociale Askatasuna, tramite la sua pagina Facebook, ha parlato di "azione provocatoria" da parte della polizia e di gestione "folle" dell'ordine pubblico.

Cos'ha visto chi c'era

Federico Salvatore, membro di Studenti Indipendenti—un coordinamento di collettivi universitari—si è recato in zona proprio in quei minuti.

Ha accettato di raccontare a VICE News quello che ha visto.

"Attorno alle 20.30 ero in corso Regina Margherita, quando ho visto due camionette della polizia con agenti schierati. Non capivo di cosa si trattasse."

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"Quando la notizia della 'militarizzazione' di piazza Santa Giulia ci è arrivata intorno alle 21.30 abbiamo deciso di andare a vedere di persona, perché sapevamo che c'erano dei nostri amici in piazza, e in più come Studenti Indipendenti ci stavamo interrogando da giorni sul tema dell'ordinanza e su quello che era successo qualche sera prima."

"Siamo arrivati in macchina, abbiamo parcheggiato a pochi passi da via Giulia di Barolo—dove si è consumata la carica—e siamo arrivati da ovest, incrociando subito la camionetta a lato dell'imboccatura tra corso Regina e via Giulia. Fino ad allora avevamo visto solo scambi verbali."

"Io e i miei amici a quel punto ci siamo dispersi. Sul lato est altri agenti stavano andando via, i cori non smettevano: praticamente tutti quelli che erano in piazza—a parte le famiglie che cenavano nei dehors—si erano uniti alle proteste. Escludo quindi che, per i numeri, fossero tutti dei centri sociali."

"Con una di queste famiglie ho avuto anche un colloquio: erano infastidite dalla polizia schierata a quell'ora, e comprensibilmente preoccupati per i bambini presenti."

"Quando la polizia ha lasciato l'imboccatura tra via Regina e piazza Santa Giulia sembrava tutto fosse finito. Stavo facendo la diretta Facebook dalla pagina di Studenti Indipendenti: si vedeva poco perché era buio, ma si sentiva la gente tornare in piazza e urlare Andiamo a bere, andiamo a bere."

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"A un certo punto però vedo arrivare una massa di persone che dirigersi verso piazza Santa Giulia, e con la coda dell'occhio le altre camionette andarsene."

"Tra di noi si aggiravano degli agenti della Digos con radiolina e tutto. Da piazza S. Giulia a corso Regina due agenti—ma mi dicono che ne fossero di più—a un certo punto sono stati circondati, ma si potevano muovere verso corso Regina. Intorno la gente continuava a urlare cori contro la Digos e li invitava ad andarsene."

"Mentre andavano verso il corso, risalendo via Giulia di Barolo, a sorpresa abbiamo visto arrivare la polizia e schierarsi in tenuta anti-sommossa. Mi trovavo nei pressi del Barricata, a 30-40 metri dal cordone di polizia, e stavo riprendendo: ho sentito una bottiglia rompersi—non saprei dirti perché—e il gestore di un locale intimare a un socio di chiudere il dehors."

"Poi è partita la carica: gente che urlava, cadeva e scappava. Io sono andato dall'altra parte della via, che sfocia in piazza S. Giulia. La gente intorno a me si lanciava indirizzi di posti dove andare a rifugiarsi e io, che non abito lì, ho pensato di correre per un po' e poi camminare verso via Sant'Ottavio."

"Abbiamo provato a contattare qualcuno, dato che vedevamo passare le ambulanze. Dopo venti minuti, poi, ci siamo diretti di nuovo verso via Giulia di Barolo per vedere come era la situazione: la polizia era schierata, gli avventori della piazza che li fronteggiavano—molti meno rispetto a prima: non riempivano più tutta la via—e rumori di megafoni."

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"Io e un mio amico abbiamo deciso quindi di spostarci: il traffico intorno era bloccato, e le camionette occupavano il corso per la lunghezza di tre o quattro traverse."

"Per quello che ho potuto vedere io—quindi certamente con tutta la parzialità e la confusione del caso—mentre i funzionari della Digos risalivano via Giulia di Barolo 'accompagnatiì' dai manifestanti, non ho visto alzare mani da nessuno. Solo 'pressioni' fisiche date dalla calca e cori contro la Digos."

Cosa prevede l'ordinanza

Dal 9 giugno scorso è vietato vendere alcolici da asporto dalle 20 fino alle 6 del mattino nelle zone di San Salvario e Vanchiglia.

L'ordinanza era stata firmata dal sindaco Appendino e annunciata più volte dopo i fatti di piazza San Carlo del 3 giugno scorso.

Quel giorno, infatti, un'ondata improvvisa di panico durante la trasmissione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid su un maxischermo aveva provocato più di 1500 feriti e un morto, deceduto appena pochi giorni fa.

La maggior parte dei danni sarebbe stata provocata dai cocci di vetro sparsi per terra, e causati probabilmente dalla vendita abusiva di alcolici in piazza.

Da qui la decisione del sindaco, che ha fatto leva sui nuovi poteri concessi ai sindaci dal decreto Minniti.

I carabinieri in borghese accerchiati la settimana scorsa

Il provvedimento resterà attivo fino al 30 settembre: i locali e i minimarket sorpresi a vendere alcolici da asporti dalle 20 alle 6 del mattino rischiano la chiusura dell'attività commerciale fino a 30 giorni.

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Già nello scorso weekend alcuni giovani avevano cercato di allontanare degli agenti impegnati nei controlli nella zona dei Murazzi.

Tre carabinieri, secondo vari report, sarebbero stati allontanati da una cinquantina di persone intervenute in difesa di due ragazzi del Bangladesh che stavano vendendo bottiglie di birra.


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Foto: grab via YouTube