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crisi dei migranti

Due trafficanti rischiano 35 anni di carcere per l'annegamento del bambino siriano Alan Kurdi

Le autorità turche hanno rinviato a giudizio due cittadini siriani per il loro ruolo nel traffico dei rifugiati verso la Grecia.
Foto via Flickr

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I procuratori turchi hanno rinviato a giudizio due uomini per il ruolo avuto nel traffico di rifugiati siriani, tra cui la famiglia di Alan Kurdi — il bambino siriano di 3 anni il cui corpo è stato ritrovato a settembre sulla spiaggia di una località di villeggiatura in Turchia.

Una foto del cadavere del bambino, scattata dal fotogiornalista turco Nilüfer Demir, è apparsa sui media di tutto il mondo, diventando un potente promemoria del costo umano della crisi internazionale dei rifugiati.

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I due sospetti sono siriani, e i loro nomi non sono stati resi pubblici dalle autorità. Sono accusati di "aver causato la morte con la loro intenzionale negligenza" e di aver "trafficato i migranti," e sono stati ricollegati all'incidente di settembre in cui sono morti 5 rifugiati siriani - tra cui Kurdi - quando la loro barca è affondata mentre erano diretti in Grecia.

I sopravvissuti hanno raccontato che la barca era sovraffollata e poco solida, e che non tutti avevano ricevuto un giubbotto salvagente.

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In caso di condanna, i due uomini rischiano fino a 35 anni di carcere.

L'immagine del corpo di Kurdi, sdraiato prono sulla spiaggia di Bodrum, nota località turistica, è rimbalzata in tutto il mondo attivando, almeno in parte, la solidarietà dell'opinione pubblica per le sofferenze dei rifugiati.

I leader mondiali, dalla Turchia al Canada, hanno parlato di come la tragica immagine avrebbe dovuto ricordare ai politici le loro responsabilità verso i migranti che fuggono dalla guerra e dai conflitti in Medio Oriente.

Nei giorni successivi alla pubblicazione della foto, il Presidente francese François Hollande ha telefonato personalmente al Presidente turco Recep Tayyip Erdogan per fare le sue condoglianze e per promettere il sostegno della Francia ai rifugiati.

"Esiste qualcuno al mondo che non è stato scosso da quello che è stato pubblicato sui giornali? Chiunque abbia un po' di umanità, che ha visto il corpo di un bambino arenato su una spiaggia come fosse un tronco alla deriva," ha detto Hollande. "Questa è una catastrofe umana."

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"Non sono affogati solo i rifugiati nel Mediterraneo," ha detto Erdogan dopo la pubblicazione della foto. "Nel Mar Mediterraneo è annegata anche l'umanità."

Dall'altra parte del mondo, in Australia, la morte di Kurdi ha mobilitato migliaia di persone, che hanno tenuto delle veglie e fatto pressione sul governo per permettere a 12.000 rifugiati di stabilirsi eventualmente nel paese.

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Quando la barca si è ribaltata, sono annegati anche il fratello e la madre di Kurdi. La famiglia sperava di chiedere asilo politico in Canada, dove vivono i loro famigliari, ma dopo la tragedia Abdullah, il padre di Kurdi, è tornato a casa a Kobane, in Siria.

Dopo l'incidente, alcuni sopravvissuti hanno accusato Abdullah Kurdi di aver collaborato con i trafficanti. Tre migranti iracheni che hanno viaggiato sulla stessa barca hanno raccontato a Reuters che lo stesso Kurdi era alla guida del natante — un'accusa che l'uomo ha negato con forza.

Non sembra che i procuratori turchi abbiano indagato sul coinvolgimento di Abdullah. Ma la Turkish Anatolia News Agency ha scritto giovedì che l'indagine è ancora in corso. Altri sei sospetti - inclusi quattro cittadini turchi - sono ricercati dalle autorità.


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Foto in apertura di Irish Defence Forces, pubblicata in Creative Commons.